Murales Corpi Ribelli di Gloria Pallotta, Genova

IO TI CREDO: il murales transfemminista Corpi Ribelli a Brignole

Il Centro Antiviolenza Mascherona e il Municipio III hanno promosso la realizzazione del murales dell’artista e attivista Gloria Pallotta.
22 Maggio 2022
3 min
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Fanno ormai tristemente parte della nostra quotidianità fatti di cronaca di molestie e violenze maschili contro le donne, oltre che i numerosi casi di femminicidi, che solo quest’anno ammontano a 20. Li sentiamo raccontati dai telegiornali e dalle testate giornalistiche. Purtroppo, però, in grandissima parte la narrazione viene distorta, concentrandosi spesso sulla romanticizzazione, umanizzazione e giustificazione del carnefice piuttosto che sulla vittima e sulla reale motivazione di un fenomeno che è causa principale delle singole esperienze raccontate: il patriarcato.

In Italia, a novembre 2021, si è toccato un caso di femminicidio ogni 72 ore. Questo, all’apice della “piramide” delle discriminazioni di genere, continua a segnalare l’urgenza di ridefinire in modo strutturale i valori culturali della nostra società, ancora profondamente intrisa dell’eredità patriarcale.

Dell’ultimo periodo, per esempio, il caso della 93ª adunata degli alpini a Rimini, dove numerosissimi partecipanti hanno molestato verbalmente e fisicamente centinaia di donne.

Il nodo locale di Non Una di Meno, insieme ai collettivi Casa Madiba e Pride Off, ha raccolto oltre 150 segnalazioni: fischi, insulti durante i turni di lavoro, schiaffi e palpeggiamenti, per la maggior parte da uomini ubriachi e in gruppo.

Eppure, come se fosse utile a infondere un po’ di umanità e comprensione, nemmeno la statistica più spicciola aiuta a credere alle donne. Nemmeno i numeri che giornalmente si fanno sempre più elevati.

Abbiamo necessità di prendere una posizione rispetto a un fenomeno che non è emergenziale ma sistemico, dobbiamo tentare di cambiare la narrazione e sostenere, supportare e CREDERE alle donne.

Per questi motivi il Centro Antiviolenza Mascherona, in collaborazione con il Municipio Bassa Val Bisagno, ha deciso di promuovere la realizzazione di un murales nel sottopassaggio che collega la stazione di Brignole a Borgo Incrociati. L’opera è stata assegnata, grazie alla consulenza di Walk The Line, all’artista e attivista Gloria Pallotta, supportata nell’esecuzione da Manuela Alfieri.

Corpi Ribelli

Il giorno di inizio dei lavori è stato proprio lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, con l’obiettivo di raffigurare il fenomeno della lotta contro il patriarcato con una prospettiva femminista intersezionale, attraverso un simbolico percorso di accompagnamento per la fuoriuscita dalla violenza.

Ha inaugurato ufficialmente sabato 7 maggio il murales dal titolo Corpi Ribelli: l’artista ha voluto proporre una sintesi di molti degli aspetti che caratterizzano il movimento della quarta ondata di femminismo nel quale ci troviamo oggi. 

Il progetto è stato ideato per raffigurare la violenza di genere. Il focus principale è quello di uscire dalla classica narrazione, una narrazione che non vede la vittima come protagonista, quanto piuttosto il carnefice. Questa raffigurazione prende i punti fondamentali della quarta ondata del femminismo, quindi un transfemminismo intersezionale, c’è anche la bandiera transgender. Ci sono persone con una carnagione brown, con una carnagione black, persone bianche, per richiamare all’importanza dell’intersezionalità, concetto base di questa fase di femminismo, cercando di creare un luogo sicuro in un luogo non sicuro cioè il sottopassaggio”, ci dice Pallotta.

La realizzazione in un tunnel è particolarmente simbolica in questo senso: spesso molestie e aggressioni avvengono proprio in sottopassaggi e gallerie, luoghi bui e poco frequentati, luoghi di solo passaggio, che le donne non si sentono sicure ad attraversare (leggi il nostro articolo Urbanistica femminista. Differenza, non disuguaglianza nel vivere la città).

Tra riappropriazione dei corpi e rivendicazione del proprio ruolo nella società, Pallotta restituisce l’immagine di un movimento unito, coeso e solidale.

Ogni specificità diventa ragione di unione e sorellanza in virtù di un approccio intersezionale nella lotta alle discriminazioni.

L’8 marzo abbiamo pensato e dato il via ad un’azione comunicativa ad altissimo impatto pubblico: un murales che racconti l’attivismo del Centro Antiviolenza e possa restare come patrimonio per tutta la città e simbolo dell’impegno collettivo contro la violenza alle donne in un luogo di gran passaggio che unisce la Bassa Val Bisagno al centro città. Siamo molto contente che il Presidente del Municipio Bassa Val Bisagno, il dott. Ferrante, abbia sposato la nostra iniziativa, facendosi carico delle spese necessarie per la sua realizzazione” dichiara Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona.

“Non è colpa tuaSorella io ti credo”: sono tra le frasi che Pallotta ha deciso di inserire tra i corpi del murales, dando un messaggio propositivo alle donne che troppo spesso vengono additate di essere responsabili delle azioni violente di partner e familiari e altrettanto spesso non vengono credute, nemmeno da quelle istituzioni che sarebbero tenute a proteggerle e tutelarle.

Femminismo significa non essere mai sole: per questo la frase al centro del murales recita: “Ogni volta che una donna lotta per se stessa lotta per tutte le donne”. Cosicché anche mentre camminiamo in luoghi non sicuri possiamo percepire la forza potentissima della sorellanza.

Murales femminista, Genova
Murales Corpi Ribelli di Gloria Pallotta, Genova. Foto di Gloria Pallotta

Immagine di copertina:
Foto di Virginia L.


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Aspirante onnisciente, si barcamena tra i molteplici compiti da assistente di galleria da Pinksummer (Genova), la gestione delle mostre al Cotonfioc Festival, le ricerche per un progetto con l’Università IULM, e ora anche la scrittura di roba potenzialmente interessante per wall:out. Vicolara, cinefila, pasticcera professionista gluten free e centro d’ascolto per amici, artisti e chiunqueabbiabisogno.

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