Giornata mondiale del libro: alla riscoperta del potere della lettura

Giornata mondiale del libro: alla riscoperta del potere della lettura

I libri sarebbero ottimi alleati per migliorare la società: secondo i dati, se ne sta sprecando il potenziale, ma alcune realtà fanno ben sperare.
30 Aprile 2025
6 min
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“Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”, scriveva Marguerite Yourcenar, nel lontano 1951, nel suo romanzo “Memorie di Adriano”.

È il 1996, precisamente il 23 aprile di 29 anni fa, quando l’Unesco decide di istituire la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, una ricorrenza volta a valorizzare e promuovere il progresso culturale e intellettuale che passa attraverso la lettura, a protezione della pace, dell’educazione e della comunione tra i popoli.

Centro per il libro e la lettura

Ed è proprio questo uno dei ruoli del Centro per il libro e la lettura (Cepell), che, dalla sua fondazione nel 2007, mette a disposizione fondi e bandi per finanziare il basilare diritto alla lettura, anche nei luoghi più svantaggiati e tra le giovani generazioni.

Negli ultimi anni, il Cepell ha attivato più di 30 iniziative nazionali ed europee, per un totale di 3 milioni di euro.

Tra queste, “Biblioteche incredibili”, il progetto social nato nel 2022 per raccontare la bibliodiversità all’interno dei confini italiani, dando particolare risalto a tutte quelle biblioteche che sorgono in luoghi e contesti complessi: da biblioteche situate su piccole isole o su vette elevate, a biblioteche dal grande valore sociale, confiscate alle mafie o legate alle carceri minorili.

Per essere incredibili, infatti, non serve necessariamente che si ergano in luoghi sperduti o particolari: basta che facciano un lavoro incredibile di crescita collettiva, civile e sociale e siano testimoni del potere della lettura, capace di andare oltre a confini storici, geografici e alle più svariate difficoltà.

È magico pensare che persone ai capi opposti del mondo possano decidere di leggere uno stesso libro nello stesso momento e siano trasportati dalle stesse parole.

Si può viaggiare nel mondo e nel tempo tra le pagine di un romanzo. Si può parlare con persone che non ci sono più e farle sopravvivere per l’eternità. Si possono capire i propri errori e imparare cose nuove.

Ci si può avvicinare a culture, costumi e usanze diverse da quelle a cui si è abituati, senza pregiudizio. Si può diventare per qualche ora ciò che si vorrebbe essere o immedesimarsi in nuovi personaggi.

Tutto questo e molto altro ancora. Ecco perché i libri potrebbero essere degli ottimi alleati per migliorare la società e tentare di costruire un futuro migliore.

Eppure, dati alla mano, sembra che tutto questo potenziale stia andando, anno dopo anno, sempre più sprecato.

In Liguria, e non solo, sono i giovani a leggere di più: i numeri

Stando al report del 2022 dell’Associazione Italiana Editori, il 74 per cento degli italiani tra i 15 e i 74 anni ha letto almeno un libro nell’arco dell’anno per ragioni non strettamente scolastiche o professionali, dato superiore rispetto al 2019, quando la percentuale era del 68 per cento.

Tuttavia, secondo i dati Istat relativi allo stesso periodo, gli italiani stanno perdendo l’abitudine di leggere tutte le settimane: nel 2019, la percentuale toccava il 72 per cento, nel 2022 è scesa al 67 per cento.

Ancora, secondo l’indagine Istat del 2023, la quota di persone dai 6 anni in su che hanno letto almeno un libro è pari al 40,1 per cento, dato leggermente inferiore rispetto al biennio 2020-2021, in piena pandemia (rispettivamente il 41,4 per cento e il 40,8 per cento).

Tra queste, la maggioranza dichiara di aver letto al massimo tre libri nell’arco dell’anno, attestandosi quindi nella fascia dei cosiddetti “lettori deboli”.

Focalizzandosi sulla fascia d’età, risulta evidente che, nel 2023, i lettori più assidui sono i giovani tra gli 11 e i 14 anni (58,5 per cento), quota che comincia a decrescere a partire dai 25 anni.

Da questo punto di vista, la Liguria si piazza a metà classifica, ancora al di sopra della media nazionale (52,4 per cento), ma ultima tra le regioni del nord Italia: qui, il 59,4 per cento dei giovani di età compresa tra i 6 e i 17 anni coltiva la passione per la lettura.

Nonostante questo, secondo l’elaborazione di OpenPolis sui dati Istat del 2023, una famiglia su 10 non ha libri in casa: si tratta di un dato fondamentale per ragionare sull’importanza che assumono, in questo contesto, le biblioteche, la loro offerta culturale e la parità di accesso alle risorse.

A livello nazionale, la media mostra che ci sono 8,8 strutture attive ogni 10 mila bambini, ma la situazione varia molto da regione a regione e da comune a comune.

In particolare, per quanto riguarda la Liguria, Savona è la realtà che si posiziona meglio, con un indice di 12,6 biblioteche ogni 10 mila ragazzi.

A seguire, Genova conta 71 biblioteche attive, che corrispondono a 9,4 strutture ogni 10 mila minori residenti, mentre La Spezia arriva a quota 9.

Maglia nera, invece, per Imperia: con un rapporto di 1,7 biblioteche ogni 10 mila giovani lettori, rientra tra le 6 città italiane che non raggiungono nemmeno quota 2 strutture.

Proprio per questo motivo, istituzioni e associazioni hanno lanciato svariati progetti per avvicinare i giovani alla lettura e promuovere l’editoria italiana.

Nel 2024, solo nel Comune di Genova, sono state 735 le iniziative realizzate per le scuole dal sistema bibliotecario urbano, con un totale di 16435 partecipanti. L’obiettivo principale è quello di coinvolgere il maggior numero di enti possibile per creare luoghi di crescita, condivisione e diffusione della cultura, sin dalla prima infanzia.

La lettura come strumento sociale e sanitario: piccole grandi realtà genovesi

Per i più grandi, i libri rappresentano un mezzo per imparare, approfondire, conoscere sé stessi e gli altri sotto svariati punti di vista.

Ma, anche per i più piccini, la lettura può diventare uno strumento fondamentale per il loro sviluppo affettivo-relazionale e cognitivo, capace di alimentare curiosità, creatività, pensiero critico e memoria. E, con la sua lunga tradizione, Genova è da sempre città di illustrazioni, fumetti e letteratura per l’infanzia.

Ecco perché la biblioteca Kora non poteva che sorgere nel capoluogo ligure: nata nel 2023 nell’ambito del progetto “Io vivo qui”, ha rappresentato una sfida dal punto di vista sociale e culturale, perché situata nel Sestiere della Maddalena, zona complessa per i frequenti episodi di microcriminalità.

L’obiettivo era, in parte, anche quello di avvicinare i cittadini alle ricchezze di un quartiere considerato grigio, buio, pericoloso e far vivere il centro storico in modo più sereno alle famiglie.

Un’intuizione che sta raggiungendo buoni risultati, se si pensa che, ad ottobre 2024, si contavano 5000 ingressi in biblioteca e più di 800 persone tesserate.

Ma il potere dei libri non si ferma qui, perché possono diventare anche importanti alleati in contesto di cura, soprattutto per i più piccoli.

È da quest’idea che è nata un’altra “biblioteca incredibile”, una piccola casetta con giardino situata nel padiglione 9 dell’ospedale Gaslini.

Nella struttura, gestita dall’associazione di promozione sociale “Il sogno di Tommi”, ci sono circa 2000 libri in consultazione e un altro migliaio di libri nuovi, donati ai bambini nei vari reparti.

“Avere una vasta scelta e sempre più libri di qualità è fondamentale – afferma Chiara Lugaro, vicepresidente e coordinatrice pedagogica di “Il sogno di Tommi” – Spesso, trovare il libro giusto è la chiave per avvicinare i bambini alla lettura, tenendo conto dell’età, di eventuali difficoltà neurologiche e delle relative esigenze”.

Con la biblioteca 2.0, oltre all’integrazione digitale ai libri con il Kindle, i genitori vengono accompagnati dagli educatori a un uso più responsabile di Internet.

Con il supporto di Cepell, il gruppo ha attivato anche il progetto “Ad alta voce: leggere per crescere”: lo scopo è quello di promuovere la lettura in ospedale già dalla gravidanza e dalla prima infanzia, rendendola uno strumento di cura e divertimento, grazie alla collaborazione degli educat(t)ori, figure con una formazione sia educativa sia teatrale.

“Leggere fin da piccoli è fondamentale – dichiara ancora la vicepresidente dell’associazione – Al Gaslini, abbiamo portato la lettura ad alta voce anche nel reparto delle future mamme, dove i genitori scoprono che, spesso, la voce rappresenta la forza del rapporto col bambino”.

Oltre al padiglione 20, l’iniziativa viene realizzata anche nel reparto di riabilitazione, dove la lettura viene usata come appoggio alla terapia:

“in ospedale, è frequente che ci sia tensione, stress e che ci si focalizzi solo sulla malattia – racconta Lugaro – I momenti di lettura diventano, così, uno strumento per evadere dalla situazione, porre l’accento su quello di buono che c’è, invece che su ciò che manca, e conoscere sé stessi e le proprie emozioni, che il bambino sente risuonare attraverso le storie”.

A livello clinico, per di più, il libro in formato tattile e sonoro aiuta a recuperare competenze psicomotorie e sensoriali.

La biblioteca vanta anche tutta una serie di libri muti, dove chi legge inventa la propria storia sulla base delle immagini: questo ha permesso a molti bambini, soprattutto di diversa nazionalità, di avvicinarsi alla lettura in maniera più semplice.

La lettura non è, quindi, un’attività solo fine a sé stessa: in vari contesti, può diventare un importante strumento sociale, di crescita e sviluppo, ma anche di evasione e di supporto alla cura. E questa è solo una delle ragioni per cui questi piccoli grandi mondi andrebbero finanziati e sostenuti.

Immagine di copertina:
Foto di Blaz Photo


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Classe 2000, si è laureata alla magistrale di Informazione ed editoria all’Università di Genova. Da linguista, la affascina tutto ciò che riguarda la cultura araba. Nel tempo libero, adora leggere e gestisce il blog letterario 20mila libri sotto i mari. Sogna, un giorno, di coniugare il giornalismo e la lotta sociale, in particolare quella femminista.

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