Parliamo di un Galeone. E no, non quello piazzato al Porto Antico. Un Galeone che ha una storia che porta lontano, dipinto di bianco e con decorazioni rosse e oro. Stiamo parlando del Galeone della Superba che, dal 1955, solca le acque per onorare la tradizione in un evento particolare: il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare.
L’evento si svolge ogni anno nella prima domenica di Giugno, ospitato a rotazione in una delle quattro ex Repubbliche. Quest’anno però l’appuntamento sarà il 19 dicembre. Il palio si terrà nelle acque del bacino della Fascia di Rispetto di Pra’, dove già si è svolta l’edizione del 2018.
I partecipanti? Chiaramente le protagoniste di imprese, confronti e rivalità nel corso della storia marittima. Oltre a quello di Genova ci sono altri tre galeoni, ognuno con i propri colori e con una caratteristica e personalissima polena a prua: blu per Amalfi, porpora per Pisa, verde per Venezia.
La gara si svolge sulla distanza di 2000 metri in linea, successivamente alla disputa della gara dei gozzi: imbarcazioni da quattrovogatori che si sfidano sulla distanza di 1500 metri. L’ordine di arrivo di questa gara garantirà al miglior qualificato dei quattro la priorità nella scelta della corsia d’acqua per la regata del galeone.
Il giorno prima della regata si svolge un corteo storico con figuranti vestiti con ricostruzioni di abiti dell’epoca delle repubbliche.
Ma tornando al galeone in sé, diamo qualche numero: l’imbarcazione è lunga 15 metri, larga 1,70, mossa da otto remi che arrivano fino a 248 cm di lunghezza, per un peso di 6 kg ciascuno.
Lo scafo deve pesare almeno 760 kg armato – e cioè completo di banchi voga e scalmi – e ospita otto vogatori e un timoniere. A parte vengono poi pesati la polena di prua e il castello che viene montato a poppa. Interamente in legno e vetroresina, finemente lavorata e rifinita. Le misure sono standardizzate per ogni imbarcazione e, prima dell’inizio di ogni regata, un giudice misura tutta l’attrezzatura per verificare che essa sia conforme al regolamento.
Per rendere l’idea della serietà della procedura: se i remi superano la verifica della giuria vengono marchiati a fuoco.
Non tutti sanno che ogni repubblica ha due galeoni: uno utilizzato esclusivamente per la regata, l’altro impiegato per gli allenamenti. Quello da allenamento è decorato meno finemente, presentando solamente il colore caratteristico e nessun fregio.
Quello per la regata invece è tenuto come una reliquia fino al momento della disputa della competizione. Il galeone della Superba è custodito all’interno dell’hangar centrale presso il Centro Remiero di Genova Pra’. Un tir lo trasporta ogni anno nel luogo che ospiterà l’evento (credevate ci arrivasse per mare? Un po’ complicato forse), rigorosamente con la polena sempre coperta da un telo. Pare infatti che per motivi scaramantici essa non debba vedere la luce fino al momento della regata.
Quale è la polena del galeone di Genova? Un drago alato. Poi abbiamo un cavallo alato per Amalfi, un’aquila per Pisa e un leone alato per Venezia.
Questi scafi sono stati costruiti da abili maestri d’ascia nel 1955, rifiniti con attenzione e pazienza, curati negli anni per limitare i danni del tempo. Rimodernati nel 1982 dai Cantieri Penco/Vignolo di Genova e nel 1954 dal Cantiere Nautico C4 di Roncade (TV), mantengono ancora oggi un fascino inalterato.
Io ho avuto la fortuna di conoscere l’ultimo nostromo del galeone di Genova, Giovanni Lastrico
Colui che curava e preservava le attrezzature in legno dai danni del sale e dell’umidità. Membro storico del Gruppo Sportivo Speranza, ha seguito gli atleti degli anni Novanta, curando con le proprie mani i gozzetti e le barche della tradizione, veri gioielli. Mani solide e cotte dal sole, di chi ha vissuto la propria esistenza tra le creste del mare o al sole dei pontili.
Qui sotto trovate un’intervista che rilasciò ai microfoni di Marco Callai per Liguria Sport, e vi invito a notare al minuto 0:56 lo straccio e le mani sporchi di grasso, che è esattamente l’immagine che io conservo di Gianni. Sempre all’opera, sempre con le macchie di chi maneggia quotidianamente la propria passione.
Mi permetto di dire che Gianni – Làstregô, così come era noto a Pra’ e nel mondo remiero – era un vero e proprio personaggio. Omone imponente, voce tuonante, sempre con la battuta pronta, qualche poesia della letteratura italiana che recitava a memoria e anche qualche mussa da raccontare ai suoi curiosi ascoltatori (e io stessa spesso sono stata rapita dai suoi incalzanti racconti).
Ruvido come solo la gente di mare sa essere, spirito luminoso, lingua pungente. Un uomo che nella sua vita ha assaporato il mare in tutte le sue forme, ma non solo.
Subacqueo e palombaro professionista, paracadutista, velista in “Flying Dutchman” alle olimpiadi e persino giocatore di calcio nella triestina di Nereo Rocco, gli ultimianni trascorsi tra le fila della S.M.S. Pescatori Pra’ dove era un vero e proprio capo calata.
Pur non allenando più da anni il Gruppo Sportivo Speranza, bazzicava nella società quotidianamente. È lì che io l’ho conosciuto, da ragazzina, tra le fila dei giovani canottieri. Lo ricordo sul piazzale di fronte ai pontili di uscita, sempre affaccendato e sempre pronto a tener banco. Lì regalava le sue storie di vita, le sue perle migliori. E se non era lì, si era certi di poterlo trovare sulle rive del canale di Pra’ a intrattenere amici e passanti, con il rimbombare del suo zeneise, mentre le sue manone si agitavano per salutare noi giovani atleti impegnati in mezzo al mare.
Nel 2017, Gianni se ne è andato in un insolito silenzio, a due giorni dalla disputa della 62esima regata delle Antiche Repubbliche Marinare. Gara che poi, due giorni dopo, i ragazzi del suo galeone hanno vinto, onorando la memoria del loro nostromo.
Una gara dominata fin dai primi colpi, portata a casa dopo ben 17 anni di digiuno. Di quella giornata di triste festa ricordo la bandiera a lutto e i visi chini e commossi.
Oggi il galeone di Genova ha un nuovo Nostromo. Dal 2017 a oggi si sono succedute altre due edizioni della regata. Le edizioni del 2020 e 2021 sono state cancellate per ovvi motivi pandemici e oggi la voglia di tornare a solcare le acque si fa pressante. Appuntamento il 19 dicembre nel Canale di Calma entro la Fascia di Rispetto di Pra’, per Gianni, per noi.
Immagine di copertina:
Foto di Marino Bonfa’
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