Il 20 marzo alle ore 4:07 (ora italiana) il Sole ha fatto il suo ingresso nel segno dell’Ariete inaugurando così il nuovo anno astrologico. Buon anno! Per me il vero capodanno che inizia con l’equinozio di primavera.
Ogni stagione astrologica, dodici in tutto, prende il nome dal segno in cui si trova il Sole e ha una durata di 30 giorni. Questo dettaglio è facilmente individuabile all’interno del grafico del tema natale. Il simbolo di ogni segno zodiacale è inserito in uno spicchio dove sono presenti trenta lineette di diverso spessore, quelle più lunghe e scure segnano la fine e l’inizio delle decadi (prima, seconda e terza).
Lascio qui il collegamento all’articolo introduttivo di questa rubrica: ASTRO-ILLOGICA | Intro, dove troverai anche il grafico per avere un’idea più precisa di quanto scritto.
Il fuoco è il primo dei quattro elementi
Il fuoco illumina, riscalda e nutre. Il fuoco è vita. Il fuoco brucia, distrugge e muta. Il fuoco è morte.
Se penso al fuoco, oggi, non riesco a non pensare ad Aaron Bushnell. Aaron Bushnell è il soldato statunitense che il 25 febbraio 2024 si è dato fuoco davanti al cancello principale dell’ambasciata di Israele a Washington dichiarando che non sarebbe stato più complice di un genocidio. Il genocidio che sta avvenendo a Gaza, in Palestina, da più di 5 mesi.
Aaron Bushnell è stato prontamente etichettato dai media come depresso, una persona che soffre di disturbi mentali.
E se anche fosse? Una persona che soffre non può avere degli ideali, dei pensieri, una soggettività politica?
Il suo gesto è stato screditato, così al massimo da essere compatito e additato facendolo passare come un problema personale piuttosto che politico/collettivo/globale. Ammesso e non concesso che Aaron Bushnell soffrisse di qualche disturbo mentale io allora mi chiedo di quale disturbo soffra questo mondo, in particolare modo l’Occidente.
Negli ultimi 5 mesi la parola fuoco ha assunto completamente un altro valore. Non prefiguro più l’immagine del fuoco che avevo prima. Vedo la parola “fuoco” solo preceduta dal verbo imperativo: CESSATE – IL FUOCO.
Come moltə ho letto la frase “CESSATE IL FUOCO” in ogni spazio, per le strade, su cartelli e striscioni e nelle gallerie della città. Ho trascritto questa frase innumerevoli volte, ovunque, come tantə.
Ho sentito urlare la traduzione inglese CEASEFIRE NOW in ogni angolo del mondo che trovo a portata di mano destra appena rimuovo la modalità Luna dal mio cellulare. È straziante. È il minimo. Ed è ulteriormente straziante.
L’Ariete è il primo segno che incontriamo nella fascia zodiacale
I primi, contrariamente a come il sistema li propina, non sono i migliori, semplicemente danno inizio ad un nuovo processo che si rivelerà vincente solo se punterà e porterà ad un benessere collettivo.
Ogni momento è buono per iniziare qualcosa di nuovo. Ogni momento è buono per cambiare idea dopo esserti informatə. Se pensi di non capire nulla di alcuni argomenti è solo perché fino ad oggi non avevano destato il tuo interesse e va bene, puoi iniziare a farlo ora. Puoi chiedere tutto senza provare vergogna.
Se qualcunə ti farà sentire inferiore perché poni delle domande sii consapevole di non essere tu il problema e continua a porle alle persone e a te stessə. Interessarsi di un argomento non significa entrare in competizione. Non smettiamo di parlare di Palestina.
Questo articolo, così come questa stagione, per me è un po’ speciale perché io sono un Ariete, difficile non sentirmi coinvolta.
L’Ariete stereotipato viene descritto come una personalità forte, la paladina del caos che grida in faccia alle persone infischiandosene di ciò che dice e pensa la gente. Descrizione circoscritta e ostracista.
L’Ariete è il segno in cui il Sole è esaltato
In Astrologia, quando un pianeta si trova in esaltazione evidenzia maggiormente le proprietà del segno facendole spiccare. Avere il Sole in esaltazione non significa per forza essere persone solari o egoriferite, è più una questione di rappresentanza.
L’Ariete rappresenta sempre qualcosa. L’Ariete si offre di rappresentare.
Erroneamente si dice che sia l’ambizione ad accendere e condurre un Ariete ma il più delle volte è la spinta ad imparare che lo guida. Tutti gli Arieti vogliono saperne di più ed ogni Ariete sente ed ha la propria missione che porta avanti con le sue modalità.
Ci sono Arieti chiacchieroni, Arieti taciturni e ci sono Arieti che sono entrambe le cose. Di qualsiasi Ariete si parli, comunque, l’assimilazione delle emozioni e delle informazioni avviene in maniera estremamente rapida. La metabolizzazione è a parte, dato che qui svolge un ruolo fondamentale anche il posizionamento della Luna di nascita.
Un altro mito da sfatare e da ribaltare completamente sullo stereotipo del segno è la bramosia del successo e di non sbagliare mai, a un Ariete non interessa questo.
L’Ariete sbaglia costantemente perché sperimenta, riprova, ri-sbaglia e riparte.
L’Ariete non ha bisogno di sapere che ci siano persone disposte a non sbagliare mai, ma persone disposte a perdonare e perdonarsi.
Questo segno di fuoco viene spesso accostato alla parola orgoglio, ma prenderei maggiormente in considerazione l’altra parte: quella dell’umiliazione e del masochismo.
L’Ariete spesso si muove con intenso timore per provare ad avere meno paura di ciò che lo spaventa. Per questo viene definito un segno coraggioso, perché si muove. Muovendosi risulta maggiormente visibile. Sì può essere coraggiosi anche stando fermi, spesso è molto più complicato. È un modo come un altro di reagire alla vita.
Infatti non è l’autostima a definire un Ariete ma la sua insaziabile fame di vita, con tutto ciò che ne consegue.
L’Ariete è un segno che vuole sentirsi vivo
A volte sentirsi vivi significa sentirsi come se fossi l’essere umano più importante per tutte le persone che ami e stimi. A volte sentirsi vivi significa passare un intero week end con la faccia dentro un libro (o un computer) in compagnia dei propri animali senza vedere o sentire umani.
Altre volte sentirsi vivi significa essere schiaffeggiatə da qualcunə mentre ti scopa per bene e selvaggiamente. A volte sentirsi vivi significa prendere delle facciate preannunciate su muri alti 11 m visibili già da km di distanza. Altre volte significa sentirsi accoltə e accoccolarsi un po’.
Insomma, sentirsi vivi significa tante cose. Anche se non sei un Ariete, non è necessario, pensa: cosa significa per te sentirti vivə?
La spinta originaria dell’energia arietina
Scrivo per la prima volta dell’esaltazione di un pianeta (Sole) perché ispirata dall’opera di Giulia Silani, artista e autrice dell’illustrazione che apre e accompagna l’articolo.
Ho conosciuto Giulia attraverso i social e, dopo esserci videochiamate la prima volta, ho percepito subito affinità tra le parti.
Giulia lavora come Arte Terapeuta a Pordenone, un lavoro preziosissimo del quale in Italia si parla troppo poco. Giulia mi ha fatto due regali incredibili: condividere con me il suo progetto di tesi, un lavoro straordinario e preciso, ricco di studi e riflessioni derivate dall’esperienza sul campo e l’opera che vedi qui.
Giulia racconta di essere partita dall’idea di una cellula pensando alle cellule come dei micro mondi a sé stanti che fanno parte, a loro volta, di un sistema comune. Nella sua rappresentazione il nucleo della cellula è un Sole antropomorfizzato che sta al centro di tutto, non sovrasta, non dirige ma aggrega.
Giulia, senza saperlo, ha rappresentato perfettamente la spinta originaria dell’energia arietina esaltata dal Sole. Giulia è un Ariete.
Ricordo che i segni non sono da intendere come delle unità singole e separate ma esistono grazie alla relazione espressa dagli assi. In questo caso parliamo dell’asse tra Ariete e Bilancia, I – VII casa, le due case astrologiche co-significanti di questi segni.
L’asse riguarda il valore che diamo e che rivendichiamo come singolə e nelle relazioni che costruiamo attraversando lo spazio. Parla di confronto, di punti di vista, di prospettive e di riconoscimento dell’individuo, inteso come distinguibile ed identificabile, che attraversa il mondo.
I pianeti complici del segno dell’Ariete sono Marte e Plutone
Plutone dal punto di vista arietino è complesso da narrare in breve, magari lo farò in seguito con articoli dedicati. Preferisco soffermarmi un momento su Marte.
Marte viene associato al conflitto, ai soldati. Marte il guerrafondaio, mi piace l’idea di interiorizzare l’associazione del pianeta e prendere in considerazione la battaglia come un gioco ritualizzato. Penso a Marte come a un giocatore divertito, vuol far divertire e non può smettere di farlo per troppo tempo.
Quello che Marte ama fare non è distruggere per sopprimere ma giocare per ricreare.
Immagine di copertina:
Grafica wall:out magazine su opera di Giulia Silani
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