Storia

“Da un grande potere…” Esatto! Il Cinema ha una responsabilità pedagogica?

Merita concedere tempo alla riflessione su come oggi si apprende la storia guardando film e serie tv invece che a scuola?
13 Gennaio 2021
6 min
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L’altra sera stavo curiosando alla ricerca di film ambientati a Genova: ma avete idea di quanti siano? C’è proprio una categoria, pazzesco. ‘Meriterebbe un post‘, mi sono detto.

Cercando uno spunto iniziale, selezionando sulla ricerca dei video, i primi ad apparire sono stati gli spezzoni di due film poliziotteschi degli anni ’70, che mi hanno subito preso (e che avevo la sensazione di aver già visto): La polizia incrimina, la legge assolve (1973, con Franco Neri!) e Genova a mano armata (1976). Entrambe le sequenze sono inseguimenti per le vie della città: se in Genova a mano armata c’è un classico inseguimento tra auto, in La polizia incrimina, la legge assolve ci sono sette minuti e mezzo di fuga: prima l’inseguimento è a piedi di corsa nei vicoli e poi ci si sposta in auto tra sopraelevata, Caricamento, aree portuali, infine in autostrada prendendo l’uscita di Recco per finire a scorrazzare tra Santa Margherita e il Covo di Nord Est.

Inseguimento nel film Genova a mano armata

Fa un pò impressione: vedi la tua città set di inseguimenti avvincenti sì, ma un poco strampalati, vuoi per i luoghi vuoi per le vicende.  ‘Che scene, che inseguimenti!‘ mi sono subito detto! E poi ho pensato: mi hanno preso anche se hanno 50 anni, bello! Però…eh, però a me che conosco la città, le strade, il territorio un po’ ha fatto strano vedere questi luoghi susseguirsi in un corso non aderente a quello reale…

Inseguimento nel film La polizia incrimina, la legge assolve

“Che storie! Però…eh, però mica aderiscono alla realtà”

Ho pensato con un accostamento di pensieri che è spaziato dall’aderenza alla realtà geografica alla realtà storica, dei fatti così come si sono svolti e come si sono susseguiti. E mi è rimasto quel pensiero appeso lì…
Poi ieri sera ho visto – non certo per la prima volta, eh – Spiderman: e sappiamo tutti quale sia indubitabilmente la frase di Spiderman, vero?

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità!” 

Non è ben questa una delle citazioni più note del cinema? Ok, dai, magari non sappiamo tutti che è di Spiderman, e che, quindi, introducendo il tema della riflessione che voglio condividere, non è fondata storicamente. E però tutti l’abbiamo sentita almeno una volta! Eppure, questo averla sentita magari anche più volte, l’ha forse resa più vera, più reale? Tutti potremmo però dire di concordare almeno sul suo significato più profondo.

Ecco allora che per una inspiegabile ragione astrale le due suggestioni post film si sono congiunte in un unico pensiero, anzi un interrogativo che voglio condividere con voi.

Da sempre la storia – quella con la S maiuscola, eh – ha costituito una delle fonti di ispirazione più affascinanti per il Cinema. E come potrebbe non esserlo? Quali storie sono più reali di quelle già vissute? Eh, beh, ora che ci penso…forse non proprio tutte! E infatti, solitamente, il film storico cosa fa? Si dichiara, con una certa varietà di formulazioni, film ispirato ad una storia vera o (liberamente) tratto da una storia vera, e così dichiarando in premessa che quello che si vedrà nel prosieguo è sì avvenuto, ma forse poi non proprio come raccontato. Ed è ben comprensibile: un film ha anche necessità di tenere viva l’attenzione dello spettatore, prendendosi, possiamo dire, alcune comprensibili licenze poetiche.

Oggi poi stiamo assistendo, davvero quotidianamente, all’evoluzione delle piattaforme di streaming in abbonamento (quali NetflixDisney+, Amazon Prime Video, ecc.), che ormai sono diventate, seppur in forme diverse, anch’esse produttrici, soprattutto di serie tv, non di rado a tema o ispirazione storici.

E se già il Cinema entrava nelle nostre case in misura sempre più consistente, le piattaforme di streaming nascono proprio per essere fruite a casa, e – eterogenesi dei fini – in tempo di pandemia sono diventate l’amico più fedele di tantissimi di noi (se non altro quanto a ore trascorse assieme!). 

Da sempre la storia – ancora quella con la S maiuscola – è una delle materie insegnate a scuola, seppur registrando una certa diminuzione di spazio nel corso degli anni.

La domanda è: quanto oggi gli studenti apprendono la storia in classe e quanto sempre più è invece la settima arte (ed anche l’ottava, per i motivi e nelle forme sopra appena dette) a essere  magistra historiae?

Detta in altri termini: se possiamo dirci sicuri – in un grado elevato – che a scuola (e in università, dove è materia di studio) si insegni la storia, quella vera, vale a dire quella sancita come tale dalla storiografia, siamo altrettanto sicuri che tale sia la storia – qui minuscola – raccontata da film e serie tv?

Se è ben vero che quella frase in premessa di pellicola concede piena licenza poetica, non è forse responsabilità di chi, oggi – è innegabile – ha così grande potere come la “settima arte”, interrogarsi sulla conseguenza della propria… «Aaaazione!»?

Sarebbe davvero interessante condurre una indagine approfondita per conoscere quanto gli studenti di oggi di fatto apprendano i fatti storici attraverso la visione di film e serie tv, tralasciando la storia scolastica, ritenendo ciò che hanno visto “la storia vera”. Per un verso ciò è ben possibile perché se ad un personaggio o a un evento storico è dedicato a scuola magari  un solo paragrafo o talvolta forse solo alcuni elementi nozionistici (chi non ricorda la fatidica parlami delle cause della seconda guerra mondiale!), film e serie tv possono invece appassionare, attraverso anche immagine e suono (e nell’era dei social in cui viviamo sappiamo quanto siano queste ormai le due forme in cui si può catturare l’attenzione), ben di più a quel singolo personaggio – i biopic sono ormai un genere a sé, non di rado trampolino di lancio verso i più ambiti premi cinematografici – o quel fatto o quella intera vicenda storica.

Storia
La vignetta epica della prima volta in cui la frase memorabile di Spiderman viene detta: in Amazing Fantasy #15 (agosto 1962) scritta da Stan Lee, ultima vignetta, esordio dello stesso Spiderman.

Certo tutti confidiamo che nessuno dei fans di Star Wars ritenga che Darth Vader davvero abbia girato in una galassia, seppur lontana lontana, a bordo di un’astronave spara laser grande quanto una luna (e il desiderio di molti di noi di impugnare una spada laser, per quanto ardente, mai sarà in grado di rendere realtà tutto ciò).

Chi però potrebbe alzarsi in piedi e dare una lezione ai ragazzi di oggi che ritenessero di conoscere la storia avendo visto, magari in serie durante questo periodo pandemico così strano, The Crown, The Iron Lady, 1917, Il processo ai Chicago 7, The Looming Tower, Argo, Dunkirk, L’ora più buia… vado avanti?

I miei spunti di riflessione possono ben terminare qui: non ho una tesi definitiva, e forse non è nemmeno così dirimente, ora, averne una.

Quando agli inizi del 2000 si inneggiava al Gladiatore urlando tutti davanti alla tv “Massimo! Massimo! Massimo!” si era dopotutto consapevoli che quel Massimo Decimo Meridio mai fosse vissuto nello stesso universo di Marco Tullio Cicerone, lasciando comunque aperta la porta ai Multiversi, sia chiaro e non mi sia contestato, Marvel fans.

Riescono i ragazzi di oggi ad avere ben chiaro che gli X-men non sono mai tornati indietro nel tempo per interferire con i nazisti, o che gli Agenti dello Shield non sono mai stati sbalzati nello spazio-tempo in maniera imprevedibile in scia ai Chronicoms, o che Cinque non ha mai fermato alcun apocalisse (e che JFK vivo non la avrebbe causata), o che né Captain America né Wonder Woman erano presenti tra il 1933 e il 1945 (belin, ma quanto ci hanno messo a salvare il mondo?! Dopo il blip – meglio che dire lo snap! – ci sono voluti solo 5 anni agli Avengers!), o infine che forse la Regina Elisabetta II non ha avuto proprio quelle conversazioni con Lady D. e la Iron Lady, o, ancora, che le frasi pronunciate dall’attore (il medesimo e superbo!) che interpreta Andreotti e Berlusconi ne il Divo e Loro forse non sono state dette proprio a quella maniera o forse proprio non sono state dette?

Se le tante prime citazioni accennate – a prova di spoiler! – sono in un certo senso comprensibilmente antistoriche, cosa dire delle ultime due? 

Perché forse un altro – ma l’ultimo, giuro – spunto è il seguente.

Posto che la storia per arrivare a essere definita tale ha bisogno di quel tempo necessario a un suo certo e proprio decantamento tale da guardare i fatti con un’ottica un poco più distanziata e macroscopicamente consapevole, i film e le serie tv possono invece ben attingere dai fatti che si sono svolti praticamente seduta-stante, e infatti nella 17esima stagione di Grey’s Anatomy la mascherina non la si porta solo dentro l’ospedale ma anche fuori, come tutti noi ora, senza dover aspettare il giudizio della storiografia.

Insomma: merita concedere ancora tempo e spazio alla riflessione su come e quanto oggi si apprenda la Storia attraverso forme di in-formazione prettamente di edutainment invece che presso l’istituzione scolastica a tal apprendimento propriamente deputata?

Può, o perfino, deve avere il Cinema, le serie tv, più complessivamente l’entertainment, questa forma di responsabilità sociale declinata in una forma particolare e del tutto moderna di responsabilità pedagogica?

Ah, per chi proprio ancora storce il naso alla riflessione: ovviamente sappiamo tutti che in barba alle tante fiction tv e altrettanti film, nonché perfino indagini e procedimenti giudiziari, il Memoriale Morucci-Faranda è un falso, e la vicenda dei 55 giorni di Aldo Moro è andata ben diversamente da come – ad oggi – è stata storiograficamente romanzata,vero?!

Immagine di copertina:
Collage di Edoardo M.


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