Festa della Repubblica

Fratelli d’Italia, l’Italia che è in festa. Ma perché?

Il 2 Giugno è la Festa della Repubblica, festeggiata sin dal 1948 in memoria del referendum che stabilì il nuovo assetto istituzionale dell’Italia.
2 Giugno 2020
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Il 2 Giugno è la Festa della Repubblica, festeggiata sin dal 1948 in memoria del referendum che stabilì il nuovo assetto istituzionale dell’Italia. Il referendum venne vinto con soli due milioni di voti di scarto, 54,3% per i repubblicani contro il 45,7% dei monarchici. Uno scarto misero, soprattutto se paragonato alle decisive conseguenze.

La conseguenza principale è, banalmente, che siamo una Repubblica sino da allora. Ed è ciò che festeggiamo oggi.

Ma ce n’è un’altra, più sottile, che non è meno scontata: la cacciata dei Savoia. Infatti, per paura che la famiglia reale si riorganizzasse e provasse a riprendere il potere perso, tutta la stirpe dei Savoia venne ufficialmente cacciata dal suolo italiano.

Più precisamente, il 5 Dicembre del 1947, una disposizione dell’assemblea costituente sancisce che:

1. I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive.

2. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l’ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.

3. I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli.

E se c’è qualche genovese che dopo più di un secolo non ha ancora digerito l’annessione al Regno di Sardegna, questi non ci sarà rimasto male. Ma c’è dell’altro. Un fatto storico senza precedenti in Italia, e che rappresenta il più bell’inizio possibile per una storia repubblicana: il suffragio universale.

Festa della Repubblica
Le Frecce Tricolori sorvolano Genova. Foto di Andrea Tedone

Oggi, oltre alla vittoria della repubblica sulla monarchia, si festeggia la prima volta in cui uomini e donne maggiorenni, di ogni ceto, censo o etnia, hanno partecipato alla vita pubblica. Questa, che oggi suona come banale e scontata, è stata la più grande rivoluzione del suo tempo! Dopo vent’anni di dittatura, si poté tornare a votare, e si poté andar tutti, tutti quelli che sapevano leggere e scrivere.

E così i comunisti si riversarono nelle urne con i fascisti, i socialisti con i democristiani, i monarchici con i repubblicani, le donne con gli uomini. E oggi festeggiamo anche questo. E chi non festeggia, è un Savoia!

Immagine di copertina:
Andrea Tedone


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Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale all’Università di Genova, si è specializzato in Pianificazione del Territorio all’Università Leibniz di Hannover. Socio fondatore e Project Manager dell’Associazione Culturale CDWR, attraverso la quale diffonde una cultura nuova di rigenerazione urbana.

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