Il teatro storico di Villa Duchessa di Galliera a Voltri

Il teatro storico di Villa Duchessa di Galliera a Voltri

Il più antico teatro "di corte" della Liguria ancora esistente nonché storico vivace centro culturale del ponente genovese.
10 Gennaio 2024
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Villa Duchessa di Galliera col suo magnifico parco di 32 ettari racchiudente scenografici giardini storici, importanti monumenti nonché vestigia della più antica storia voltrese, costituisce uno fra i complessi monumentali e naturali di maggiore importanza del Ponente genovese. 

Nel parco si possono ammirare infatti i Giardini Formali all’Italiana, il Belvedere col suo complesso di cascate, grotte, boschetti e laghetti artificiali di gusto romantico, la Valletta del Leone, le aree boschive e coltive quali l’uliveto storico del Givi, per non tacere del monumentale Palazzo di Villa con le sue pertinenze, il Santuario di N. S. delle Grazie – antica pieve – e le rovine storiche della cinta muraria di Voltri del 1323.

Il teatro storico di Voltri
Villa Duchessa di Galliera. Fonte archivio Lorenzo B.

Il complesso rappresenta dunque un tangibile documento della storia voltrese e preservare la villa e i suoi spazi ha permesso e ci permette di osservare alcuni aspetti delle origini stesse di Voltri, i rapporti e i collegamenti col territorio in un senso di continuità che arriva fino ai nostri giorni.

Il teatro storico

Vi è però un ulteriore importante elemento architettonico al quale occorre fare attenzione, posto all’interno della villa, ossia il bel teatro storico.

Questa è una presenza molto importante in quanto si tratta del più antico teatro “di corte” della Liguria ancora esistente; venne costruito a partire dal 1786 come dono di nozze di Anton Giulio III Brignole Sale (figlio del Doge di Genova Rodolfo Emilio Brignole Sale ndr.) per sua moglie Anna Pieri, figura culturale di spicco nella Genova napoleonica, il cui ritratto è tutt’oggi conservato presso il museo di Palazzo Rosso.

La colta nobildonna senese, ava paterna di Maria Brignole Sale De Ferrari, molto amante del teatro usava recitare insieme al marito e agli illustri ospiti, infatti in questo teatro furono rappresentate diverse opere di alto valore dal punto di vista letterario quali “Il Convito” di Domenico Cimarosa, “Le Gelosie Villane” di Giuseppe Sarti nel 1786 e il “Saul” di Vittorio Alfieri.

Il progetto del teatro venne realizzato dall’ architetto Gaetano Cantoni (1745-1827), già attivo per la coppia di sposi presso Palazzo Rosso a Genova nella realizzazione del loro appartamento.

Le allegorie delle Arti

L’architetto concepisce la sala del teatro divisa in tre parti, rispettivamente il palco, la platea e lo spazio – un tempo sopraelevato – per i musici.

Nelle nicchie architettoniche degli angoli della volta furono realizzate da Carlo Baratta (1754-1815) le allegorie delle Arti, tratte dalle indicazioni iconologiche di Cerase Ripa, la loro realizzazione presenta vicinanze con le decorazioni e gli affreschi dell’appartamento della coppia a Palazzo Rosso.

La prima figura è l’Architettura con i suoi attributi ossia il filo a piombo e la squadra che regge il progetto stesso della planimetria del teatro, segue poi la Pittura con la tavolozza, un cavalletto con un dipinto e una maschera recante la scritta “imitatio” (pittura quindi intesa come imitazione della natura ndr.), la Poesia con la corona di alloro che indica su un libro il nome di Omero mentre un putto le porge una cetra, infine la Musica con in mano uno spartito musicale arrotolato ed un altro aperto sul bracciolo della sua seduta, ai suoi fianchi vi sono due putti: uno regge una bilancia e simboleggia l’equilibrio e l’armonia mentre l’altro regge un martello e simboleggia il tempo, il ritmo con i suoi rintocchi.

Tutta la superficie della volta è decorata da cassettoni geometrico-vegetali che dialogano con la finta architettura delle nicchie con putti con ali di farfalla, fiori e frutti che culminano nell’esaltazione dell’arma araldica dei Brignole per via della presenza di leoni che reggono tra le zampe dei rami di pruno (‘brìgne” in genovese – possibile origine del cognome).

Il teatro storico di Voltri
Particolare dell’affresco superiore interno al Teatro della Villa Duchessa di Galliera. Fonte Wikicommons

Infine entro medaglioni realizzati come cammei all’antica sono rappresentati i profili di Alessandro Magno, Platone, Creso ed Enea che vanno a completare questa complessa allegoria volta a glorificare la casata dei committenti.

Le pareti vennero decorate dal pittore quadraturista voltrese Giuseppe Canepa (1721-1800) con dei tromp l’oeil raffiguranti architetture e paesaggi classici posti in relazione al panorama visibile dalle finestre a lato mare – vi è infatti raffigurato un piccolo obelisco che come elemento verticale dialogava con i campanili di Sant’Ambrogio e Sant’Erasmo.

L’impostazione dell’intera decorazione sulla volta e su tutte le pareti della sala voleva creare un’illusiva continuità con gli ambienti esterni della villa, come se si trattasse di un padiglione del giardino. 

I macchinari originali

Un ulteriore elemento che rende questo teatro di notevole interesse è il fatto che vennero ritrovati, durante i restauri iniziati nel 2005 dopo un lungo periodo di oblio, alcuni dei macchinari originali: la macchina della pioggia e il rullo per cambiare le scenografie ideate da Giovanni Battista Tagliafico, capo macchinista del teatro Sant’Agostino a Genova, tutti visibili nelle incisioni del libro Machines de theatres del 1772 attinenti a quelle presenti nel Teatro dell’Opera di Parigi.

Al Tagliafico si deve inoltre la progettazione del sistema di amplificazione sonora, egli concepì infatti la volta del teatro come una “cassa armonica” nella quale la voce degli attori e il suono degli strumenti veniva amplificato e l’eco diminuito, grazie alla presenza di una cupola centrale traforata posta proprio al di sopra del pubblico.

Appare evidente come valorizzare, promuovere e divulgare il patrimonio storico-artistico del territorio rappresenti quindi una necessità per salvaguardare e riconoscere i valori artistici e i monumenti presenti vicino a noi nella quotidianità, infatti ciò che può apparire come banale o scontato per la sua presenza consueta sotto i nostri occhi, può nascondere interessanti storie e inaspettati tesori d’arte in grado di eguagliare quelli presenti nei grandi musei e nei monumenti più famosi.

Bibliografia
Frulio M. (a cura di), Villa Duchessa di Galliera tra principesche sale e giardini di fama europea, Associazione Culturale sistema paesaggio, Genova, 2011
Frulio M., Malaspina A., Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera Genova Voltri, Sagep, Genova, 2006
A.A.V.V., Genova. Il Parco di Villa Duchessa di Galliera itinerari storico-naturalistici, Sagep Editrice, Genova, 1995
Ciliento B., Voltri: Villa della Duchessa di Galliera, Sagep Editrice, Genova, 1979

Immagine di copertina:
Villa Duchessa di Galliera. Fonte archivio Lorenzo B.


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