Emigrazione Ligure

“Ma se ghe penso”: la storia dell’immigrazione ligure in America Latina

In Cile c’è chi parla genovese e in Uruguay la farinata è considerata un piatto tipico – perché c’è un legame così forte tra Liguria e America Latina?
19 Gennaio 2021
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Molti dei genovesi che conosco hanno qualche lontano parente in Sud America e quasi tutte le persone che ho incontrato in Uruguay e Argentina, subito dopo aver appreso la mia nazionalità, hanno tenuto a dirmi che avevano almeno un nonno o un prozio italiano. Emigrazione ligure.

Tra i numerosissimi italiani che hanno lasciato lo stivale per cercare fortuna all’estero, se escludiamo quelli che risiedono in Europa, il gruppo più numeroso si trova appunto in America Latina.

Emigrazione Ligure
Grafico di Eugenia R.

Osservando più attentamente i dati, si scopre che nel caso della Liguria ci sono addirittura più immigrati liguri in Centro e Sud America (52,2%) che in Europa (38,3%): le percentuali sono quasi invertite. Il legame speciale tra Liguria e America Latina è evidente anche in questo caso.

L’emigrazione dalla Liguria

L’emigrazione ligure in America Latina ha assunto caratteristiche particolari per diversi motivi. Innanzitutto, bisogna considerare che iniziò prima rispetto ad altre regioni italiane, già nei primi decenni dell’Ottocento.

Le ragioni sono da ricercare nel fatto che l’annessione della Liguria al Regno piemontese aveva avuto forti ripercussioni sui suoi equilibri economici: la concorrenza delle industrie tessili piemontesi metteva in difficoltà le imprese familiari liguri e l’aumento delle tasse sui terreni sottraevano molti guadagni agli affittuari – in una terra in cui le attività agricole si reggevano su equilibri delicatissimi, data la scarsità degli spazi coltivabili e le condizioni particolari di questi ultimi.

Anche le guerre napoleoniche influirono sulle direzioni delle traiettorie migratorie, come pure la crisi del porto di Cadice, spingendo molti liguri a emigrare ancor più lontano.

Gli stati dell’America Latina – insieme agli Stati Uniti – furono la meta privilegiata dai liguri perché esisteva già una rete di contatti commerciali tra le due zone, e perché veniva vista come una terra ricca di possibilità, con attività agricole e industriali in crescita.

Questo fenomeno proseguì a ritmi rapidissimi perché i primi emigrati sollecitarono i loro amici e parenti rimasti a casa a raggiungerli in quella che pareva la terra promessa.

Dato che i liguri furono tra i primi a emigrare, ebbero più possibilità di raggiungere posizioni di rilievo nel contesto americano: parteciparono all’avvio di diversi settori, come lo sfruttamento di bacini minerari, la fondazione di banche e la creazione di attività commerciali, e questo favorì l’arrivo di altri concittadini, speranzosi di fare fortuna allo stesso modo.

Ovviamente non tutti riuscirono nell’impresa, e addirittura, a inizio Novecento, alcuni decisero di tornare in Italia, forse anche perché il legame con la terra natale era ancora molto profondo, come raccontano le parole di una famosa canzone…

“Ma se ghe penso alôa mi veddo o mâ,
veddo i mæ monti, a ciassa da Nonçiâ,
riveddo o Righi e me s’astrenze o cheu,
veddo a lanterna, a cava, lazù o Meu…
Riveddo a-a séia Zena iluminâ,
veddo là a Fôxe e sento franze o mâ
e alôa mi penso ancon de ritornâ
a pösâ e òsse dôve ò mæ madonâ.”

Ma se ci penso allora io vedo il mare,
vedo i miei monti, piazza della Nunziata,
rivedo il Righi e mi si stringe il cuore,
vedo la Lanterna, la cava, laggiù il Molo…
Rivedo alla sera Genova illuminata,
vedo là la Foce e sento frangere il mare
e allora io penso ancora di ritornare
a posare le ossa dove ho mia nonna.

È interessante notare che – nonostante la percezione sia spesso diversa – il numero assoluto di italiani residenti all’estero risulti essere superiore a quello degli immigrati stranieri presenti in Italia. Quindi è sempre utile ricordare che siamo stati e ancora oggi restiamo un popolo di migranti. 

La più grande comunità italiana in America Latina si trova in Argentina

Ma si contano anche molti italiani in Brasile, Venezuela, Uruguay e Cile – senza contare milioni di italodiscendenti, che non hanno passaporto italiano e che in molti casi attendono il riconoscimento della cittadinanza.

Emigrazione Ligure
Grafico di Eugenia R.

In tutti questi paesi si trovano diverse associazioni di italiani all’estero, che mantengono vivo il legame con l’Italia, collaborando spesso con ambasciate, consolati e istituti di cultura italiana: immaginate gruppi di persone che dall’altra parte del mondo si vedono per fare un laboratorio di pesto artigianale – e questo non è un esempio casuale, ci sono anche associazioni specifiche per i liguri all’estero!

Per questi motivi, visitando un paese dell’America Latina, è possibile imbattersi in piatti tipici italiani, strade e scuole con nomi italiani, statue dedicate a personaggi italiani, insomma prove tangibili del profondo legame con l’Italia.

Ricordate quella storia della focaccia a Buenos Aires? Dell’intreccio tra Boccadasse e La Boca? Della Zena del Pacifico?

La nostra selezione dei luoghi significativi dell’emigrazione genovese continua!

Immagine di copertina:
Foto di Andrew Schultz


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Classe ’95, nata a Genova, con il cuore sempre in questa città ma con il corpo in movimento. Inizia gli studi a Pavia, per proseguire poi a Tolosa, Bologna, Bilbao e Montevideo. Laureata in International Affairs e appassionata di America Latina - ma soprattutto di empanadas e Malbec. Impegnata nella lotta alle mafie e volontaria dell’associazione Libera fin dal liceo.

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