Immagina. Una falce di luna dalla finestra, la tisana bollente nella tua tazza preferita, i cuscini del divano comodi e invitanti, il gatto sonnacchioso, un libro adagiato su un tavolino. Ti immergi nelle pagine, per riuscirne di tanto in tanto e goderti un poco di fusa.
Un momento di pace che Osho levati.
Ancora: immagina di poter condividere questa sensazione, così familiare nella sua dimensione individuale, con tutte le altre persone che stanno vivendo una serata simile alla tua nella solitudine della loro casa o camera.
Ultimo livello: immagina la nostra città come quinta scenografica per questa sintonia di sensazioni.
Tutto questo esiste davvero e ha un nome: è il Silent Book Club di Genova.
Se sei fan di Wall:out certamente condividi con noi una buona dose di bibliofilia e ti ha già entusiasmato il nostro recente articolo sulla Fiera del Libro.
È arrivato il momento di passare alla pratica, perciò orecchie ben deste!
Ogni mercoledì, il Club organizza un evento di lettura condivisa che funziona pressappoco in questo modo: ci si incontra; la campana tibetana suona e si legge per un’ora, rigorosamente ognuno il suo libro, che sia un romanzo, un saggio, una graphic novel, un racconto, in italiano, in lingua straniera, in cartaceo o in digitale, non importa, vale tutto; si sente un nuovo gong e chi ha piacere può fare conversazione. L’ultima parte dell’incontro è moderata dalle due fondatrici, Erika Montefinese e Ilaria Murtas, e ha il doppio scopo di commentare le letture e di creare un gruppo sempre più coeso, ma sempre aperto alle facce nuove.
Silent Book Club è un format nato negli Stati Uniti nel 2012 grazie a Guinevere de la Mare e Laura Gluhanich, due amiche di San Francisco che si sentivano un po’ a disagio con i tradizionali club del libro: l’obbligo a leggere lo stesso titolo, i tempi scanditi da ritmi altrui, l’ansia da prestazione nell’avere sempre qualcosa di brillante da dire per contribuire alla discussione… quello che per loro era un piacere si trasformava in uno sforzo performativo controproducente. Quindi basta con gli obblighi e le pressioni!
La nuova formula prevedeva che ognuno leggesse ciò che più gradiva senza imposizioni sulle tempistiche e senza vincolo di condivisione e da subito ha ottenuto un riscontro molto positivo, tanto che nel giro di pochi anni sono spuntati nuovi “capitoli” – questo il nome scelto per ogni gruppo di lettura – in tutto il mondo.
Per quanto riguarda l’Italia, Genova ha debuttato nel dicembre 2019, dando vita a uno dei primi Silent Book Club della penisola.
Certo, all’inizio erano ancora i tempi in cui gli eventi si facevano in presenza. I partecipanti si riunivano in uno studio fotografico sistemato ad hoc, con tanto di tè e biscottini; il primo nucleo era composto per lo più da conoscenze delle due organizzatrici, ma la promozione via social ha avvicinato molti altri lettori in cerca di compagnia.
Poi a marzo è arrivata la pandemia. Erika e Ilaria non si sono lasciate abbattere e hanno trasferito le riunioni on-line, facendo del capitolo genovese il primo Silent Book Club virtuale al mondo.
Si poneva però la questione: come replicare quel senso di condivisione sentito da tutti i partecipanti, che teneva il gruppo unito al di là della passione per la carta stampata? Nel momento in cui il lockdown ci ha rinchiusi in casa con poco altro da fare che darci ai lievitati, come poteva essere invitante un’ora di lettura silenziosa e solitaria?
La chiave per capire il successo della versione on-line sta tutta in quello che a ben vedere è il vero cuore delle riunioni: non i libri, non le recensioni o i consigli, ma la presenza attiva di ogni partecipante.
Sebbene calato nel silenzio, ogni incontro era sempre stato gravido dei suoni della lettura, dallo sfogliare delle pagine, all’occasionale risata, dal rilassarsi sulle sedie, al respiro trattenuto nei passaggi più emozionanti, e così via. Lo stesso effetto è stato raggiunto su Zoom semplicemente mantenendo tutti i microfoni accesi per tutta la durata dell’evento.
Quelle che normalmente sono considerate interferenze alla buona riuscita di una call su internet, si sono rivelate al contrario la chiave per riprodurre – e forse addirittura amplificare – il sentimento di condivisione della lettura percepito nei primi appuntamenti dal vivo. E come ogni evento sul web, è stato possibile anche coinvolgere persone che non abitano più (o in un caso, non ancora) a Genova, creando un ponte tra la città e i suoi cittadini sparpagliati per l’Europa.
Il club ha goduto di lunga vita e prosperità, riuscendo addirittura a inventare una formula estiva che permettesse agli affezionati di ritrovarsi di nuovo vis à vis – garantendo distanziamento sociale e norme di sicurezza. La suggestione della notte passata a leggere sulle chiatte del Porto Antico in circa cinquanta persone, ospiti del Sea Stories Festival, dopo mesi di reclusione casalinga è uno dei ricordi più emozionanti ancora adesso per chi c’era. Di sicuro, uno dei più citati in occasione del primo compleanno del Silent Book Club Genova, avvenuto il 10 dicembre 2020.
Non libri ma relazioni
Quando le organizzatrici hanno chiesto ai partecipanti cosa rappresentasse per loro il Silent Book Club a un anno di distanza dalla sua inaugurazione, le parole che ricorrevano non avevano a che fare tanto con i libri, quanto con le relazioni: una casa accogliente, un luogo sicuro, un’occasione di conoscenza sia umana sia intellettuale, un metronomo che riporta ordine al tempo piatto della pandemia, un incentivo alla cura e al divertimento, una carezza durante la quarantena.
Siccome Erika e Ilaria non si sono accontentate di gestire un club settimanale (diversamente dal format originale, che è mensile), hanno deciso di fare qualcosa per aiutare le librerie indipendenti del territorio.
In collaborazione con il Librificio del Borgo, FalsoDemetrio, Book Morning ed Ex Libris Libreria Antiquaria, prima delle feste è stato attivato il Silent Book Crossing: chi partecipa acquista un libro per un altro lettore iscritto al programma presso una di queste librerie e inviandoglielo per posta si garantisce di ottenere a sua volta un libro misterioso da parte di un altro lettore donatore. L’iniziativa al momento ha coinvolto una cinquantina di persone.
Ultimo ma non ultimo, le ragazze hanno in serbo un progetto strepitoso
Da tempo si preoccupano di recuperare libri prossimi a essere gettati via, principalmente grazie ad annunci trovati su Facebook. Al momento i titoli raccolti sono approssimativamente trecento e l’idea per il futuro è di aprire una biblioteca con questi volumi di seconda mano. Al momento, i tempi non sono ancora maturi per avviare uno spazio simile, ma chiunque può contribuire donando volumi destinati alla pattumiera o segnalandoli al team.
A questo punto, non ti rimane che impiegare il prossimo mercoledì sera libero per partecipare a una riunione del Silent Book Club Genova. Trovi tutti i riferimenti necessari qui.
Immagine di copertina:
Foto del Silent Book Club Genova
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