I Muri di Libera Espressione sono spazi delimitati e riconoscibili destinati alla manifestazione del talento artistico di chiunque voglia fruirne. Nascono da un’esigenza del mondo del graffitismo, ma tutti possono utilizzarli liberamente, secondo proprio gusto e necessità.
Seguendo l’esempio di Torino, Milano, Bologna e altre città virtuose, Genova li accoglie per la prima volta nell’ottobre 2021.
Attualmente, essi sono dislocati in un triangolo nel ponente cittadino: circa 60 metri lineari all’interno dell’area del Circolo Sportivo Pianacci (Via della Benedicta 14, al Cep), oltre 700 metri quadri presso il parcheggio a terrazze di Via Agostino Novella – suddivisi tra terrazzamenti, muri laterali e lineari di varie altezze – ai quali si è aggiunto successivamente un muro in Via Cravasco.
L’iniziativa è partita dagli artisti DrinaA12 e GiulioGol (articolo di wall:out Del ponente che fiorisce), che sono riusciti a creare un dialogo con il Municipio VII Ponente e ne hanno tratto un patto di collaborazione, sostenuti dall’associazione Arci Pianacci.
“Il progetto nasce da una rilevante esigenza di trovare spazi su cui poter liberare la creatività. Crediamo sia doveroso dare ai nostri giovani la possibilità di poter agire lecitamente in luoghi deputati per farlo. Il contrasto al vandalismo non deve essere solo repressivo, ma deve delineare un percorso dialogato con la controparte, fornendo gli strumenti adeguati e dando la possibilità di agire con modalità legali”, ha dichiarato Drina alla stampa nella giornata della firma del patto.
Il funzionamento dei Muri di Libera Espressione prevede una e sola semplice regola: datare i murales e lasciarli per almeno un mese dalla loro creazione.
Allo scadere del periodo, l’area interessata sarà nuovamente a disposizione di chiunque voglia manifestare la propria arte. Nel rispetto del senso civico, muri liberi significa che non sono ammessi scritte o disegni offensivi verso qualsiasi categoria, tematiche politiche o sportive: sui muri si disegna per il puro piacere di disegnare.
Sempre Drina, che assieme a Giuliogol si dedica da sempre anche all’arte urbana, spiega che la stipula di questo patto è un traguardo per il ponente, per la città e soprattutto per “tutti i ragazzi che riusciranno a disegnare senza obbligatoriamente interagire sui muri con il mordi e fuggi, evitando loro di incappare in sanzioni importanti.”
Negli anni si sono presentati a loro molti giovanissimi che chiedevano come ovviare al problema del graffito illegale.
“Disegnavano così, e facevano bene, non avevano alternativa. Seguivano la loro passione nonostante il rischio. Ho sempre avuto una gran stima per questi ragazzi, nonostante il nostro modo di agire sui muri sia lontanissimo dalla loro realtà”.
Poi, in seguito a un incontro tra writers di tutta la scena genovese, si scopre che l’esigenza di avere i Muri Liberi è anche un bisogno degli artisti adulti e formati. E allora arriva il momento di provare a interpellare le istituzioni del ponente.
“Ho sentito che fosse il momento giusto per provare ad agire, per vedere se fosse possibile sbloccare e risolvere almeno in parte questa mancanza. In fondo, ero in debito morale con tutti quei piccoli meravigliosi taggatori che venivano a chiederci un muro sicuro su cui lavorare.”
Il patto creato con Municipio VII Ponente è completo e libero, così come richiede il concetto della libera espressione.
L’amministrazione ha compreso la possibilità di arricchire di colore zone della città che per certi versi vivono in scala di grigi. Il progetto è anche stato sottoposto alle scuole, che si sono dimostrate interessate a partecipare a iniziative future e a farsene esse stesse promoter.
Carlo Besana, presidente del Circolo Arci Pianacci, esprime così la sua soddisfazione:
“L’aspetto che più ci appassiona è educare alla bellezza pensata per la collettività, per la comunità dove vivi. Dare la possibilità di esprimere la creatività dei giovani, che a Genova trova sovente poche opportunità e luoghi. I Muri di Libera Espressione sono un pezzo di città che diventa a disposizione dell’arte e dei giovani.”
La collettività ha il compito di fornire luoghi e garantire libertà alla creatività dei singoli, che come un’onda lambisce la città in cerca di spazi nei quali insinuarsi. I Muri di Libera Espressione sono un’oasi di rispetto e fecondità che sbocciano tra strati di asfalto e cemento. .
Oggi, i Muri hanno quasi due anni e continuano a essere scritti, dipinti, spruzzati e cancellati. Per chi volesse seguire la naturale rotazione delle opere, è attiva una pagina Facebook di riferimento (link 5), 138slm Free Wall Art Cep Genova. Chissà se l’esempio del ponente sarà accolto con entusiasmo e abbracciato anche da altri municipi.
“Non sempre le cose brutte devono obbligatoriamente rimanere brutte”.
Immagine di copertina:
Foto di Carlo Besana
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