Torna il Festival della Scienza. Nonostante l’emergenza sanitaria, uno dei festival di divulgazione scientifica più importanti del Paese apre le porte al pubblico. L’edizione, la 18esima dal 2003, si svolge per undici giorni dal 22 ottobre al 1 novembre e propone Onde come fil rouge delle sue numerose attività ed eventi in programmazione.
Ammettiamolo, tendenzialmente il Festival della Scienza per la maggior parte dei giovani genovesi viene associato con diversi gradi di piacevolezza a vecchie gite scolastiche. Se restringiamo il campo a quelli che poi hanno scelto di svolgere studi scientifici, il Festival ha sempre rappresentato un’occasione interessante per trovare ispirazione e spunti.
Infine per qualcuno rappresenta una possibilità per collaborare come animatore, un’attività che di solito appassiona chi la svolge per molti motivi (di nuovo, quasi sempre in questo caso, ragazzi che studiano o hanno studiato materie scientifiche). Beh ecco, il Festival potrebbe essere molto di più di tutto questo.
Anche quest’anno la proposta mantiene la linea classica con i suoi cavalli da battaglia
Conferenze in presenza per ragazzi e adulti, laboratori on-line, webinar e visite virtuali per i più giovani (è stata pensata un’edizione organizzata a distanza per le scuole).
Mettendo un attimo da parte la proposta per le scolaresche, vorrei focalizzare l’attenzione sulla fascia adulta, a cui più si rivolge wall:out. Parliamo quindi sostanzialmente delle conferenze del Festival, vero fulcro per gli adulti più o meno giovani.
Chi il Festival lo bazzica spesso ha già capito dove sto andando a parare: il pubblico di questi eventi è quasi sempre molto anziano. Non che sia un problema la massiccia presenza di over 70 al Festival, anzi, è bello e riempie di orgoglio una tale partecipazione.
La questione piuttosto, come spesso accade in molti ambiti a Genova, è la carenza di partecipazione tra i giovani
A luglio vi abbiamo parlato del Festival dello spazio (Festival dello Spazio 2020 e Il primo italiano che viaggiò nello Spazio è di Busalla), il quale è un festival di dimensioni e storia molto più ridotte. Tuttavia in comune queste due manifestazione hanno due cosa fondamentali: la già citata scarsa partecipazione tra i giovani e l’elevata qualità dell’offerta. Due fattori che dovrebbero suonarci ossimorici e quindi preoccuparci.
Si tratta infatti di eventi di altissimo livello comunicativo e culturale. Con una spesa bassa è possibile assistere a conferenze tenute dai migliori esperti non solo in Italia ma al mondo. Scienziati provenienti dagli istituti più prestigiosi del pianeta e premi Nobel partecipano infatti al Festival della Scienza. Assistere a una lectio tenuta da una personalità del genere è un’esperienza unica e che non ha nulla a che vedere con quello che leggiamo frettolosamente su un quotidiano on-line o ascoltiamo in un podcast di 5 minuti. Si tratta infatti di un momento molto più arricchente e completo.
Non è più un’informazione pratica, ma diventa il piacere di immergersi per un paio d’ore in un mondo affascinante come quello della scienza, in contesti meravigliosi come le sale del Maggior o Minor Consiglio di Palazzo Ducale o il Palazzo della Borsa dei Valori
Il rapporto scienza-società è complessissimo e tantissime cose non funzionano come dovrebbero, con responsabilità da ambo i lati. Purtroppo basta guardare un talk televisivo o ascoltare una trasmissione radiofonica per accorgersi che le tempistiche dell’informazione e dell’intrattenimento facilmente non vengono incontro a quelle della buona divulgazione scientifica.
Gli scienziati sono invitati per fare notizia, per fare da contro altare. Ci si dimentica troppo spesso che la scienza può essere spettacolare ma non è uno show. I suoi interpreti vorrebbero dare risposte veloci ed affidabili, ma semplicemente non possono: il metodo e la complessità dei temi non lo permettono. Tagliando loro le tempistiche, questi non riescono ad esprimersi, non riescono a comunicare.
Come risultato oggi, nella società veloce in cui viviamo, gli scienziati sono percepiti sempre più distanti. “La scienza ci dice”, “Gli esperti ci dicono” come se tutto piovesse dall’alto, come se dall’altra parte non ci fossero persone, in carne ed ossa, che vorrebbero disperatamente comunicare agli altri qualcosa di difficile ma interessante e a volte anche utile.
Il Festival della Scienza di Genova è un momento ottimo per avvicinare società civile e scienza. Un momento in cui finalmente ci si può godere con calma la condivisione di una conoscenza, un momento di cultura, un momento di partecipazione e di ascolto.
Qui tutto il Programma del Festival della Scienza >>
Immagine di copertina:
Ufficio stampa Festival della Scienza
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