Il corpo del lavoro, il corpo della donna e il corpo della propaganda. Questi sono i tre temi nei quali la mostra Dar corpo al corpo: motivi iconografici del Novecento alla Collezione Wolfsoniana si articola. L’esposizione temporanea, curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone, propone una riflessione sul tema del corpo e come la percezione di esso cambi in particolari momenti storici.
Nello specifico, la mostra prende in considerazione i decenni Venti, Trenta e Quaranta del Novecento, anni ricchi di avvenimenti significativi per l’Italia e caratterizzati da una complessa ambivalenza.
Infatti, l’ambiguità interpretativa di tale periodo appare già evidente nelle prime opere che si incontrano, quelle che illustrano il concetto di “corpo del lavoro”. L’emaciato contadino che incombe sotto il peso della stanchezza nel quadro di Ugo Martelli si pone in netto contrasto con gli statuari corpi giovani disegnati da Virgilio Retrosi per raffigurare il logo della Confederazione Italiana dei Lavoratori.
Da una parte vi è il duro realismo della vita di campo, dall’altra la volontà di celebrare il progresso industriale attraverso la raffigurazione di corpi perfetti nel pieno delle loro forze.
Il tema della contrapposizione prosegue nella successiva sala dedicata al corpo delle donne.
Un argomento spesso oggetto di dibattiti di varia natura, ma che in questo caso evidenzia le contraddittorietà delle aspettative fasciste circa il ruolo della donna. Accanto a cartelloni pubblicitari che mostrano donne moderne alla guida di automobili, inneggiando dunque al progresso, troviamo l’antico motivo della donna angelo del focolare.
Nell’autoritratto di Raffaello Consortini, l’artista si raffigura in posizione defilata e pone al centro della composizione la moglie intenta ad allattare l’ultimo figlio, celebrando così la figura della Mater.
Infine, lo studio del corpo della propaganda proposto da questa mostra riflette su come la rappresentazione del corpo sia stata utile ai fini di persuasione politica. Attraverso la glorificazione del corpo dell’eroe si esalta il suo sacrificio per la patria e attraverso una raffigurazione deformata dei corpi dei nemici si sostengono le tesi primatiste.
La mostra, che espone artefatti propri della collezione Wolfsoniana, è visitabile fino al 9 gennaio 2022 durante la settimana dalle ore 09:00 alle ore 19:00 e dalle ore 10:00 alle ore 19:30 nei weekend.
Buona visita!
Immagine di copertina:
Manifesti pubblicitari, Wolfsoniana. Foto di Maria T.
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