Con tutte le parole spese intorno alla crisi dell’editoria, i giovani che non leggono più, le sterili accuse alle grandi catene prima e ad Amazon poi, e varie altre forme di snobismo e malcelata rassegnazione, che due persone si mettano in testa di voler aprire uno spazio indipendente da dedicare a libri, lettura, eventi e – perché no – dell’ottimo caffè, a me sembra una specie di miracolo. Il Librificio del Borgo.
Il Librificio del Borgo ha aperto i battenti il 7 settembre per volere di Carolina Mutti (28 anni) e Francesco Molinelli (46 anni), che, mossi dalla loro passione in comune, hanno deciso di aprire la libreria dei loro sogni nei vecchi locali dell’ex Osteria Pacetti a Borgo Incrociati.
Dal quartiere, l’attività ha ereditato non solo un luogo cardine, proprio alle spalle della stazione Brignole, ma anche la sua innegabile vocazione di oasi dentro il trambusto cittadino: ecco, il Librificio è un’oasi nell’oasi, che affronta l’isolamento e l’abbandono in cui è caduta Borgo Incrociati dopo le ultime alluvioni per parlare, anzi, ricostruire una comunità sana, coesa, sorridente.
Lo spirito che anima la libreria è palese già dalle vetrine
Ma è entrando che si scoprono tutte le anime della libreria: la caffetteria (dove il caffè viene servito nella moka – ah, se non è un paradiso questo!), l’area lettura/studio/eventi, la stanza dedicata ai più piccoli. E ancora, una selezione di volumi che spazia da narrativa a saggistica a poesia, in cui è possibile perdersi tra titoli imprescindibili e tante curiosità.
Carolina e Francesco sono librai accoglienti e gentili, con le idee chiarissime su dove vogliono portare la loro impresa. Impresa, sì, non solo perché ha richiesto loro sforzi titanici per venire a capo di tutta la burocrazia ed entrare nei meccanismi del mercato editoriale da outsider, ma anche e soprattutto perché questa è imprenditoria culturale allo stato puro: pur essendo principalmente un luogo di compravendita, la libreria coltiva un’identità tutta sua che man mano verrà scolpita dal susseguirsi delle iniziative e dagli eventi che vi avranno luogo (link alla programmazione).
Per citarne alcuni, ad ora sono partiti i gruppi di lettura e sono stati annunciate presentazioni di volumi e attività di counseling aperte a chiunque.
Le porte del Librificio del Borgo sono aperte a tutti gli appassionati che hanno voglia di scoprire qualche editore indipendente – da poco sono entrate a far parte della scuderia le ottime edizioni Voland e Cliquot –, ma anche a studenti in cerca di un’alternativa alla confusione della biblioteca Berio e a chiunque abbia voglia di farsi tentare da un tè con pasticcini o un aperitivo.
Per completare il quadro, un paio di chicche: refill d’acqua in bottigliette e borracce personali, wifi e ricarica delle batterie di cellulari e tablet sono gratis, a disposizione di tutti.
“Cibo per la mente e non solo”, dicono loro. Niente di più vero: cibo per il cuore, per il benessere, per essere comunità.
Vi lascio quindi al Podcast della chiacchierata che abbiamo fatto a qualche giorno dall’inaugurazione, in modo che possiate conoscere meglio Carolina e Francesco, i loro progetti per la libreria e qualche assurda vicissitudine tra soprintendenze e lockdown.
Ovviamente, l’invito è ad andare a scoprire il Librificio del Borgo al più presto!
Immagine di copertina:
Librificio del Borgo Incrociati
Scrivi all’Autorə
Vuoi contattare l’Autorə per parlare dell’articolo?
Clicca sul pulsante qui a destra.