Quando i latini dicevano ‘nomen omen’, credevano che nel nome della persona risiedesse il suo destino. Nel caso di Bruno Bozzetto, animatore, disegnatore, fumettista e regista, mai locuzione fu più azzeccata.
Bozzetto, Bergamo, classe 1938, è uno dei più grandi artisti del cartone animato in Italia, autore di diversi e geniali prodotti culturali a partire dal Signor Rossi, iconico fumetto popolarissimo già a partire dagli anni 60, fino al cortometraggio Europa & Italia, del 2004, che ha superato il milione di visualizzazioni su YouTube.
Proprio Bozzetto è protagonista di una delle due sezioni del nuovo percorso espositivo alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi, visitabile fino al 11 ottobre. La prima sezione espone le opere degli illustratori che hanno preso parte a Super, XV edizione della Mostra internazionale di illustratori contemporanei, organizzata dall’associazione culturale Tapirulan di Cremona; la seconda è invece interamente dedicata al maestro bergamasco.
Nelle intime sale del terzo piano del museo-villa, si dispiega la lunga carriera di Bozzetto
Inizia infatti giovanissimo a realizzare cartoni, dedicandosi già ai tempi del liceo a questa arte. L’evento che segna l’inizio vero e proprio del suo percorso artistico è la proiezione nel 1958 di Tapum! La storia delle armi (link video) a Cannes, realizzato mentre preparava l’esame di maturità.
Da quel momento, sempre più imprese lo contattano per commissionargli Caroselli e nel 1960 apre lo Studio Bozzetto. Con i proventi, il team guidato da Bozzetto realizza cortometraggi e film. Protagonista di questi cartoni era il Signor Rossi, simpatico e buffo ometto dalla giacchetta rossa, che con il passare degli anni diviene il simbolo dell’italiano medio, o come Bozzetto precisa ‘dell’uomo medio’.
Da lì, il passaggio al cinema d’animazione è naturale. Nel 1965 realizza West and Soda, omaggio/parodia dei film western, tre anni dopo Vip- Mio fratello superuomo, parodia dell’Uomo Mascherato di Lee Falk e nel 1976 dirige Allegro ma non troppo, ispirato a Fantasia di Walt Disney, ma dai toni decisamente più dark, tanto che la casa di distribuzione cinematografica Cineriz gli disse:
è un film bellissimo però non è un film per bambini e non è un film per adulti
Ma il genio creativo di Bozzetto non si esaurisce qui. A partire dagli anni 70 realizza serie animate per bambini, tra cui Liliput e La famiglia Spaghetti e negli anni 80 collabora con Piero Angela realizzando brevi cortometraggi di divulgazione scientifica per Quark.
Inoltre, durante tutti questi decenni, si dedica assiduamente all’arte del fumetto, sia creando storie originali, sia sviluppando quelle dei suoi lungometraggi. Negli ultimi tempi, Bozzetto si è interessato all’animazione digitale, realizzando il già citato Europa & Italia.
Nelle stanze della mostra sono esposte 250 opere, tra disegni, bozzetti e locandine, permettendo così al visitatore di farsi un’idea della vastissima produzione di Bruno Bozzetto. Queste opere trasmettono tutto il genio creativo del loro autore e la sua capacità di cogliere l’ironia in ogni situazione. Ironia che a un pubblico più giovane può risultare datata, essendo più vicina a un visitatore cresciuto a pane e Carosello.
Da questa mostra emergono ulteriori aspetti della personalità artistica di Bozzetto che colpiscono particolarmente
Oltre all’ironia, alla creatività e alla longevità e alla varietà della sua carriera, emerge anche una certa umiltà. Dai pannelli descrittivi appesi nelle sale, che sono narrati in prima persona e che dunque accorciano la distanza tra pubblico e artista, traspare l’immagine di un uomo onesto e semplice, che sa riconoscere i propri limiti e valorizzare il contributo dei suoi collaboratori, citati e lodati in numerose occasioni.
Sempre da questi testi risulta inoltre evidente la sua sensibilità per la dimensione progettuale. Molti passaggi infatti descrivono nel dettaglio il processo creativo che porta alla realizzazione dell’animazione.
Infine, l’aspetto più significativo della sua persona è la visione funzionale dell’arte. Tutti i suoi disegni nascono da una profonda necessità: quella di raccontare, narrare ed esprimere un’idea. Con le parole di Bozzetto:
Io non muovo la matita se non so cosa devo dire
BRUNO BOZZETTO
Alcune modifiche all’installazione espositiva consentirebbero di migliorare l’esperienza del visitatore e diminuire la museum fatigue (leggi l’articolo di wall:out Perché ci stanchiamo quando visitiamo i musei? – Se anche voi vi ritrovate a sbadigliare nelle sale dei musei, non temete: è un fenomeno comune e si chiama ‘museum fatigue’), ad esempio collocare delle postazioni dove sedersi e riprendersi o diminuire il volume dei ben tre video che travolgono il visitatore quando arriva.
Tuttavia, si tratta indubbiamente di una mostra che raggiunge il suo obiettivo: ovvero quello di omaggiare un grande artista e far venire voglia di approfondire la sua conoscenza.
Immagine di copertina:
Il Signor Rossi di Bruno Bozzetto. Foto di Maria T.
Scrivi all’Autorə
Vuoi contattare l’Autorə per parlare dell’articolo?
Clicca sul pulsante qui a destra.