Genova capitale delle crociere.. e del turismo insostenibile!

Genova capitale delle crociere.. e del turismo insostenibile!

Genova è al centro delle rotte crocieristiche europee. Quali vantaggi raccoglie la città? A che prezzo?
24 Gennaio 2024
3 min
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Genova, dopo l’elezione a capitale del libro, del sole e del formaggio, si classifica in pompa magna anche come capitale delle crociere! 

Grande festa per le strade, il sindaco-doge Bucci raggiunge un nuovo strabiliante titolo, sicuramente più attinente alla nostra città rispetto ai libri (secondo gli ultimi dati disponibili del 2010 saremmo tra le ultime posizioni per “posti a sedere in biblioteca per abitante”, con le biblioteche che chiudono alle 19.00 di sera) e rispetto al formaggio (famosissima la tradizione casearia ligure che può vantare a malapena un formaggio: la prescinsêua). 

(Articolo di wall:out La retorica del “Celolunghismo”: essere più degli altri per essere qualcosa)

Ma siamo sicuri che essere capitale delle crociere sia una cosa positiva per la città?

Genova è stata dichiarata capitale delle crociere dai media, in quanto ospiterà nel 2024 la Clia European Cruise Week.

Si tratta di una fiera internazionale a cui, secondo il Secolo XIX, parteciperanno 700 rappresentanti di governi e istituzioni internazionali e nazionali, esponenti del gotha crocieristico mondiale, oltre che a centinaia di fornitori e aziende del comparto.

L’evento è chiaramente prestigioso e ospitarlo in città è un riconoscimento di quanto il settore crocieristico abbia fatto di Genova e della Liguria una delle sue sponde più gettonate.

Ma torniamo alla domanda iniziale:

Essere una delle sponde più gettonate dal settore crocieristico è davvero un vantaggio per Genova? Cosa offre ció alla città in termini economici e di turismo?

In generale, il settore crocieristico in Italia è da sempre privilegiato ed è in crescita esponenziale da molti anni, fatta eccezione per la pandemia da cui si sta riprendendo.

Gli utili delle principali compagnie crocieristiche prima del 2020 toccavano cifre miliardarie, a fronte di una tassazione sempre più agevolata per evitare che importanti imprese come la Costa Crociere spostassero la propria sede in paesi più convenienti, come Montecarlo. 

Per il settore crocieristico, infatti, vige la “tonnage tax”, una tassa che si paga sulla stazza delle navi e non sui reali risultati economici: una compagnia di navi da crociera, quindi, gode di una sorta di flat tax ad aliquote fisse davvero molto basse, che paga solo in base alla stazza della nave, anche se il fatturato e gli utili crescono di anno in anno. 

Inoltre, alle navi è concesso di assumere manodopera all’estero, alle condizioni dei paesi esteri, raggirando quindi le leggi sulla contrattazione italiana.

Molti lavoratori sulle navi da crociera hanno provenienza asiatica, con condizioni di lavoro effettive che ricadono nello sfruttamento: alcune inchieste hanno rilevato la presenza di lavoratori impiegati 7 giorni su 7 anche 11 ore al giorno per paghe che a volte non arrivano a 1000 euro.

Oltre a godere di questi privilegi e trattamenti di favore, le crociere si portano dietro innumerevoli problemi etici, ambientali, urbanistici ed economici, soprattutto per le città portuali che le ospitano.

Per quanto riguarda l’ambiente non è certo una novità che siano mezzi di trasporto impattanti, ma la gravità di questo impatto spesso viene sottovalutata: le 200 navi da crociera che circolano in Europa inquinano quanto un miliardo di automobili; in Europa ci sono “solo” 250 milioni di auto, quindi le crociere sono 4 volte più inquinanti rispetto a tutte le automobili d’Europa.

Il principale problema dei porti come Genova è la mancata elettrificazione delle banchine, che costringe le navi a mantenere i propri motori accesi durante le soste in porto e di conseguenza a produrre emissioni in quantità industriali a due passi dai centri abitati. 

Genova capitale delle crociere.. e del turismo insostenibile!
Foto di Jarne Stipka da Pixabay

Il 14° porto più inquinato d’Europa

L’elettrificazione delle banchine passeggeri di Genova dovrebbe completarsi a fine 2024, in ritardo di 20 anni rispetto alla direttiva europea del 2003. Questo ritardo ha portato Genova a essere il 14esimo porto più inquinato d’Europa.

Uno studio fatto sul porto di Civitavecchia, porto d’attracco delle crociere per andare a Roma, ha dimostrato come gli abitanti dei centri abitati, situati entro 500 metri dagli attracchi delle crociere, sono soggetti a un incremento di mortalità del 51% per malattie neurologiche e del 31% per tumori ai polmoni.

Su Genova lo stesso paragone geografico riguarderebbe l’area racchiusa tra il Terminal Traghetti, San Teodoro, Largo San Francesco da Paola, via Bari e la stazione di Principe.

Un altro studio fatto sui porti croati ha scoperto che l’inquinamento ambientale e acustico delle navi da crociera ha un costo economico 7 volte superiore rispetto a quanto i crocieristi spendono effettivamente nelle economie locali.

A questo si lega infatti il fenomeno dell’overtourism, una vera propria piaga che ha portato città come Amsterdam e Barcellona a chiudere dei terminal crociere o a proporre un tetto massimo giornaliero di crocieristi.

Le amministrazioni locali si sono rese conto che il turismo da crociera era agli antipodi del turismo sostenibile: invece che portare ricchezza per gli abitanti, portava solo disagi e costi ulteriori.

L’overtourism viene definito dalla World Tourism Organization come “l’impatto negativo che il turismo, all’interno di una destinazione o in parte di essa, ha sulla qualità di vita percepita dei residenti e/o sull’esperienza del visitatore”.

È un attimo che Genova da capitale delle crociere passerà a capitale dell’inquinamento e del turismo insostenibile, quando ci troveremo ad affrontare in ritardo e senza preparazione i problemi che altre città come Venezia, Firenze, Amsterdam e Barcellona, già stanno affrontando oggi. 

Senza contare che l’avversione per il turismo predatorio è un tratto già insito di natura nel tipico spirito genovese. Il mugugno ligure, d’altronde, mal sopporta i foresti che “vengono a rubarci i parcheggi e a intasarci le autostrade”.

Immagine di copertina:
Foto di Erich Westendarp da Pixabay


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