Iscriversi all'Albo degli Scrutatori di Seggio del Comune di Genova.

Udite, udite: cercasi scrutatrici e scrutatori!

Ogni anno dal 15/10 al 30/11 il Comune di Genova cerca persone da inserire nell'Albo degli Scrutatori: fate presto! È un servizio civico onorevole!
27 Novembre 2022
6 min
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Udite, udite, cittadine e cittadini! Chiunque di voi voglia prestarsi per un servizio civico, remunerato in una misura ragionevole, è ancora in tempo a farlo entro il 30 novembre!
Questo è un appello, una chiamata al servizio, firmata da un Presidente di Seggio di Genova.

Di cosa parliamo?!

Di adempiere ai compiti di scrutatrice e scrutatore per le elezioni che dovessero svolgersi dal 2023 in poi. Cioè di iscriversi all’Albo degli Scrutatorie delle Scrutatrici, belin! – di Seggio del Comune di Genova.

Come si fa? Tre Modalità!

  • tramite SPID attraverso lo Sportello Telematico Polifunzionale (LINK 2) del Comune di Genova;
  • recandosi di persona in uno degli uffici elettorali sparsi per i nove Municipi della città (uno per ogni Municipio, nel Ponente ve ne sono ben tre).

Che informazioni devo fornire?

Poche e semplici informazioni: nome, cognome, data di nascita, recapito telefonico (meglio cellulare), luogo di residenza.

Vi sono poi due informazioni che aumentano le probabilità di ottenere la convocazione: la condizione di non occupazione e/o di studente, la dichiarazione di disponibilità di svolgere il compito al di fuori del proprio Municipio.

Perché farlo ora?

Al momento non sono previste scadenze che chiamino a votare Genova su alcun piano elettorale nel 2023, ma… chi può dirlo?

Se non si provvede entro il 30 novembre, sarà più complicato accedere alla lista scrutatrici e scrutatori in corso d’anno. Inoltre l’iscrizione fatta quest’anno rimane anche per gli anni a venire, non dovendovi più provvedere in vista delle elezioni che certamente si svolgeranno dal 2024 (maggio-giugno, Elezioni Europee) in poi (2025, maggio-giugno o settembre, Elezioni Regionali; 2027, maggio-giugno, Elezioni Comunali e, maggio-giugno o settembre-ottobre Politiche Nazionali).

E poi, appunto, chi mai può dire che non finiscano anzitempo la Legislatura, il mandato del Sindaco o quello del Presidente della Regione?

Si badi: non è né un auspicio né un presagio, è una mera eventualità, cui si dovrà costituzionalmente saper porre pronto rimedio, ossia elezioni asap.

Iscriversi all'Albo degli Scrutatori di Seggio del Comune di Genova.
Locandina dal Sito del Comune di Genova. Fonte smart.comune.genova.it

Consigli:

1) È possibile indicare in quale/quali Municipi si è disponibili a recarsi, aumentando cioè le possibilità di nomina, perciò fatelo!

Geograficamente: guardate i confini del vostro Municipio di residenza e usate strategia, in base a dove risiedete e in base all’area di ogni Municipio.

Logisticamente: conviene indicare più di un Municipio se si ha un mezzo privato a disposizione per i classici giorni di svolgimento delle procedure elettorali (sabato, domenica e lunedì). Non è un invito a non utilizzare i mezzi pubblici, ma l’utilizzo del mezzo privato appare del tutto più opportuno e conveniente in questo specifico e particolare (anche come orari) frangente.

2) Non prendetelo sottogamba.

La persona responsabile di tutto ciò che accade nel seggio elettorale non sareste voi ma il/la Presidente del Seggio. Ciò non toglie un caldo invito a informarvi e formarvi sui vostri compiti.

Le liste di assegnazione di incarichi ai seggi sono pubbliche prima del sabato: potete contattare il/la vostro/a Presidente prima e chiedere supporto; potete informarvi sulle normative vigenti e il metodo elettorale, cioè il sistema di scrutinio; potete chiedere a conoscenti che l’hanno fatto prima di voi.

Sul sito istituzionale del Comune di Genova nello “Speciale Elezioni” circa un mese prima delle consultazioni elettorali vengono pubblicati: l’elenco dei nominati, una informativa sui principali adempimenti da svolgere e la comunicazione dettagliata sulla liquidazione dei compensi.

3) Iscrivetevi assieme ad altri amici/altre amiche.

Non c’è alcuna garanzia di finire insieme nello stesso seggio, ma potreste sentirvi e consultarvi prima durante e dopo lo spoglio; se uno/a solo/a di voi fosse convocato, potrebbe far convocare chi è rimasto/a a casa per coprire un’eventuale assenza emersa il sabato o la domenica in quello o altro seggio; sarebbe più facile e gradevole informarsi sulla materia elettorale assieme in caso di convocazione (o in generale, dal momento che vi iscrivete).

Sì, ma perché dovrei farlo?

Per una questione, o meglio una vocazione civica!

Il voto è un diritto-dovere così come indicato dall’articolo 48 della Costituzione della Repubblica italiana. Affinché tutte le cittadine e tutti i cittadini possano liberamente e validamente adempiervi è necessario alcune e alcuni di noi si prestino a questo servizio.

I dati e i risultati elettorali, quelli di cui si parla sui media e di cui resterà traccia nel tempo, nelle cronache e nella storia, sono quelli presi e registrati da coloro che si prestano a questo servizio.

Negli ultimi anni a Genova la situazione dei Seggi elettorali è purtroppo peggiorata: tante e tanti si sono trovati ad adempiere al servizio senza essere pronti, né per quanto riguarda la competenza sulla materia, né per la formazione del carattere.

Ecco allora che questa esperienza, seppur sporadica (una volta all’anno, in media, ma a Genova si è trattato di due volte in questo 2022), si inserisce propriamente nel filone delle ardue esperienze formative del carattere cui si può profittare.

Si tratta di mettersi alla prova e testarsi in ruoli di responsabilità, soggetti al giudizio della collettività, dall’alto valore civico.

Ok, tutto bellissimo… Ma ci pagano almeno?!

Sì, ci pagano. E sì, ora vi dico quanto: 120 euro a scrutatore/trice di base (il/la Presidente riceve 150 euro). Qualora le schede da votare e quindi poi scrutinare fossero più di una, vi è un aumento per ogni scheda pari a circa 25 euro.

Quindi se, come alle elezioni politiche nazionali di settembre, vi fossero due schede da votare e scrutinare (si votava per la Camera con la scheda rosa, e per il Senato con scheda gialla), vi verranno riconosciuti attorno ai 145 euro di compenso.

Se invece come a giugno scorso, alla sommatoria di elezioni amministrative (due schede: una rosa per il Comune ed una azzurra per il Municipio) e referendum (ben cinque, ciascun quesito con una scheda di colore diverso) si arriva a un totale di sette schede, il vostro compenso si attesterebbe attorno a 200 euro.

Queste cifre sono state innalzate a partire dal 2020, quando le misure di salute pubblica dovute al covid-19 hanno reso la gestione dei seggi più complicata, e paiono ormai essere divenute normativa vigente.

Ok, mi hai convinto: mi pagano, e un bel po’, allora lo faccio!

Ecco, anche no. Non deve e, più razionalmente, non può essere la mera leva finanziaria il vostro motore a rispondere, anche perché ne rimarreste deluse/i. 

Il rapporto ore prestate/compenso, se a prima vista è vantaggioso, in realtà è al massimo giusto. Parliamo infatti di un impegno orario ingente solo che durante il giorno, o i giorni, di voto. A cui bisogna aggiungere le indicative due ore necessarie il sabato per approntare il seggio; cui sommare le indicative due ore a scheda per ogni scrutinio. È una media, quindi non certa ma indicativa di massima dei tempi effettivi di lavoro.

Va da sé che ogni seggio, in base alle decisioni del/la Presidente, valuta come dividere il lavoro e quali accortezze usare: ciò può influire, più o meno, sul tempo effettivo di impegno di ciascuna scrutatrice/ciascun scrutatore. Resta chiaramente il fatto che si è pagati, a data certa (da un mese dallo svolgimento delle elezioni), esentasse, per un servizio civico.

Non ci saranno ringraziamenti, non molti almeno e comunque non nella misura che si meriterebbe chiunque rivesta questo incarico. Non sarà una passeggiata e magari non sarà nemmeno divertente. Chi vi scrive si diverte eccome, sia ben chiaro, ed è forse proprio questa strana forma di divertimento il primum movens a ricoprire l’incarico di Presidente (e quindi di scrutatore/trice). 

Ci saranno più ore (tipicamente tra le 12:30 e le 15:30) in cui sarete al seggio senza vedere molte persone, preda dell’abbiocco, dovuto anche alla sveglia all’alba. E per quanto si facciano tutti i dovuti scongiuri e i più efficaci gesti apotropaici, state ben certe e certi che si presenterà almeno un caso particolare che vi farà interrompere il ritmo di votazione, dovendo il/la Presidente interrogarsi per trovare una soluzione, magari anche consultandosi con un/una altro/a Presidente di seggio. È un classico.

E poi, lo dico con passione: è anche parte significativa del bagaglio di aneddoti da seggio elettorale. Anche qui, chi scrive, ci trova solo del bello. 

Per qualsiasi informazione a chi posso rivolgermi?

Agli uffici elettorali distaccati in ognuno dei nove Municipi.

Oppure direttamente all’assessora comunale competente per i Servizi Civici Marta Brusoni e/o ai tre consiglieri comunali componenti della Commissione Elettorale Comunale: Nicholas Gandolfo, Paolo Gozzi, Davide Patrone.

Che dire quindi? Iscrivetevi!

Fatelo per sentirvi parte necessaria – sebbene piccola e distaccata, davvero necessaria! – del sistema democratico dello Stato Italiano.

Fatelo per vivere un’esperienza civica formativa.

Fatelo per ricevere un giusto compenso per una mansione sporadica.

Fatelo per vivere un’esperienza sui generis, di sondaggio in prima persona della società in cui vivete (il seggio è lo specchio del contesto di quel territorio ove si estende): non riceverete alcun credito universitario al suo termine, eppure vi sarebbero più elementi che deporrebbero a favore di simile ottenimento.

Fatelo per divertirvi e avere una raccolta di aneddoti a continuo rinnovo.

Fatelo per curiosità e vedere come ne uscite.

Un Presidente di Seggio votato alla causa dell’impegno civico in ogni sua forma.

P.S. Qui si parla del caso di Genova, ma è identico per qualsiasi comune italiano: andate a cercare e informarvi qualora foste interessate/i!

Immagine di copertina:
Foto di Valery Tenevoy


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