Nel mondo ogni giorno succedono centomila cosa, nella nostra città pure. Leggere la realtà, oggi, mutevole e dalle mille facce, è sempre più complicato: cosa è giusto o sbagliato, quali parametri scegliere di utilizzare, come e perché agire o reagire a ciò che accade?
Poliedri, scuola di Politica e di Cittadinanza Attiva ha l’ambizione di fornire a tutte e tutti (non c’è limite d’età né di formazione o professione) una “cassetta degli attrezzi” per rendersi persone attive e consapevoli nella società, partendo dal proprio quartiere, dalla propria associazione, dai propri gruppi e comunità, magari anche nella politica in senso stretto cioè attraverso i partiti e nelle istituzioni.
Ne abbiamo parlato con Alberto Cattaneo, ingegnere ventinovenne, da sempre attento ai temi delle risorse energetiche, educatore in gruppi giovanili, che è uno degli ideatori, fondatori e promotori di Poliedri, operandovi anche in veste di tutor a sostegno di studentesse e studenti.
Perché parlare di Poliedri? Tanti motivi
Perché a Genova (e non solo) non esiste una proposta di formazione alla Politica che proponga un percorso di formazione, studio e laboratori che duri un anno intero.
Perché oggi i partiti (ormai “leggeri”) hanno smesso di fare formazione, o meglio: la hanno ridotta a mera diffusione di soluzioni approntate alla bell’e meglio tramite una forte campagna di comunicazione. Punto. Nessun partito ha ancora dimostrato il contrario.
Perché solo le associazioni propongono percorsi di formazione, sebbene in maniera non esplicita, ma con lo stile dell’ “imparare facendo”. Ma questo non può bastare, perché spesso quando sei in corsa impari sì a muovere i tuoi passi e, con l’andare, scegliere il terreno migliore dove posarli, ma non sempre afferri appieno il senso di quella corsa.
Perché non ci sono molti spazi e forme di confronto e dibattito intergenerazionale. È un periodo storico di conflitto, più o meno latente, tra generazioni: Poliedri con classe aperte a qualsiasi età crea anche il contesto ove “giovani” e “vecchi” possono incontrarsi, confrontarsi e, perché no, scontrarsi.
La voglia di impegnarsi, in prima persona, per il proprio orticello e magari non solo, qui su wall:out è già stato raccontato e bene (articolo I giovani e la politica: spettatori passivi o costruttori del futuro?).
Che non sia questa una possibile buona risposta oppure una occasione per coltivare, far crescere e maturare questo desiderio?!
Ancora non basta per avervi incuriositi?
Niente sconti: eh, si, la scuola ha un costo: come poter pretendere il contrario? Di sconti in realtà ce ne sono, ma solo fino al 15 settembre! Né vacanze premio… ma proposte di formazione fuori classe sì, anzi proprio a metà settembre le classi degli scorsi anni andranno in Cammino sui Luoghi della Costituzione, tra Monte Sole e Barbiana, i luoghi di Don Lorenzo Milani.
Un team di docenti di primo livello: Guido Alpa, Leonardo Becchetti, Grammenos Mastrojeni, Ilaria Queirolo, Marco Doria tra i docenti ormai fissi, più altri docenti a rotazione nel corso delle tre edizioni svolte tra cui Luisella Battaglia, Armando Spataro, Padre Bartolomeo Sorge, Giuseppe Costa, Valentina Di Gregorio, Antonio Lavarello, Alberto Guasco, Anna Maria Panfili, Andrea Tomaso Torre, Luca Borzani, Marco Tarquinio, Giuseppe Pericu e l’attuale Sindaco Marco Bucci.
Una didattica improntata al lavoro di gruppo (soprattutto in periodo di pandemia e didattica a distanza) dopo aver svolto la parte cattedratica: irrinunciabile, ma pensata come momento per fornire spunti e suggerimenti a studentesse e studenti, incuriosirli ad approfondire poi anche dopo “il compitino”.
Ripercorrendo gli anni passati assieme ad Alberto, abbiamo annotato che a percorso concluso (la scuola Poliedri dura tutto e un solo anno) c’è chi si è lanciato in nuove avventure e percorsi associativi, chi ha arricchito il proprio bagaglio di consapevolezza e senso civico, chi si è impegnato in politica in prima persona o ne ha approfondito le ragioni ed il senso.
Sappiamo cosa state pensando:
No, sono davvero pochi i politici “di professione” (o “per vocazione”, nel dualismo semantico proposto da Max Weber) che vi hanno preso parte (il Consigliere Regionale Gabriele Pisani – prima Movimento 5 Stelle, poi Liguria Popolare, movimento di centrodestra – e Emanuele Moggia, Sindaco di Monterosso al Mare – sostenuto dal 2014 da una lista civica espressione del centrosinistra -), a riprova che davvero il percorso di formazione è aperto a tutte e tutti, e non certo finalizzato al mero impegno politico-partitico in senso stretto.
Ed infatti, ripensando a studentesse e studenti (i cui feedback trovate qui), Alberto racconta sia di giovanissimi studenti universitari e lavoratori animati da forti e talvolta tracotanti dosi di entusiasmo e curiosità, sia di adulti con una propria professionalità maturata ma ancora desiderosi di interrogarsi su questa realtà mutevole e apparentemente ingovernabile, sempre meno facilmente intelligibile.
Ma da dove arriva questo nome strano?
Perché è anche da questa nota che nasce il nome della scuola: la realtà non è mai “solo così”. Al contrario è molteplice, perché ogni fatto e situazione coinvolgono tanti ambiti differenti, oggi più che mai nel nostro “mondo liquido”.
Possiamo ben dire che la realtà non ha una o due facce, non è certo un foglio né la medaglia per antonomasia. Ne ha invece tante, tantissime, quasi una infinità: la realtà è poliedrica, cioè ha una propria consistenza in tre volumi come un corpo solido dalle plurime facce e sfaccettature. Riuscire ad interpretare questo solido poliedrico, cioè la realtà, è una sfida che si rinnova ogni giorno.
Ma forse c’è chi ha espresso questo concetto in maniera migliore e più efficace:
«Il modello non è la sfera, che non è superiore alle parti, dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e l’altro. Il modello è il Poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità» Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n. 236.
Ma ancora forse non si è capito: chi la ha pensata e la organizza?
C’è l’associazione, appunto, “Poliedri”, costituitasi nel 2018, a seguito di due anni di riflessioni e confronti, per promuovere la cultura come strumento imprescindibile per costruire una società responsabile attraverso persone interessate ad impegnarsi in associazioni civiche, movimenti sociali, gruppi politici e pubblica amministrazione.
Spieghiamolo con le loro parole:
«Fuori dai partiti e movimenti politici c’è una foresta di impegno che cresce senza far rumore, ma gli alberi per essere ben saldi hanno bisogno di radici forti che li sostengano. Le radici forti per chi ha la vocazione di servire la Comunità non possono che crescere ed irrobustirsi con la formazione, l’elaborazione culturale ed il confronto, strumenti necessari per stimolare tanti giovani uomini e donne che sentono la necessità di “ricostruire la Politica”.»
E se ancora ci fossero dubbi, lasciatevi incantare da un passo di Giorgio La Pira, il “Sindaco Santo” di Firenze, tra i “professorini” che presero parte alla Assemblea Costituente, in particolare a lui dobbiamo l’ideazione e la redazione dell’Articolo 2 della nostra Costituzione. Le sue parole, proprio al caso nostro:
«Io non sono fatto per la vita politica nel senso comune di questa parola: non amo le furbizie dei politici e i loro calcoli elettorali; amo la verità che è come la luce; la giustizia che è un aspetto essenziale dell’amore; mi piace di dire a tutti le cose come stanno: bene al bene e male al male. Un uomo così fatto non deve restare più oltre nella vita politica, che esige, o almeno si crede che esiga, altre dimensioni tattiche e furbe! Ma se volete che resti ancora sino al termine del nostro viaggio, allora voi non potete che accettarmi come sono: senza calcolo, col solo calcolo di cui parla l’Evangelo.»
Nel mondo della politica che si è ridotta ad essere esclusivamente comunicazione, scegli la formazione!
In questo agosto durante il quale abbiamo avuto più bombardamento di vittorie e medaglie alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi da parte dei politici, forse ormai avvitati su se stessi e sul meccanismo narcisistico del prendere più like ad ogni post che pubblicano (come se fossero voti e come se un post equivalesse ad una azione politica), non vi è venuto un po’ di voltastomaco (anche perché chi ha filato, ascoltato, supportato sportive e sportivi, a qualsiasi livello, in questo anno e mezzo di pandemia?) e la voglia di impegnarvi in prima persona nella società al servizio del “bene comune”, in qualsiasi forma e dimensione?
Immagine di copertina:
Foto concessa da Poliedri
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