Immagina di essere coinvolto in una discussione serrata con amici di altre città, ognuno fermo sulle proprie posizioni circa l’importanza del suo luogo natio. C’è il piemontese Paolo, che continua a menarla con Torino prima capitale d’Italia; c’è il bolognese Luigi, che tra tortelli e cantautorato locale non teme il confronto; il sornione Carlo da Roma se la ride, da quanto pregusta la vittoria di questo stupido banchetto di retorica.
Poi ci sei tu, genovese, che hai già giocato le tue carte migliori: il pesto e l’acquario più grande del paese. La focaccia non ti pare il caso di tirarla fuori, per non triggerare il confronto aggressivo con Benedetta di Bari, che di certo sosterrà che la sua sia più buona. Dunque rimani lì, pensieroso, alla ricerca di un ulteriore argomento valido che possa portare punti dalla tua parte. Non ti viene in mente nulla di saliente, e con la gocciolina di sudore che inizia a solleticarti la tempia, decidi di impugnare il telefono e cercare il sito di Wall:Out magazine.
Ed ecco qua, la svolta inaspettata!
Sì, ora ti senti decisamente pronto a calare il pezzo da novanta, a rovesciare i pronostici e a farti guardare con rispetto dagli interlocutori:
“Il primo porto europeo sulla costa pacifica dell’America, è stato opera dei genovesi!”
Così, tutto d’un fiato.
Stupore, curiosità, occhi attenti. Hai avuto i tuoi secondi di gloria. Se poi però alle domande più specifiche dei tuoi amici inizi a boccheggiare come pacman, senza emettere risposte, è perché ti sei fermato al titolo (pirla!).
Proviamo dunque a inserire gli elementi del quadro, una volta posizionata la cornice.
È vero: nell’agosto del 1519, quasi trent’anni dopo la scoperta di Cristoforo Colombo, in Centroamerica venne fondata la città di Panama Viejo. È vero, la concessione dell’area portuale venne affidata alla Superba. È vero, ancora oggi sono visibili i resti architettonici del XVI secolo, tra cui l’inequivocabile Casa de los Genoveses.
Il fatto è che la marineria dei nostri antenati godeva di una nomea estremamente alta nel periodo storico delle grandi esplorazioni; quel porto – così come l’insediamento urbano – tecnicamente è stato progettato e pensato dagli spagnoli, che però fin dagli inizi ne hanno permesso la gestione a Genova.
Erano tempi di fibrillazione, poiché le terre nuove dovevano essere in gran parte ancora esplorate: lo stretto di Magellano (in Cile) venne scoperto dal navigatore portoghese nel 1520: quello rappresentava tecnicamente l’unico modo per poter toccare via mare la costa occidentale dello sterminato continente, senza provenire dalle Indie.
Il Canale di Panama invece è stato realizzato soltanto nel 1881, alterando inevitabilmente gli equilibri geopolitici della regione. Altri tempi, che poco centrano con quelli trattati da questo articolo.
Panama Viejo allora si identificava come un avamposto dal grande valore strategico, poiché permetteva di allargare il raggio di azione navale e commerciale lungo tutta la dorsale ovest dell’America latina.
L’oro e l’argento del Perù, per esempio, confluirono qui prima di essere convogliati lungo le rotte europee. In realtà l’apporto dei genovesi contribuì anche allo sviluppo di traffici non edificanti, quali probabilmente la tratta degli schiavi neri.
Il periodo durò fino al 1671 quando, in seguito a un assalto di pirati, il centro urbano – che contava ormai oltre 10mila abitanti – venne devastato da un incendio doloso.
Oggi la parte storica rappresenta un patrimonio mondiale dell’UNESCO
Le rovine testimoniano infatti i primi decenni della colonizzazione occidentale al di là dell’Atlantico. È strano pensare che dalla repubblica marinara ligure l’espansione economica si sia estesa così tanto cinque secoli fa. Tuttavia, è un dato di fatto che questa abbia coinvolto letteralmente quattro continenti.
Abbiamo già parlato dell’approdo a Tabarca, in Tunisia, della fortezza di Sudak, in Crimea, mentre in futuro parleremo dei contatti con l’Asia centrale. Questa volta è stato il turno del Nuovo Mondo, di cui abbiamo affrontato recentemente il fenomeno migratorio genovese nell’articolo di Eugenia “Ma se ghe penso… , con l’inserimento nell’amministrazione del primo porto europeo lungo il versante pacifico americano.
Genova d’altri tempi e navigazione.
Sete di scoperta e spirito imprenditoriale.
Si, adesso hai decisamente un buon argomento da tirare fuori con i tuoi amici.
Immagine di copertina:
Sito archeologico di Panama Viejo. Foto Artnexus
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