Nel 1947 alcuni mostri sacri della fotografia, fra cui Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, fondano l’agenzia fotografica Magnum Photos.Alla base del pensiero artistico che contraddistingue questa agenzia vi sono il rispetto per la creatività e la verità e l’importanza di coltivare uno stile personale.
Questi due elementi hanno fatto sì che i fotografi della Magnum Photos siano riusciti a produrre reportage di grandissimo valore non solo artistico ma anche storico, catturando con intelligenza e sensibilità le varie realtà che hanno indagato, tra cui l’Italia.
Guardando il nostro paese attraverso le loro lenti, fotografiche e mentali, questi artisti hanno saputo cogliere l’essenza di quella che era ed è l’Italia e al tempo stesso, attraverso la loro personale narrazione, ne hanno confezionato il mito.
L’Italia conosciuta e amata all’estero, quella della dolce vita, dell’arte, del cattolicesimo, del cinema, delle spiagge assolate è quella sì catturata ma anche elevata ad icona dai fotografi della Magnum.
Noi stessi, gli autoctoni, ci rispecchiamo in questa rappresentazione: anche se non eravamo lì, conosciamo quei luoghi e quelle usanze. Sono ormai parte della nostra identità e della nostra storia.
La mostra L’Italia di Magnum: da Robert Capa e Paolo Pellegrini, allestita nella Loggia degli Abati a Palazzo Ducale esibisce appunto la storia italiana dagli anni ‘30 fino ad oggi esponendo scatti iconici.
Si inizia con le fotografie di Cartier-Bresson, che cattura la semplicità della vita di un tempo e ci si ritrova di fronte le ferite della seconda guerra mondiale documentate da Capa. Poi la ripresa degli ‘50 e ‘60, il benessere, il cinema, le spiagge e il glamour del boom economico fotografati da List, Lessing e molti altri. Non manca la travagliata storia politica sintetizzata negli scatti di Freed e la questione della criminalità organizzata in Sicilia e in Campania, documentate da Scianna. Si procede lungo i decenni fino ad arrivare al 2020, l’anno della pandemia. Nell’ultima sala, Alex Majoli espone fotografie spettrali che ci riportano al clima apocalittico della primavera dell’anno scorso.
Attraverso una mirata selezione di scatti la mostra individua in modo intelligente i momenti salienti della nostra storia e cattura gli elementi salienti dell’Italia.
Tuttavia una grande assenza salta subito all’occhio: il contributo delle colleghe fotografe. Della decina e passa di artisti esposti, non compare nessun nome femminile. Che non vi siano donne reporter nell’agenzia Magnum? Assolutamente no: Rita Vandivert e Maria Eisner, furono membri fondatori dell’agenzia.
Ma infine, chi dovrebbe visitare questa mostra? Sicuramente per coloro che vogliono ripassare in modo non troppo impegnativo la storia italiana. E per coloro che desiderano riflettere su chi e come crea rappresentazioni.
La mostra è aperta il martedì, mercoledì e giovedì dalle 14:30 alle 19:30, il venerdì dalle 14:30 alle 21 e il fine settimana dalle 11:00 alle 19:00. Il prezzo varia dai 4 ai 10 euro e vi è la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo che permette di visitare le altre mostre attualmente in corso a Palazzo Ducale.
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Immagine di copertina:
Cretti di Burri di Mark Power alla mostra L’Italia di Magnum. Foto di Maria T.
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