Fragilità: salute mentale e minori in Liguria

Fragilità: salute mentale e minori in Liguria

Salute mentale nei minori: pochi servizi, attese infinite, troppi pregiudizi. Possiamo davvero continuare a far finta di niente?
21 Febbraio 2025
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La fragilità, nella società competitiva e meritocratica nella quale viviamo, viene disegnata spesso come una debolezza, una condizione di svantaggio, dalla quale uscire velocemente per tornare al più presto a sgomitare nella gara al realizzarsi come individui di successo (qualsiasi cosa voglia dire). 

Ma quanti di noi possono affermare con certezza di essere invulnerabili? 

Nonostante molte categorie fragili abbiano ottenuto maggiore dignità nel tempo, la psichiatria resta ancora emarginata rispetto ad altre branche della medicina, e i suoi pazienti continuano a subire una stigmatizzazione ingiusta.

Sebbene la ricerca e la sanità pubblica abbiano fatto progressi nella cura dei disturbi psichiatrici, la società fatica a superare pregiudizi radicati, spesso riducendo queste difficoltà a una questione di volontà.

Questo stigma non fa che aggravare l’isolamento e l’esclusione sociale, un problema ancor più critico per i minori affetti da tali disturbi, una categoria in crescita che, a causa della giovane età, è particolarmente vulnerabile all’emarginazione.

Facciamo un breve inquadramento, per capire meglio di chi stiamo parlando

Una persona con problematiche legate alla salute mentale può avere difficoltà nell’affrontare sfide di vita quotidiana. Questi disturbi possono riguardare l’umore, come nel caso della depressione, la gestione emotiva o il comportamento.

I minori hanno bisogno di un supporto medico e psicologico specifico per essere aiutati a gestire le emozioni e le difficoltà sociali. Inoltre, spesso necessitano di un ambiente educativo che comprenda le loro esigenze particolari, come il supporto scolastico e l’integrazione in contesti sociali adeguati.

Secondo i dati recenti del Ministero della Salute e della Regione Liguria, circa il 7% dei minori tra i 14 e i 18 anni nella nostra regione presenta un disturbo psichiatrico significativo.

A Genova, il numero di minori con patologie psichiatriche è cresciuto significativamente negli ultimi anni, in particolare dopo la pandemia di COVID-19. 

Presso l’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini, i ricoveri per disturbi psichiatrici acuti sono passati da 72 nel 2019 a 270 nel 2022, un incremento di quasi quattro volte rispetto al periodo pre-pandemico.

I sintomi più frequenti includono autolesionismo, ideazione suicidaria e ansia.

Circa il 70% dei ricoverati sono ragazze. Attendendo statistiche più recenti, chi lavora nel settore riporta l’impressione che l’incremento dei casi non stia rallentando.

L’attenzione su specificità e bisogni dei minori è cresciuta molto negli anni e generalmente si ha una consapevolezza maggiore sul perché richiedano attenzioni diversificate da quelle delle persone adulte.

Fragilità: salute mentale e minori in Liguria
Foto di Marco DE.

Disinformazione e risorse insufficienti

Per quanto riguarda i minori affetti da patologie psichiatriche, categoria in crescita continua e aggravata dalla pandemia e dal dilagante individualismo sociale, invece permane ancora disinformazione e anche se a livello sanitario esistono precise indicazioni, prassi e modelli indicati per il trattamento di tali patologie, sono ancora oggi troppo spesso disattese a causa della carenza di investimenti economici e formativi nel settore. 

Ovviamente le istruzioni diversificate, senza però aumentare l’investimento delle risorse, fanno sì che la presa in carico spesso non possa che rientrare nello standard di cura riservata all’adulto che però è largamente inadeguata in termini di bisogni e trattamenti.

Tramite interviste ad alcuni operatori e operatrici del nostro territorio impiegati in un Centro di Salute Mentale ASL, in neuropsichiatria al Gaslini e nel privato sociale, emerge un quadro preoccupante.

Nonostante il potenziamento delle risorse avvenuto negli ultimi anni nei Servizi di Neuropsichiatria Infantile sia ospedalieri sia territoriali liguri, purtroppo quello a cui si assiste quotidianamente è che le risorse non sono neanche lontanamente sufficienti alla copertura dei bisogni diagnostici e di trattamento.

Ci sono criticità sistemiche nella gestione dei pazienti psichiatrici a seconda dell’età.

Nella prima infanzia, la diagnosi precoce, cruciale per un buon esito, è spesso ostacolata da mancate segnalazioni da parte di scuole, pediatri o famiglie, oltre che da lunghe liste d’attesa per i servizi diagnostici. 

Una volta diagnosticato il disturbo, le famiglie affrontano difficoltà burocratiche, come il complesso iter per il riconoscimento della L104/92, e le lunghe liste d’attesa (oltre 2 anni) per l’accesso ai centri riabilitativi pubblici o convenzionati.

Per i preadolescenti e adolescenti, a Genova e provincia mancano centri diurni pomeridiani, lasciando spesso i ragazzi e le famiglie senza supporto in una fase critica come l’adolescenza.

Anche l’accesso ai centri socio-educativi o agli interventi educativi comunali è limitato rispetto ai bisogni. Inoltre, manca una vera integrazione socio-sanitaria per i casi più complessi.

Infine, i percorsi di psicoterapia e riabilitazione per adolescenti nei servizi pubblici sono fortemente limitati, con il privato che offre un’alternativa, ma a costi elevati, spesso insostenibili per le famiglie.

Il problema delle risorse è fondamentale nella gestione delle urgenze psichiatriche.

La Liguria è tra le regioni italiane più attrezzate, con 10 posti letto dedicati alla Psichiatria dell’età evolutiva per pazienti sotto i 14 anni, o sotto i 18 in caso di disturbi alimentari.

Tuttavia, questi posti sono spesso insufficienti, costringendo a ricoverare minorenni nei reparti per adulti (SPDC, Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura), con un conseguente aumento del rischio di cronicizzazione dei disturbi psichiatrici.

In un contesto di intervento così complesso gioca un ruolo fondamentale la prevenzione

I servizi territoriali portano avanti percorsi di sensibilizzazione e informazione con le scuole e con le associazioni, tentando di penetrare le resistenze e promuovendo strumenti come l’applicazione “Chat safe”, chat online di supporto psicologico, importante nella prevenzione del suicidio (seconda causa di morte fra i giovani dopo gli incidenti stradali).

I problemi in ambito psichiatrico sono quindi comuni sul territorio nazionale dove all’insufficienza di risorse economiche e formative si va a sommare una scandalosa presa in carico dei minori. 

Nonostante il dibattito pubblico attorno ai disturbi psichiatrici stia crescendo, le istituzioni non intervengono in maniera adeguata, contribuendo a creare stigmatizzazione ed emarginazione sociale.

Sembra ormai evidente come la progressiva tendenza alla privatizzazione dei servizi di base per l’assistenza alla persona e la trasformazione del welfare in un sistema accessibile solo a privilegiati stiano smembrando ogni tentativo di tutela dei diritti fondamentali dell’essere umano, permettendo alle radici del profitto di infestare terreni sempre nuovi, andando a minare la dignità delle persone e la vita stessa nella sua sacralità.

In questo contesto socialmente impoverito, urge un cambio di paradigma, la solidarietà fra cittadini del mondo deve farsi ancora più sincera e profonda, coltivando empatia con categorie fragili tramite la conoscenza e la vicinanza.

Solo dopo la demolizione dei muri di pregiudizi che ci costruiamo attorno, forse torneremo a riconoscere la nostra umanità.

Ti consigliamo la lettura del nostro articolo La salute, tutta, per tuttɜ di Selena P.

Immagine di copertina:
Foto di Marcel Strauß


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Educatore professionale e attivista sociale, socio fondatore dell'Associazione Spazio 126. Incuriosito dalla diversità ed affascinato dalla semplicità.

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