Favolacce

CINEMATIC*PILLS | Favolacce

All’interno di una comunità di famiglie di una periferia romana, l’infelicità degli adulti e la loro disperazione mostra ai bambini un mondo fatto di falsità, prepotenze, possessività e sadismo. Voto 8.5
29 Agosto 2020
2 min
1.7K views

Review

Fotografia
8/10
Sceneggiatura
9/10
Colonna Sonora
8/10
Regia
9/10
Overall
8.5/10

CINEMATIC*PILLS | Favolacce

2020, regia dei Fratelli D’Innocenzo: Damiano e Fabio

Trama 

Il caldo, Roma, l’estate, la periferia, gli adulti, i bambini. Una favola nera e cruda,una favolaccia, la descrizione della contemporaneità di oggi, un tempo in cui i genitori frustrati e infelici della loro vita, della loro casa, del proprio coniuge e del loro quotidiano, soffocano i figli con la propria negatività, possessione, ipocrisia e violenza. La rabbia di questi uomini e di queste donne è reale e costantemente sul filo di un rasoio, pronta a cadere ed esplodere.

Recensione

I Fratelli D’Innocenzo, dopo il grande successo de La terra dell’abbastanza, ci propongono Favolacce, con cui vincono la miglior sceneggiatura alla Berlinale del 2020. 

Una periferia romana, villette a schiera con tavole apparecchiate in giardino, bambini colti e adulti arrabbiati, paurosi e incapaci di instaurare sereni e felici rapporti umani.

Il film è tutto un equilibrio tra il mondo degli adulti e mondo dei bambini: i primi vivono in una condizione di disperazione continua, ignoranza che genera necessariamente paura, incapacità di approcciarsi agli altri e soprattutto ai propri figli, volgarità e violenza, i bambini invece non hanno ancora timore, sono colti e attenti, sono caratterizzati da uno sguardo lucido riguardo alla vita che gli adulti stanno mostrando loro. I bambini vedono che questa “vita” è basata sulla finzione e non sulla felicità. I bambini possono ancora scegliere se seguire quello che viene loro mostrato e quindi cadere anche loro in questo vortice in cui si diventa incapaci di relazionarsi con la verità, o ricercare una vera e propria serenità. 

Queste famiglie vengono descritte all’interno di una comunità dove in realtà l’elemento mancante è proprio la felicità, questo lascia spazio così alla disperazione, alla rabbia, alla paura, ma soprattutto impone la presenza di feticci della felicità stessa: questi uomini e queste donne non si pongono in una condizione di ricercare una propria serenità, si fermano e accettano di vivere in una casa, in un luogo, con un marito o una moglie, con cui la felicità non c’è e ne viene così esasperata una fittizia presenza. 

La favolaccia di Fabio e Damiano D’Innocenzo è raccontata dalla voce di Max Tortora. Viene ritrovato un manoscritto dei pensieri e dellestoriacce vissute da Alessia, una bambina. Il film perciò ha un doppio punto di vista: la storia di una bambina, vista con occhi giovani e lucidi, viene ripresa e nuovamente analizzata dagli occhi dell’adulto che ritrova il manoscritto di Alessia. Il pubblico è così costantemente in attesa di comprendere se ciò che sta vedendo è il punto di vista di Alessia o se è ciò che interpreta la voce di Max Tortora. 

Il film mostra un mondo pieno di paura rabbia e ignoranza, un luogo che esiste tutt’oggi e in cui i registi hanno autenticamente vissuto. Il film è molto duro e concreto, si parla di una periferia romana ma in realtà il film mostra una realtà che non può essere ritagliata geograficamente, non si può definire la storia in uno spazio perché ci viene raccontata una contemporaneità diffusa, non solo presente in quella comunità. 

Disponibile su Amazon Prime Video.

Trailer


P.S. 

Il film sarà visibile il 31 Agosto 2020 alle ore 21.30 ai Parchi di Nervi grazie all’iniziativa CINEMA NEI PARCHI organizzata dal Comune di Genova in collaborazione con Circuito Cinema Genova e Sas Liguria. Dopo ventisei anni dall’ultima edizione de Il cinema nel Roseto ai Parchi di Nervi si riaccendono gli schermi dal 10 Agosto al 18 Settembre. Andateci!

wallin cinema nei parchi

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Immagine di copertina:
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