ASTRO-ILLOGICA | Rovesciare - La stagione dei Pesci

ASTRO-ILLOGICA | Rovesciare – La stagione dei Pesci

Imparare ad arrogarci il diritto all’errore e alle velleità. Esigere di non pretendere un utile a discapito dell’esperienza.
19 Febbraio 2024
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Il 19 febbraio alle ore 5:13 (ora italiana) il Sole ha fatto il suo ingresso nel segno dei Pesci, l’ultimo segno della fascia zodiacale. Ogni stagione astrologica, dodici in tutto, prende il nome dal segno in cui si trova il Sole e ha una durata di 30 giorni.

Questo dettaglio è facilmente individuabile all’interno del grafico del tema natale. Il simbolo di ogni segno zodiacale è inserito in uno spicchio dove sono presenti trenta lineette di diverso spessore, quelle più lunghe e scure segnano la fine e l’inizio delle decadi (prima, seconda e terza).

Lascio qui il collegamento all’articolo introduttivo di questa rubrica: ASTRO-ILLOGICA | Intro, dove troverai anche il grafico per avere un’idea più precisa di quanto scritto.

Rovesciare – La stagione dei Pesci

Immergiamoci nell’acqua salata. L’associazione con l’elemento acqua è di facile intuizione. L’acqua dei Pesci è quella degli oceani: profonda e avvolgente. Spaventosa e affascinante. Quando andiamo sott’acqua accadono cose diverse dal solito.

ASTRO-ILLOGICA | Rovesciare - La stagione dei Pesci
Illustrazione di Emanuele Enna

A me, per esempio, entra sempre l’acqua nel naso se dimentico la maschera e, per qualche secondo, sono convinta di soffocare. Prenderei le distanze dalla mia commovente esperienza personale per concentrarmi, invece, sulla possibilità.

Andare sott’acqua ci consente di vivere sensazioni inedite, sia nelle percezioni fisiche che nell’immersione dentro il proprio mondo interiore. 

L’acqua: unico elemento nel quale possiamo immergerci completamente. Ovatta le orecchie e stimola la vista. L’acqua ci permette, per un dato periodo, di essere testimoni del fatto che esiste vita dove noi non possiamo abitare (aggiungerei con enorme fortuna per i suoi abitanti).

Possiamo scoprire, con rispetto, questo luogo un po’ alla volta, passandoci il tempo giusto. Ognunə conosce il proprio. Sarebbe bello ricordarsi di non potare via nulla che sia materiale. Una pietra rubata al fondo del mare, se chiusa in casa, non rappresenterà più quello che avresti voluto portare con te.

Le persone con forti posizionamenti Pesci (Sole – Ascendente – Luna), in dodicesima casa (vedi link all’introduzione) o un Nettuno molto forte, vengono spesso definite pigre o svogliate. L’invito è sempre quello di rovesciare gli stereotipi che l’astrologia mainstream propina, essendo essa stessa il prodotto per eccellenza di una società che contempla e stimola la produttività a discapito della condizione psicofisica delle persone che ne fanno parte.

Da questa stagione, così come dalle persone con questi forti posizionamenti, possiamo imparare ad arrogarci il diritto all’errore e alle velleità. Esigere di non pretendere un utile a discapito dell’esperienza, specialmente sul piano emotivo.

Perché ogni gesto deve avere sempre uno scopo? 

L’intuizione dei Pesci è illogica, fantasiosa e, per questo, ricolma di vita. Imparare dall’esperienza senza date di scadenza, non esiste nessuna noiosa didattica. Sarà anche per questo che il livore non è contemplato?

Il simbolo dei Pesci, graficamente parlando, mi ha sempre fatto pensare agli abbracci. Sono tra le effusioni che preferisco, dimostrazione di cura e affetto stimolato dall’accoglienza. Oppure dal desiderio di accogliere?

Il senso stesso dei Pesci sta nell’abbracciare le contraddizioni. In quanto esseri viventi ne siamo, per l’appunto, sommersə. Decidere di volerci nuotare dentro è una scelta senz’altro coraggiosa e stimolante.

Con Emanuele, artista autore dell’opera visibile in copertina, oggi anche suggestivo tatuatore, siamo amici di vecchia data. Artefice dei disegni più belli appesi nella mia prima cameretta. Potrei definirci amici di quartiere, di quelli che si incontrano.

Emanuele ha il Sole in Pesci.

Mi ha fatto sorridere ricevere il suo elaborato tramite due canali differenti: e-mail e whatsapp ma, soprattutto, il vocale al seguito. Ema mi racconta di averlo inviato orientato con i piedi in alto a destra (via mail) e in basso a sinistra (su whatsapp) perché il punto di vista può cambiare e lui non vuole sceglierlo per altrə.

Nel primo caso è presente una persona, che non vediamo, già pienamente immersa in acqua che fotografa i piedi del soggetto, nel secondo è il soggetto stesso a fotografarsi. La costante è la Sardegna. La sua isola del cuore.

Una buona parte dell’essenza pesciolina è racchiusa in ciò che mi racconta.

Asse VI-XII

Ci tengo sempre a precisare che in astrologia, così come nel mondo, tutto è in relazione. Parlare del segno dei Pesci è della sua co-significante casa dodicesima, significa anche parlare del suo segno opposto complementare: la Vergine, con la sua co-significante sesta casa.

La cura dell’aiuto e l’aiutare con cura. Scrivo cura e, in realtà, penso al tempo. Relazione avvalorata dalla compresenza. L’asse VI-XII parla anche del tempo, meglio dire spazio-tempo, come viene percepito piuttosto di come viene impegnato. 

I pianeti complici del segno dei Pesci sono Nettuno e Giove.

Giove viene definito come il “grande benefico”. Questo soprannome lo trovo, oltre che desueto, decisamente approssimativo. La definizione di “bene” e “male” è relativa, non c’è nulla di assoluto. Un pianeta, tanto meno unə astrologhə, può definirlo per altrə. Giove non è “più generoso” rispetto ad altri pianeti, Giove amplifica ed espande.

Nettuno viene spesso definito come il pianeta ingannevole e disorientante. Bene, dedicherò qualche riga in più a questo corpo celeste.

La natura di Nettuno è in opposizione all’immobilismo solare. Non esiste nulla di più traumatico in una società patriarcale. La volontà di esprimere il diritto alla diversità e alla deroga alla norma più che una prerogativa risulta una minaccia.

È vero, Nettuno può avere le idee confuse e la confusione, certamente, incrementa il generarsi del caos.

E quindi? Chi ha deciso che l’ordine debba essere il sinonimo di adeguato? Adeguatə rispetto a cosa? Adeguatə per chi? 

Nel nostro mondo la banalità è uno strumento essenziale ed indispensabile per assicurarsi un rapido successo, lo confermano ogni giorno i social, così come i giornali o la televisione. Lə Nettunianə non riservano alcun interesse per il successo in quanto tale, o per meglio dire per il significato che la società ha deciso di imporre alla parola “successo”.

L’importante è che accada, che succeda. Nettuno è l’avvenire.

Il concetto che sovente viene abbinato a Nettuno è la rappresentazione della fuga. Propongo di cambiare vocabolo: userei “possibilità”. La necessità di una fuga ed evasione nella solitudine diventa così la possibilità di scoprirsi e rivendicare il diritto dei propri spazi e dei confini personali. Così come la possibilità di aprirsi alla diversità, qualsiasi cosa essa simboleggi o significhi per ognunə di noi.

Dal mio punto di vista, Nettuno e Giove, quando si trovano seduti di fianco, estendono la profondità. Li trovo dentro ad una delle mie strofe adolescenziali del cuore: “Mi basta che sia più profondo di me”.

ASTRO-ILLOGICA
Illustrazione di Emanuele Enna (girata dall’altra parte)

Immagine di copertina:
Grafica wall:out magazine su illustrazione di Emanuele Enna


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