Uno degli aspetti che più mi affascinano di Genova sono le leggende attorno a misteriosi dettagli nascosti. Un giorno, camminando per Via San Lorenzo, un mio amico mi trascina all’entrata della chiesa per mostrarmi qualcosa che da brava espatriata non conoscevo ancora: il cagnolino di San Lorenzo.
Scolpito alla base di alcune paraste della facciata della Cattedrale genovese si accoccola effettivamente ciò che sembra un piccolo cagnolino, catturato nel bel mezzo di una profonda dormita. I due grandi leoni ai lati opposti della scalinata non sono quindi gli unici animali che abitano San Lorenzo (link al museo).
Con la sua proverbiale arte oratoria il mio amico mi racconta la storia che sta dietro questa scelta architettonica, elemento che si discosta ovviamente dalle altre decorazioni esterne alla chiesa.
La leggenda narra che uno degli scultori della Cattedrale smarrì il proprio cane. Triste per la sua perdita, decise di esorcizzarla scolpendo l’animale sulla facciata.
Sempre legata a questo racconto è la credenza che chiunque riesca a trovare tale figura tra tutte le decorazioni, e si accinga ad accarezzarla, riuscirà a trovare l’amore della propria vita. Romanticismo ma anche metafora quanto mai azzeccata, poiché chi ha un occhio attento e una propensione alla curiosità, alla ricerca dei particolari, riuscirà a trovare un dettaglio talmente piccolo in una maestosa facciata di una Cattedrale, così come chiunque guardi un pochino meno superficialmente all’altro, così avrà più opportunità di trovare l’amore.
Un legame eterno scolpito nella pietra.
Immagine di copertina:
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