I forti degli Erzelli, IIT Parco Scientifico-Tecnologico, Genova

I forti degli Erzelli, una storia quasi dimenticata

Che cosa ospitava la collina degli Erzelli prima di aspirare a diventare parco Scientifico-Tecnologico?
21 Aprile 2023
3 min
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Molti a Genova sanno quali realtà ospita oggi la collina degli Erzelli, quale sarà il suo destino e quali altri edifici verranno costruiti per coronare il progettato Parco Scientifico-Tecnologico, futuro vanto per la città e per il Municipio VI Medio Ponente; generalmente invece si ignora cosa vi fosse prima, quali edifici vi si trovassero e a cosa fossero adibiti.

Il quadro d’insieme per chi oggi sale al Great Campus, appare di difficile lettura, piuttosto complesso e frammentario in questa fase di transizione: un misto di edifici industriali, cantieri, baracche e vecchi cascinali presenti tra le nuove costruzioni, restano comunque visibili alcune tracce del passato e alcune di queste sono molto evidenti come la Badia di Sant’Andrea degli Erzelli, alcuni cascinali e i sentieri verso Coronata.

I tre forti

La curiosità porta però ad approfondire il passato della zona e si scopre così che su questa collina vi erano tre forti (due di questi ancora visibili): il Forte Monte Guano, il Forte Monte Croce e il Forte Casale Erzelli;  il primo è ancora visibile tra la vegetazione, dietro gli edifici del Great Campus, il Forte Casale Erzelli è occupato, fin dal dopoguerra, da una baraccopoli, mentre del Forte Monte Croce non vi è più traccia.

Grazie al contributo del Signor Attilio Ferrando del Coordinamento Ligure di Studi Militari, possiamo ancora visionare cartografie con planimetrie e sezioni di queste storiche fortificazioni, provenienti dall’archivio della Direzione del Genio Militare, potendo così cogliere aspetti e dettagli utili a una ricostruzione storica dei loro aspetti originari. 

Queste strutture facevano parte dei cosiddetti “Forti della Triplice”, ossia un sistema di fortificazioni costruite per presidiare i valichi dell’Appennino tra Liguria e Piemonte e per contrastare un’eventuale invasione da parte della Francia.

Vennero costruiti a protezione di una possibile area di sbarco nemico nella zona di Sestri Ponente, ma avrebbero avuto un ruolo chiave anche per la protezione della città, poiché avrebbero ostacolato, non solo lo sbarco e il raggruppamento di truppe nemiche, ma anche un attacco verso Est alla città, non adeguatamente difesa poiché le mura e i forti presenti erano ormai obsoleti, e inoltre una eventuale avanzata verso la Val Polcevera.

Una tale avanzata avrebbe portato a disastrose ricadute economiche, specialmente per la zona di Cornigliano e Campi a vocazione industriale, e strategiche perché avrebbe consentito l’accesso ai valichi appenninici.

Forte Monte Guano

(173 m s.l.m.) venne costruito spianando parte della cima del monte vicino al cimitero di Coronata, venne creata una piazzuola ove vennero collocati quattro cannoni in acciaio da 120 millimetri coronati da cupola, due mortai da 49 e tre cannoni da 57; si trattava quindi di una robusta struttura interrata adatta a ospitare artiglierie da costa e da campagna e con capacità di ricovero di 70 soldati. 

I forti degli Erzelli, IIT Parco Scientifico-Tecnologico, Genova
Monte Guano, planimetria. Fonte Archivio Coordinamento Ligure Studi Militari

Utilizzato come deposito di munizioni era però vicino all’abitato e nel novembre del 1923 venne deciso il trasferimento del materiale esplosivo (cordite) verso le fortificazioni del Turchino, ma si verificò un grave incidente e l’esplosione distrusse parte del forte provocando morti e feriti, l’edificio fu abbandonato nel 1938.

Durante la seconda guerra mondiale fu utilizzato dalla contraerea, poi a fine conflitto fu abbandonato dalla guarnigione e ospitò per diverso tempo sfollati e senzatetto; attualmente risulta di proprietà privata, le entrate sono state murate per motivi di sicurezza ed è ricoperto di vegetazione.

Forte Monte Croce

Era ubicato nell’area attualmente spianata di fronte al Great Campus e venne distrutto intorno agli anni sessanta; distava dal Monte Guano circa 500 metri in linea d’aria, aveva pianta trapezoidale, era circondato da un fossato e poteva alloggiare 60 uomini.

Durante l’ultimo conflitto venne attrezzato, oltre alle sue dotazioni, di una batteria occasionale con otto cannoni in bronzo da 87 millimetri, era armato di quattro cannoni in ghisa da 149 mm, due obici da 149 mm, due cannoni da 57 mm a caricamento rapido e due cannoni in bronzo da 87 mm. 

Forte Casale Erzelli

Distante circa 300 metri dal Monte Croce, deve il suo nome alla presenza nelle vicinanze di un casale non più esistente, la sua struttura, completamente interrata e pressoché invisibile da lontano, era molto simile a quella del Forte Monte Croce, poteva alloggiare un massimo di 100 uomini e disponeva di sei cannoni in ghisa da 149 millimetri, due obici da 149 mm, due cannoni da 57 mm a caricamento rapido e due mortai da 149 mm.

Durante la seconda guerra mondiale fu dotato anche di due batterie occasionali antiaeree e navali, attrezzato con otto cannoni da 87 mm in bronzo e due mortai da 87 mm, disponendo quindi di un totale di ventidue bocche da fuoco.

Il forte fu abbandonato dopo il 1945, venne occupato da sfollati e senzatetto, come accadde per gli altri due forti e attualmente vi sorge una baraccopoli ben visibile salendo per via Vallebona. 

Immagine di copertina:
Foto da Archivio Lorenzo B.


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