Vincenzo, Federico, Lorenzo e Giuliano: sono i nomi – e solo i nomi, nienti cognomi! – dei quattro ideatori e registi di “Greenova – Genova Guerriglia Gardening”, collettivo genovese che “col favore delle tenebre” si aggira nelle notti più scure per la nostra città a…piantare alberi!
Ragazzi, voi agite di notte, “col favore delle tenebre”, senza mai far comparire i vostri volti: per quale buon motivo?
Intanto perché i protagonisti sono gli alberi che piantiamo! Poi perché da buona guerriglia verde che si rispetti è azione in bilico sul crinale della infrazione alle regole. E poi, ma non da ultimo, ha una carica di avventura, mistero e fascino diversa dalle “buone azioni” di pulizia e decoro della città, già così lodevolmente diffuse e partecipate. …e poi…non abbiamo ancora fatto “coming out”!
In realtà, abbiamo già partecipato a un evento pubblico, una conferenza sulla cura degli spazi verdi urbani, quindi sì con le nostre facce, ma senza nomi, col solo nome Greenova, ché è ciò che deve passare ed essere diffuso, conosciuto: non noi quattro, ma il progetto e la sua filosofia.
Io vi ho incrociati, un po’ per caso, un po’ per i meriti dell’algoritmo, su Instagram: come vi si trova?
Proprio così, con la nostra pagina Instagram Greenova – Genova Guerrilla Gardening, non siamo su Facebook, e abbiamo registrato che stiamo girando tanto grazie al solito vecchio passaparola! “Vi abbiamo trovato grazie ad amici che ci hanno parlato di voi!”: è davvero bello sentirsi rispondere così!
Vuol dire sia che c’è interesse per quello che proponiamo, sia che le persone che ‘ci scoprono’ poi fanno girare la voce. Abbiamo visto che su alcune pagine di Facebook, tipo quelle di quartiere, le “Sei di – nome del quartiere – se…” e simili, in tanti hanno cominciato a parlare di noi: a loro il nostro “grazie!”
Come, scusa? Con cosa?
Con le piastrelle. Accanto a ogni albero che piantiamo posizioniamo tre piastrelle: una con il nome dell’albero – sì, ogni alberello ha un nome proprio scelto da chi lo adotta! – una con il logo di Greenova – ecco l’indizio che mette curiosità! – e una con un disegno che faccia comprendere che pianta sia scientificamente l’alberello piantato, tipo un fiore di ciliegio se è un ciliegio il nuovo alberello messo a dimora.
Quindi: il nome proprio dell’albero con tanto di numero progressivo da noi attribuito, più il logo di Greenova, più il disegno che aiuta a identificare scientificamente l’alberello.
Bello, mi piace, voglio un albero sotto casa: cosa serve io sia pronto a fare?
I primi due-tre anni dal momento in cui si pianta un alberello bisogna starci dietro. Senza ansie, eh, mica da andarlo a bagnare tutti i giorni, se no lo si annega!
Ma monitorarlo sì: vedere se cresce e come cresce, vedere come sta dal colore delle foglie e del fusto, se il terreno si riempie di spazzatura, se serve magari drenarlo nei momenti di pioggia più intensa o proteggerlo dal freddo, o al contrario dargli più acqua di quella che non riceve nei periodi di siccità prolungata.
Ah, caspita, quindi voi volete occuparvene per i prossimi anni a venire! Ma quanti alberi sono e saranno? Come farete solo voi quattro?
Eh, no! Non ce ne occuperemo noi quattro! Chi ci chiama ci ingaggia per l’acquisto dell’alberello, che comunque scegliamo assieme, ci ingaggia per la messa a dimora in un grande o piccolo spazio verde che sia vicino a casa sua, e poi ci può contattare per consigli e suggerimenti, ma… è lui o lei ad adottarlo e prendersene cura da allora in poi!
Ecco quindi come si affrontano le due criticità di tante buone azioni e tentativi simili ma che poi si esauriscono dopo un primo momento iniziale.
Uno: non siamo noi quattro soli a poter occuparci di tanti alberelli sparsi in tutta la città da Voltri a Nervi passando per le valli, non ce la si può fare!
Due: gli impegni, gli interessi, le cose della vita magari porterebbero noi quattro a perderci il focus sugli alberelli.
La soluzione a entrambi i problemi è l’adozione dell’alberello da parte di chi abita nei pressi del punto dove lo piantiamo. Se ci abiti di fronte, vicino, se ci passi davanti tutti i giorni già di tuo, per abitudine o necessità, lo vedrai ogni giorno, te lo ricorderai ogni giorno e ogni giorno lo monitorerai. Cambierai interessi, impegni, orari, lavoro, magari anche amici e partner, ma l’alberello starà sempre lì, a due passi da casa tua e tu, senza cambiare in alcun modo la tua routine, te lo ricorderai e te ne potrai prendere cura.
E nulla vieta poi di estendere la rete, così come magari che si estenda lei spontaneamente: se io vedo una persona che ogni giorno o comunque spesso si prende cura proprio di quell’alberello, vuoi dirmi che non avrò la curiosità prima o poi di andar a chiedere “ma perché proprio questo albero?” o “ma è tuo?!” o ancora “hey, ti vedo sempre qui, ti posso aiutare e prendermene cura pure io?”.
Ed ecco lì, più che un seme piantato: un albero intero, e attorno ad esso magari una comunità che se ne prende cura, e magari, perché no, ne adotta pure un altro, a due passi da lì, un ‘fratellino minore’. Può sembrare un sogno, una società utopistica…eppure per innestarne il seme basta davvero così poco! E quindi, ci siamo detti, imbracciamo vanghe e rastelli e partiamo!
Bello davvero! Ma quindi, in concreto, come si fa ad adottare un albero?
Pochi semplici passaggi. Ci contatti su Instagram, sul nostro profilo, ci puoi scrivere nei messaggi in direct. Ti aggiungiamo al gruppo telegram organizzativo, così vedi un po’ come lavoriamo e cosa proponiamo.
Puoi o segnalare un posto verde, anche piccolo, anzi, meglio ancora se piccolo, dove potrebbe essere piantato un albero. E se ti va puoi dirci che tu vuoi adottare un albero! Non serve ci indichi il posto, magari quello o lo individuiamo assieme o magari qualcun altro ce lo ha già indicato. E poi allora ci si scambia due parole, ci si incontra, si va sul posto e…si parte!
Un passaggio cruciale è che sia tu a decidere il nome da dare al tuo albero: da sempre “dare il nome” a una cosa te ne fa acquisire il possesso: se gli dai il nome, quella cosa diventa tua, ne avrai cura, te ne sentirai responsabile.
E poi quanto tempo richiede?
Ma davvero poco! 10 minuti alla settimana, non di più. Meno di quello che impieghi per… scendere a buttare la spazzatura: la stessa semplice, abitudinaria, cadenziata attività, che non è un peso, non è uno sbatti in più, ma si inserisce nei gesti abitudinari e semplici della quotidianità di tutti.
Ti seguiamo passo passo: vediamo il posto che hai scelto o lo individuiamo assieme, ti suggeriamo tra quali tipi di piante scegliere (per dire: un ciliegio meglio non stia all’ombra, un arancio meglio non stia a bordo strada perché poi cadranno per strada le arance), ti mostriamo come prenderti cura dell’albero, e restiamo disponibili sempre per consigli e suggerimenti, e in più la rete del canale telegram può essere di supporto nel caso in cui magari uno stia via in estate per tanto a lungo, e allora magari ci si scambia e per una volta qualcuno va a bagnare anche l’albero di qualcun altro.
E comunque uno può anche iscriversi per partecipare alle azioni di installazione dell’albero, può essere il primo passo per vedere se uno si diverte, e poi chi partecipa figurati se non vuole anche il proprio alberello sottocasa!
Vorremmo che tutte le aree verdi di Genova fossero percepite come “il mio giardinetto”: se ciascuno di noi sente come proprio anche un solo albero, beh abbiamo 600mila alberi in città di cui qualcuno si prende cura. Ma fossimo anche la metà! Sarebbe una cosa tanto semplice quanto pazzesca!
Se tutti noi sentissimo come nostro un albero, tutti ci preoccuperemmo del verde, che sarebbe certo pubblico perché ne fruiremmo tutti, ovunque in città, eppure in un certo senso percependolo come “nostro” ne avremmo forse anche più cura e rispetto.
E così, da questo sentimento inizialmente di un singolo o di pochi attorno ad un albero, germoglierebbe un sentimento comune di cura per il verde e la natura in città: sarebbe una città del tutto diversa, pensata diversa, vissuta diversa, una città migliore, a partire da un semplice gesto come è quello di dar da bere a un albero.
Ma come è nata l’idea di Greenova?
Come dice la canzone ‘eravamo quattro amici al bar…che volevano camb…” no, “salvare il mondo!‘: ed è davvero così! Eravamo una sera fuori assieme a bere, come tante altre volte, magari più ispirati del solito, e ci siamo detti “ma perché non viviamo piantando alberi?!”
O meglio, lo spunto è nato proprio perché ci siamo trovati a dirci tra noi: “ma possibile che quella belin di aiuoletta c’è lì sottocasa sia così sfigata e ignorata e lasciata al suo destino, e non ci sia mai un nessuno che se ne prende cura?! … Aspe’, e se fossimo noi quelli che se ne prendono cura?!”. Ed eccoci qua!
Cosa vuol dire “Guerriglia Gardening”?
Termine ampio che include tutto ciò che riguarda il piantare alberi o piante in un territorio, sul filo del rasoio della legalità, cioè più che altro in maniera non istituzionale ma spontanea, dal basso, per azione a sorpresa e non annunciata, col fine di lasciare un segno durevole, appunto di stampo verde.
Può essere piantare alberi come facciamo noi, o anche realizzare un orto urbano, o magari dei vasi di fiori appesi a un muro, ha tante forme, tutto con lo spirito guerrigliero.
Noi abbiamo scelto di farlo con gli alberi perché danno un senso di cura nel corso del tempo: un albero svolge funzioni mica solo temporanee – come invece fa un bellissimo fiore, ma non sia mai –, intanto richiede un impegno duraturo e prolungato nel corso degli anni, ti educa alla pazienza e all’attesa; e poi da questo impegno prolungato si riceve una pianta capace di offrire riparo dal sole e dal caldo estivo, ombra quindi sì, ma anche mitigazione delle alte temperature, che vuol dire anche coprire l’asfalto della nostra città dall’impatto diretto del sole.
Col sole battente la superficie dell’asfalto si innalza facilmente, sia sciogliendosi e rovinando il manto stradale (avete presente i solchi nell’asfalto dove passano i bus?!), sia incrementando la temperatura atmosferica stessa a livello del suolo, e così se già ci sono 30°C atmosferici, noi che camminiamo sull’asfalto sotto il sole ne percepiamo anche 15, quindici di più!
Invece, in quello stesso momento di quello stesso giorno con la stessa temperatura atmosferica, sotto la chioma di un albero potremmo al contrario percepire solo 4-5 gradi in più! Ecco cosa un albero ti sa restituire in dono per la cura e il tempo che tu gli hai dedicato: una città diversa, più vivibile, migliore!
Il nostro focus, avrai capito, è l’ambiente urbano, la città! Noi ci vogliamo concentrare sulla città, sulle strade e le piazze dove viviamo. Perché li sentiamo nostri, perché tutti noi viviamo in città e quindi siamo propensi naturalmente a prendercene cura. E perché basta piantare alberi per cambiare la città, la vita nella città, le vite di tutti noi che viviamo in città: tutto dal semplice gesto di piantare un albero.
In prospettiva, lo spunto di lungo orizzonte, è far riflettere sul fatto che forse forse non è così bello vivere in città così sature di asfalto e cemento, perché in alcuni punti questo cemento è davvero superfluo, non necessario, inutile. Non staremmo tutti meglio in una Genova con meno cemento e più verde, più natura, anche sotto casa, in mezzo alla città, per le strade?!
Ecco la rivoluzione, innanzitutto di pensiero, che vogliamo provare ad innestare, a seminare. E piano piano ci accorgeremo che non è solo una necessità estetica, visiva, di bellezza, che c’è, ma anche di necessità fisica, fisiologica, perché dove c’è più verde e natura si sta meglio, si vive meglio, la vita quotidiana anche in città è migliore.
Non serve essere “invasati di natura”: noi non lo siamo, è un interesse, ma non una passione o mania o follia, possiamo esserlo tutti interessati e tutti possiamo attivarci a livello base, senza essere scienziati né avere il pollice verde, bastano davvero poche dritte e poi la natura fa il suo corso, per di più in spazi verdi all’aperto.
Ora lo possiamo dire: i Greenova si divertono e vogliono divertirsi tantissimo mentre compiono guerrilla verde, e i contenuti che producono e diffondono ne sono la prova! Andate a sfogliare il loro profilo IG: creatività geniale!
Per noi era nato tutto un po’ come un gioco, o meglio come un forte interrogarci se questa nostra idea, un po’ matta, potesse attecchire e coinvolgere altri. E pare proprio di sì!
Dopotutto è una chiamata a essere ‘giardinieri urbani‘: e l’ideale che c’è dietro o come orizzonte è ‘il giardino globale‘, il mondo, la Terra, come il nostro giardino. Ha forse qualche eco anche spirituale, ma è decisamente un concetto molto terreno, letteralmente dalla terra per la terra.
Che resta da dire?
Imbracciamo le zappe! E andate a guardare il nostro profilo instagram! Ci sono un sacco di foto, video, reel, raccolta di stories per capire cosa facciamo, come lo facciamo, con che stile (un po’ nascosto e un po’ sul filo della legalità), e con che risultati! Sicuro se lo guardate ne restate intrigati e vorrete interessarvi di più!
Chissà che proprio così non nasca in voi il desiderio di un albero sotto casa!
Immagine di copertina:
Post dall’account Instagram di Greenova. Crediti Greenova
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