Untitled Association, Genova Art to Date

GENOVA ART TO DATE | Il caso Genova

Siamo fuori di testa, ma diversi da loro!
27 Febbraio 2022
3 min
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Con gran piacere inauguro oggi una rubrica in collaborazione con Untitled Association che spero possa essere utile. Utile a chi? A chi come me fatica da tempo a trovare la quadra su quanto avviene in una città incredibilmente prospera e al tempo stesso faticosamente ancorata dal punto di vista della produzione artistica e culturale. 

Questa rubrica è per gli studenti e le studentesse, artisti e le artiste, gli operatori e operatrici culturali, chi gestisce gallerie o project space, i direttori e le direttrici, per chi lavora con l’arte e la cultura, per chi ne vive, per chi la acquista e la colleziona. 

Tutte le persone, giovani o meno, che hanno interesse per l’arte e la cultura sono convocate in questa mia simbolica chiamata a raccolta a discutere di propositi, interessi, necessità dello stato attuale della situazione genovese.

La volontà di Genova Art to Date è di raccogliere opinioni e suggestioni per uno sviluppo concreto che veda la sinergia di tante parti. Sfruttando la potenza di mescolare conoscenze ed esperienze per risalire alle origini dei problemi più importanti che vive la città e partendo da lì per costruire un ambiente nel quale stare bene e sentirsi a proprio agio.

Una volta al mese pubblicheremo un’intervista doppia (ma forse tripla, quadrupla) con persone che hanno qualcosa da dire a proposito di una Genova dell’arte che potrebbe migliorare, rinnovarsi, rinascere.

Partiremo insieme dalle basi e riuniremo le istanze più forti per pensare a un cambiamento concreto. Sarà bello e anche divertente, assicurato.

Il desiderio che ha mosso la nascita di questa rubrica è quello di avere qui, a casa nostra, un’offerta culturale più ampia e ricca di quella che c’è, più partecipazione, più interesse. Sembra cosa facile eppure è tanto difficile a realizzarsi, da molto tempo.

Allora l’idea è stata guardare a cosa succede là fuori, nella giungla dei foresti, là dove esistono art weeks, museum card, saloni o rassegne dell’arte. Là dove, nel bene e nel male, le cose procedono al ritmo del tempo impazzito del secondo millennio, ritmo che per magia non arriva a sconquassare le terre liguri, se non molto raramente.

Ritmo che è dato dalle scosse economiche e sociali del nostro tempo, e ritmo che ogni tanto, timidamente e paradossalmente, rimpiangiamo di non riuscire a sentire davvero. Ecco una cosa: in generale, a noi non piace molto questo ritmo, e capita che lo percepiamo come una minaccia alla nostra serenità, che è un’oasi di pace fuori dal tempo. Ma credo che forse il punto della questione non stia qui: la nostra speciale forza, la magia di una Genova burbera e al tempo stesso capace di grandi cose, non può né essere sconfitta né prevalere sulla forza dei processi socio-economici delle città più attive. È semplicemente un’altra cosa.

Non succederà mai nulla di nuovo se continuiamo a oscillare tra le polemiche e l’entusiasmo della “capitale della resistenza” e “la Milano sul mare”.

Ci dimentichiamo troppo spesso che Genova ha una forza tutta sua, e non crediamo davvero alle nostre capacità se ci ancoriamo alla rigidità della chiusura, né tantomeno se adoriamo e invochiamo i modelli di altre città.

Dicevamo, quindi, che guardarsi intorno è sempre importante: Genova Art to Date nasce nel tentativo di parlare di Genova qui ma anche fuori, cioè mettere a tema pubblico le questioni più rilevanti della situazione della cultura e dell’arte della nostra città e porle all’attenzione non solo dei genovesi e delle genovesi, ma degli italiani e italiane.

Per creare una cassa di risonanza delle nostre istanze, che sono cosa assai differente da quelle milanesi, quelle romane o quelle torinesi; e segnare tanti punti di una rete che può collegarsi al resto dell’Italia portando il nostro prezioso contributo grazie alla collaborazione con Untitled Association, associazione no profit che da anni, sul territorio nazionale, lavora per tessere una rete il più vasta possibile di contatti e relazioni tra le diverse realtà attive nel campo culturale e artistico.

Dichiarati gli intenti, rimangono poche cose:

La prima è confrontarsi, e perciò scrivete a me (in risposta all’articolo) o a wall:out se avete qualcosa da dire a proposito dello statuto dell’arte genovese, ne parleremo e ci sarà spazio per scriverne.

La seconda è leggere e trovare nuovi spunti e punti di vista nelle testimonianze che vi porterà questa rubrica.

A molto presto!

Immagine di copertina:
Genova Art to Date. Grafica di Untitled Association


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Membro del duo curatoriale Mixta con il quale si occupa di progetti artistici che siano attivatori sociali. Ha curato mostre, rassegne e festival negli spazi pubblici, nelle periferie e nei luoghi istituzionali della città di Genova. È anche fondatrice e CEO di Wanda, associazione per la trasformazione culturale, che accorcia le distanze tra le nuove generazioni e la cultura.

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