ScenaMadre si mette in gioco con LIberatutti, al Teatro Strada Nuova di Genova

ScenaMadre si mette in gioco con LIberatutti, al Teatro Strada Nuova

La compagnia ScenaMadre al Teatro Strada Nuova con Liberatutti. Uno spettacolo ironico che critica la competizione estrema e celebra il gioco, la creatività e l’apprendimento dagli errori.
19 Marzo 2025
4 min
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Un inizio scoppiettante fatto di botte e risposte, con un sottofondo di frenesia e adrenalina che percorre il palcoscenico del Teatro Strada Nuova di Genova, in una fredda serata di febbraio.

I giovanissimi  Simone Benelli, Francesco Fontana, Chiara Leugio, Sofia Pagano, sollecitati da Damiano Grondona, voice over semi-nascosta tra il pubblico, sono i protagonisti di Liberatutti, performance firmata da Marta Abate e Michelangelo Frola: registi, autori, fondatori e anima di ScenaMadre.

Realtà che agisce nell’area del Tigullio ligure, fondata nel 2013, e che si è fatta strada a partire dalla vincita del Premio Scenario Infanzia 2014.

I protagonisti, con una recitazione spontanea ma ben impostata,  vestiti come dettano le diverse discipline sportive praticate, saltellano, si scaldano, fanno stretching, si lanciano parole e pensieri e tensioni emotive in relazione alle loro personali aspettative inerenti la performance sportiva alla quale si sono votati. 

LIberatutti al Teatro Strada Nuova di Genova
Foto di scena Liberatutti. Foto di Francesco Tassara

Le attese forti, motivanti, ma anche e soprattutto i timori, li attraversano come fossero percorsi da una corrente elettromagnetica.

Costantemente sollecitati dalla Voce (un  allenatore? Un terapeuta? Un provocatore?), vengono spinti ancor più a essere performanti, costringendoli alla competizione tra loro, a buttare il cuore oltre l’ostacolo, senza per questo creare rivalità: sottopone domande alquanto bizzarre, li incita, li prende un pò per i fondelli, li redarguisce con le sue proposte dirette, con un tono di voce profondo, a tratti rassicurante.

Un insieme di richieste assai particolari alle quali gli attori-sportivi si piegano, pur cercando di rispondere con entusiasmo e preoccupazione, agilità e spirito di corpo.

La prima parte della piêce è indubbiamente assai coinvolgente. 

LIberatutti al Teatro Strada Nuova di Genova
Foto di scena Liberatutti. Foto di Francsco Tassara

Pratica sportiva metafora della condizione sociale

Ciò che è evidente fin da subito è che i registi-autori Abate e Frola hanno volutamente concentrato l’attenzione sul tema della pratica sportiva, per poi veicolarla in quanto metafora della condizione sociale in cui tutti, adulti e adolescenti-ragazzi, si trovano a vivere fin dall’infanzia.

In questo caso, dedicarsi anima e corpo a un’attività sportiva – che dovrebbe essere intesa come gioco – può invece portare a una rivalità e competitività non proprio benefica: così come gli esseri umani sono costretti a piegarsi una volta giunti, nelle varie fasi della propria crescita, a confrontarsi con il mondo della scuola, del lavoro, nelle relazioni sociali, affettive e familiari; riducendo quel sano e felice motore di un tempo, in una fonte di ansia da prestazione.

Il messaggio è forte e chiaro:

creare obiettivi da raggiungere e coltivare ambizioni è senz’altro positivo, ma è bene anche riflettere che la continua e incessante necessità di vincere non è propriamente salubre, ed è più gratificante sentirsi bene con ciò che si è e con ciò che si fa. 

LIberatutti al Teatro Strada Nuova di Genova
Foto di scena Liberatutti. Foto di Roberta Bova

Critica alla competizione estrema

Questa riflessione si sviluppa in scena in maniera ironica, come a rappresentare una terapia di gruppo, rivolta in questo caso a sportivi malati con l’obiettivo di far prendere loro coscienza che forse è giunta l’ora di fermarsi a riflettere se questo loro approccio alla disciplina sportiva produce in loro un benessere o qualcosa d’altro.

La realizzazione di sé non dovrebbe incarnare la perfezione come unico obiettivo, la supremazia sugli altri visti come antagonisti, perché anche e di più sono i fallimenti alla base della formazione dell’individuo.

Liberatutti è uno spettacolo tout public, come gli autori lo definiscono – ovvero indirizzato ad ogni genere di pubblico, inclusivo per età, istruzione o estrazione sociale.

La critica alla competizione estrema che antepone la celebrazione del gioco, della creatività e dell’accettazione degli errori, si sviluppa con l’entusiasmo e la freschezza di questi giovin attori che ben incarnano questa similitudine attraversando gioco, sport, confronto e vita, ma con la costante pressione dell’essere performanti, vincenti, sempre un passo avanti.

Non vi è una trama ben definita bensì un working in progress di trovate frizzanti, non artefatte e ben calibrate: fino a giungere a un liberatorio finale, a sottolineare che lo sport dovrebbe essere prima di tutto un gioco e che il nostro gioco è la vita.

Tana Liberatutti! 

ScenaMadre si mette in gioco con LIberatutti, al Teatro Strada Nuova di Genova
Foto di scena Liberatutti. Foto di Fotografix, Carpi

ScenaMadre

Finalista di kermesse prestigiose, ScenaMadre è una compagnia teatrale professionale fondata nel 2013 da Marta Abate e Michelangelo Frola, in continua ricerca e sperimentazione: spettacoli di teatro contemporaneo, laboratori di teatro per bambini, ragazzi e adulti, iniziative di teatro sociale, sostenuti dal rinomato e prolifico Centro di produzione teatrale Gli Scarti di La Spezia.

Dal 2018 partecipano al prestigioso Festival Andersen di Sestri Levante nella sezione OFF portando in scena i propri allievi in contesti sempre diversi, al fine di dare loro esperienze il più variegate possibili. 

Le loro produzioni professionali sono state presentate sia in Italia sia all’estero e costituiscono attività separate dal loro lavoro di formazione, seppur complementari.

ScenaMadre ha in serbo una nuova produzione che è stata selezionata da i partner della rete C.U.R.A. e debutterà in occasione della prossima edizione del Festival di Spoleto 2025.

Uno stimolante e inaspettato riconoscimento? A Marta Abate e Michelangelo Frola le ultime battute:

“Durante questi undici anni di attività professionale abbiamo appreso che l’unica realtà sulla quale possiamo detenere un controllo, è la cura che poniamo nella nostra creazione artistica.

Fare teatro ci piace, a partire dalle persone: entrare in punta di piedi nel loro mondo e coglierne i pensieri, le paure, la poesia, auspicando che sia il nostro lavoro a parlare per noi. Tutto ciò che ne consegue non possiamo, nè vogliamo prevederlo.

Ogni volta che partiamo in tournée ci tremano un poco le gambe; per ogni spettacolo che creiamo sorgono in noi mille dubbi; per ogni corso di teatro che conduciamo ci domandiamo come poter migliorare. Forse il segreto è continuare ad averli, i dubbi. E tremare sempre un po’.”

Visto al Teatro Strada Nuova di Genova, il 15 febbraio.

Immagine di copertina:
Foto di scena Liberatutti
. Foto di Fotografix, Carpi


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Danz-attrice con in parallelo una formazione in economia, ora agisce dietro le quinte. Nata a Genova, dove qualcosa la spinge sempre a ritornare, coltiva una smodata passione per la comunicazione e l'organizzazione teatrale e cinematografica. Collabora con diverse realtà locali e non. Onnivora di cinema (anche indipendente) teatro e danza contemporanei, deve assolutamente scriverne.

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