Pinacoteca di Voltaggio

PILLOLEdArte | Oltre l’immagine: l’arte fatta in Oltregiogo

Intervista a Jessica Paparella co-autrice di Oltre l’immagine: uno sguardo sull’iconografia di San Francesco nei dipinti della Pinacoteca di Voltaggio.
26 Febbraio 2021
di
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Durante i mesi primaverili dello scorso (e sventurato) 2020 è nata una pubblicazione davvero interessante sotto molti punti di vista. La professoressa Elisabetta Ghezzi e la dottoressa Jessica Paparella hanno lavorato con forza di volontà e competenza per realizzare un volume che valorizzasse un patrimonio purtroppo spesso taciuto, quello racchiuso tra le mura della Pinacoteca di Voltaggio al confine tra Liguria e Piemonte.

Nonostante le difficoltà dettate dai vari DPCM, senza potersi vedere e collaborare a stretto contatto, le due studiose hanno inquadrato il territorio voltaggino, la sua storia e le sue peculiarità al fine di contestualizzare i tesori racchiusi nella Pinacoteca e illustrare la complessità dell’iconografia di San Francesco nell’arte cappuccina.

Queste ricerche hanno dato vita a Oltre l’immagine. L’iconografia di San Francesco d’Assisi nei dipinti della Pinacoteca dei Cappuccini a Voltaggio, pubblicato da Sagep Editori nel mese di ottobre.

Il lavoro è sicuramente lodevole, anche per il fatto che l’intero ricavato della vendita sarà utilizzato per finanziare alcuni restauri all’interno della Pinacoteca.

A darci un assaggio dei contenuti del volume e raccontarcene la genesi è Jessica Paparella, dottoressa in Conservazione dei Beni culturali e Scienze Storiche, che, come vedremo meglio, si è formata a Genova e lavora all’interno della Pinacoteca di Voltaggio.

Nell’intervista facciamo due chiacchiere per svelare insieme vari aspetti dell’arte custodita in Oltregiogo, una perla rara, tutta da scoprire.

Chi è Jessica Paparella? Qual è la tua formazione?

Ho conseguito la laurea triennale in Conservazione dei Beni culturali all’Università di Genova, con la tesi di Storia dell’arte della Liguria “Sinibaldo Scorza: la produzione tra Voltaggio, Genova e Torino”, con il professor Daniele Sanguineti come relatore. La scelta dell’argomento è stata dettata dalla volontà di approfondire la storia dell’arte del mio paese, Voltaggio.

L’estate prima di laurearmi ho cominciato a lavorare nella Pinacoteca di Voltaggio, e questo mi ha dato la possibilità di osservare molto da vicino una delle opere che ho poi descritto nella tesi, Cristo confortato dagli angeli, realizzata appunto dal pittore voltaggino Sinibaldo Scorza.

Pinacoteca di Voltaggio
La “Sala Scorza” della Pinacoteca di Voltaggio, in fondo alla quale campeggia il “Cristo confortato dagli angeli” del pittore voltaggino Sinibaldo Scorza. Fonte

Una volta conseguita la laurea triennale, ho provato a seguire una delle mie passioni, fino a quel momento coltivata in privato: il disegno. Mi sono così iscritta al corso di pittura dell’Accademia Ligustica di Belle arti di Genova, ma durante quell’anno ho capito che volevo continuare l’università, così ho iniziato a studiare per conseguire la magistrale in Scienze Storiche, sempre a Genova. Ho personalizzato il più possibile il mio piano di studi in modo da continuare a studiare Storia dell’arte e, allo stesso tempo, approfondire la Storia medievale, l’altra mia grande passione.

Mi sono quindi laureata con una tesi in Storia medievale, con la professoressa Paola Guglielmotti, “Voltaggio e Genova nei secoli basso medievali”.

Durante i due anni della magistrale ho avuto l’opportunità di fare un’esperienza formativa che per me è stata davvero fondamentale: ho svolto il tirocinio curricolare presso il Museo Diocesano di Genova. Ciò mi ha consentito di passare un mese a fianco della curatrice, la dottoressa Paola Martini.

Questo periodo, seppur breve, è stato di fondamentale importanza per me perché mi ha permesso di diventare più consapevole di tante piccole e grandi cose relative ai musei: dal linguaggio che va utilizzato durante le visite guidate, all’attenzione che è necessario dedicare all’ambiente espositivo; queste nozioni mi hanno permesso di svolgere con più consapevolezza il mio ruolo in Pinacoteca.

La Pinacoteca di Voltaggio custodisce un patrimonio poco conosciuto, dove si trova, qual è la sua storia e che cosa racchiude tra le sue mura?

La Pinacoteca di Voltaggio ha sede in un Convento cappuccino del Seicento destinato al suo uso sino a non troppi anni fa. Il fatto che in un luogo così inconsueto, zona di passaggio storica dei frati che si spostavano tra Genova e Milano, si trovi una galleria espositiva è dovuto a una serie di eventi particolari.

La collezione di opere esposte oggi è stata radunata a fine Ottocento da un frate cappuccino di Voltaggio, padre Pietro Repetto. Costui era il padre confessore Maria Brignole Sale De Ferrari, la Duchessa di Galliera, la proprietaria, oltre che di diversi altri beni immobili, del Convento di Voltaggio. Grazie alla vicinanza all’ambiente della grande filantropa e mecenate genovese, padre Repetto cominciò a raccogliere un consistente numero di opere d’arte che, a causa dei cambiamenti sociali e urbanistici che stavano avvenendo allora a Genova, erano finiti sul mercato.

L’intenzione di padre Repetto non era quella di creare una collezione da esporre, ma fornire ai suoi confratelli degli input visivi per la meditazione sulla sofferenza di Cristo, tema fondamentale nella spiritualità cappuccina.

Oggi le opere conservate all’interno della Pinacoteca di Voltaggio sono più di 200, disposte tra la chiesa e alcuni ambienti del Convento; per la maggior parte sono tele realizzate nel Seicento da pittori liguri, con qualche eccezione temporale e di provenienza geografica.

Tra i dipinti più prestigiosi spiccano opere di Domenico Piola, Bernardo Strozzi e Sinibaldo Scorza.

Pinacoteca di Voltaggio
La “Sala Strozzi” della Pinacoteca di Voltaggio. Foto di Libarna Arteventi

Qual è il tuo ruolo all’interno della Pinacoteca di Voltaggio?

Inizialmente svolgevo attività di accoglienza dei visitatori e di pulizia degli ambienti, insieme a un’altra persona, per conto del Comune di Voltaggio. Ho scelto però di andare oltre a queste mansioni e diventare anche membro dell’Associazione l’Arcangelo, che gestisce l’organizzazione generale della Pinacoteca.

Ho iniziato così a occuparmi delle visite guidate e in generale a mettere a disposizione le mie conoscenze e il mio tempo, sperando di poter dare un contributo positivo alla cura e alla fruizione della Pinacoteca.

Com’è nata l’idea di scrivere il volume? Che cosa ci dobbiamo aspettare al suo interno?

L’idea di creare il volume è della professoressa Elisabetta Ghezzi (la prima persona laica a occuparsi della Pinacoteca di Voltaggio, a partire dagli anni ottanta quando ancora il Convento ospitava i frati cappuccini), che ha deciso di ampliare e concretizzare gli studi che aveva fatto in occasione di un ciclo di conferenze a corredo della mostra “I tre nodi – Alla scoperta della Regola di Vita di san Francesco di Assisi”, tenutasi tra il 5 aprile e il 30 giugno 2019 presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova.

L’intento del volume è quello di raccontare l’iconografia di San Francesco e la sua evoluzione, anche e soprattutto tramite l’analisi delle opere custodite all’interno della Pinacoteca.

La professoressa ha deciso di coinvolgermi ritenendola un’esperienza per me utile. Mi sono così occupata della redazione di alcune schede di approfondimento dei quadri custoditi nella Pinacoteca che meglio si prestano a illustrare le tematiche principali su cui ruota il libro.

C’è stato qualcosa che ti ha colpita particolarmente nella sua realizzazione?

Da un punto di vista “tecnico” ho avuto modo di vedere più concretamente lo stretto rapporto tra stampa e pittura, che forse emerge poco dai manuali scolastici, ma è fondamentale, anche se spesso poco evidenziato.

Sul piano personale, in generale è stata un’esperienza molto importante, che mi ha consentito di capire diverse cose, soprattutto quello che voglio fare “da grande”. Lavorare al libro ed entrare in contatto, seppur forse in modo non usuale, con la realtà editoriale è stato fondamentale per scoprire una strada che potrebbe essere quella giusta per me: mi sto formando infatti per diventare correttore di bozze.

In questo periodo così incerto per il mondo della cultura in generale, quali sono le vostre iniziative? Quando sarà possibile visitare la Pinacoteca?

Avevamo in programma un’attività di alternanza scuola lavoro, compresa in un progetto complesso con la collaborazione della Compagnia di San Paolo, ma per ora è tutto fermo.

Al momento tre opere della Pinacoteca sono sottoposte a restauro presso lo Studio di Restauro Oberto di Genova: l’Immacolata di B. Carrea e due telette attribuite a G.B Carlone. Una volta terminati i lavori, sempre se sarà possibile, organizzeremo una presentazione dei dipinti rinnovati, come abbiamo fatto l’anno scorso con un’antica tavola raffigurante la Madonna col Bambino e il grande San Sebastiano copia dell’opera di Guido Reni custodita a Palazzo Rosso a Genova.

Speriamo anche di avere la possibilità di presentare dal vivo Oltre l’immagine, come era in programma nel mese di ottobre 2020.

La riapertura della Pinacoteca invece è prevista a luglio, ma non sappiamo ancora se e quando potremo ricominciare a fare le visite guidate. Per rimanere aggiornati sulle nostre attività consiglio di monitorare il sito internet e le pagine social Facebook e Instagram.

Avete in cantiere delle iniziative online prima della riapertura?

Al momento non c’è nulla di programmato, ma abbiamo qualche idea.

Per noi fare attività online è una novità: abbiamo fatto un tentativo il 18 dicembre con la presentazione di Oltre l’immagine sulla piattaforma Zoom. Per chi fosse interessato, tra l’altro, la registrazione della conferenza è visibile sulla pagina Facebook della Pinacoteca.

Pinacoteca di Voltaggio
Copertina del libro Oltre l’immagine: L’iconografia di San Francesco d’Assisi nei dipinti della Pinacoteca dei Cappuccini a Voltaggio. Foto Sagep

Dove possiamo reperire Oltre l’immagine: L’iconografia di San Francesco d’Assisi nei dipinti della Pinacoteca dei Cappuccini a Voltaggio?

Il libro al momento è presente nelle librerie fisiche italiane e online, sul sito della Sagep, e si potrà trovare in Pinacoteca quando riaprirà.

È poi in programma la pubblicazione online di un’appendice virtuale del volume, consultabile liberamente sul sito della Pinacoteca.

Articolo di:
Marta Magi

Immagine di copertina:
Foto di Jessica Paparella


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Associazione culturale creata nell’ottobre 2018 da undici giovani laureati provenienti dall’Ateneo genovese (Storia dell’Arte, Architettura, Archeologia, Lingue, Lettere). EdArte si occupa di mediazione culturale e didattica con lo scopo di rendere i luoghi della cultura accessibili e comprensibili attraverso una partecipazione attiva e collettiva.

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