Linda Miante, giornalista savonese, classe 1995, debutta nel mondo della letteratura con “Piccola biografia di periferie” pubblicata da De Ferrari Editore.
Il volume è una raccolta di poesie divisa in tre momenti nei quali si percorrono le oscure e divoranti strade della città, fino ad arrivare alle periferie, lasciate sempre un po’ al margine e poco considerate.
Le ottantaquattro poesie sono uno studio dell’animo, analizzando le paure umane, come la paura del buio, dell’abbandono, la paura di farsi risucchiare dalla città.
Le poesie, in una certa chiave di lettura, sembrano un racconto di guerra, soprattutto quelle del primo momento.
Ci sono vari riferimenti all’emigrazione, alla “terra rossa”, al ricominciare daccapo, al mondo arabo, come ad esempio il componimento “Archetipo Mediterraneo”
«[…] Al gharb il molo dei naufraghi,
ancorati a lacrime straniere,
di bastimenti e diffidenti bestemmie,
Tornerà a casa, il sangue versato?
Ma da che parte del mare
Se non in un riad marocchino,
in un circo,
in un ventre caldo?»
L’importanza dell’ispirazione per chi vive di scrittura
Alla presentazione tenutasi il 6 dicembre 2024 presso Libraccio in Via Cairoli, la scrittrice ha presentato il suo libro dialogando con il giornalista Nicola Cavagnaro, fra i vari spunti di riflessione se ne è toccato uno in particolare: l’importanza dell’ispirazione per chi vive di scrittura.
Secondo l’autrice, l’ispirazione è certamente cruciale, ma quando si tratta di rivedere e riordinare le proprie opere allora non è così necessaria; scrivere per ispirazione e aspettare che quest’ultima arrivi è un lusso che pochi si possono permettere.
Questa considerazione è particolarmente importante, in una società che va sempre veloce e avanza pretese, ci si dimentica che dietro ad ogni opera, scritto o studio, c’è un lavoro enorme di professionisti che si danno da fare per rendere il mondo un po’ più bello.
Questo “atto politico” di Linda Miante è il manifesto coraggioso delle periferie che, in relazione alla logorante città, percepita come un non-luogo, emergono rivendicando la propria identità e autonomia.
Un grido di battaglia che serve a squarciare le apparenze e a ricordare la dignità e il valore delle cose e persone.
La diversità è ricchezza e senz’altro la scrittrice lo sa bene, ma con le sue parole porta anche un messaggio di speranza di cambiamento; non sono solo le periferie ad emergere, ma anche la città cambia identità, fra le sue mille crepe e frammenti sparpagliati, si puo’ intravedere la luce anche in essa.
Immagine di copertina:
Linda Miante. Fonte Erika F.
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