Disney Pixar Luca Marco Forcelloni

Marco Forcelloni, autore Disney: l’intervista

Francesco ha intervistato Marco Forcelloni, autore Disney con più di 30 anni d’esperienza, a proposito del suo ultimo progetto: l’adattamento in graphic novel di “Luca”, il recente film Pixar ispirato alla Liguria.
19 Giugno 2021
4 min
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Marco Forcelloni è disegnatore, illustratore e fumettista da più di trent’anni. Una lunga carriera partita dai banchi del liceo artistico Paul Klee di Genova, passata per l’accademia Disney di Milano e sbocciata sulle pagine di numerosi progetti della casa d’animazione americana più famosa del mondo (e non solo). In occasione dell’uscita del nuovo film d’animazione Disney Pixar Luca, ambientato in Liguria, ho avuto l’opportunità di fare due chiacchiere con lui a proposito dei suoi progetti più recenti, inclusa la graphic novel di quest’ultimo.

Ciao Marco, come procede il lavoro?

Ciao Francesco, è un periodo molto impegnativo, appena finito il fumetto di Luca ho iniziato quasi subito a lavorare a un nuovo progetto Disney di cui non posso rivelarti ancora nulla perché è nelle fasi iniziali. Ne avrò sicuramente ancora per qualche mese.

Parlami un po’ di queste graphic novel che stai disegnando per il mercato americano e internazionale.

È dal 2016 che ho ripreso a lavorare con Disney, occupandomi nello specifico di queste trasposizioni in fumetto dei più recenti film Disney e Pixar. Il primo, al quale ho contribuito realizzando una mini-storia esclusiva, è stato Coco. Da lì ho collaborato alla realizzazione di tavole per Toy Story 4Gli Incredibili 2Ralph spacca InternetOnwardSoul e, più recentemente, Luca.

Uno di questi fumetti mi tiene occupato per circa quattro mesi. A seconda della tempistica, a volte realizzo matite e chine da solo e altre in tandem con un altro disegnatore, per velocizzare il processo. 

Disney Pixar Luca Marco Forcelloni
Graphic novel su cui ha lavorato Marco. Foto di Marco Forcelloni

È difficile lavorare al fumetto prima di aver effettivamente visto il film?

Talvolta sì, ma la Pixar, nello specifico, ha una rigorosa serie di passaggi di realizzazione supervisionata da un folto gruppo di professionisti, infatti ricevo sempre i layout delle pagine con tanto di sceneggiatura. Sono elementi indispensabili per procedere alla realizzazione degli esecutivi.

Occasionalmente mi vengono rimandate indietro delle tavole per apportare alcune modifiche, spesso derivate dalle correzioni che subisce il film in fase di lavorazione: per esempio, mi ricordo che per Soul ho dovuto ridisegnare due volte il look della preside che compare all’inizio della storia.

Disney Pixar Luca Marco Forcelloni
Graphic novel su cui ha lavorato Marco. Foto di Marco Forcelloni

E con Luca com’è andata?

Luca mi ha occupato per quasi cinque mesi, ma mi sono divertito molto. Nonostante il paese in cui si svolge la storia sia una fittizia località di mare, l’atmosfera e gli ambienti sono incredibilmente fedeli al paesaggio ligure, con tanto di riferimenti a Genova.

Alla Pixar ci tengono molto alla cura del dettaglio e infatti ha mandato qui alcuni dei suoi artisti in “gita scolastica” per qualche giorno, per far sì che potessero vivere e respirare l’aria della nostra terra. Hanno infatti apprezzato il fatto di avere un genovese come me alle prese con il fumetto, proprio perché sapevano di poter contare su un ulteriore punto di vista local.

Hai avuto l’opportunità di inserire qualcosa di personale all’interno dei paesaggi?

Essendo il fumetto una trasposizione del film non c’è grande spazio di libertà creativa, ma ho sicuramente percepito più vicini a me i ciottolati, i vicoli e le spiagge che tutti frequentiamo quotidianamente.

La storia stessa, ambientata alla fine degli anni ’50, ha un inconfondibile sapore d’estate al mare, con tanto di tuffi dagli scogli e scorrazzate in sella alla Vespa. Sono sicuro che in molti si ritroveranno nelle avventure di Luca e del suo amico Alberto.

Non è la prima volta che Genova, e la riviera ligure in generale, sono fonte di ispirazione per le ambientazioni dei capolavori dell’animazione. Penso a Miyazaki che già negli anni ’70 aveva passeggiato con un’équipe di colleghi tra i vicoli e il Porto Antico, riproducendo poi fedelmente la città di Marco (dagli Appennini alle Ande), nell’adattamento in cartone animato del racconto di Edmondo De Amicis tratto dal libro Cuore. Di recente è anche stato il turno di Lupin III, le cui avventure nel lungometraggio La pagina segreta di Marco Polo iniziano proprio a Palazzo San Giorgio. 

Secondo te che cosa rende la Liguria così suggestiva agli occhi di disegnatori e animatori?

Innanzitutto è una terra che risulta straordinaria agli occhi di chiunque non ci viva: noi siamo abituati a questi contrasti di mare e monti, vecchio e nuovo, ma è una somma di elementi unica che in Italia si ritrova solo in una manciata di luoghi, come Amalfi. Quindi, per un artista diventa una piacevole sfida catturare l’atmosfera, le luci e i colori… è estremamente affascinante.

E per te, Marco, quando è arrivata l’ispirazione originale che ti ha portato a perseguire la carriera artistica?

È difficile identificare il momento preciso, ma sicuramente devo molte delle mie passioni a mio papà. A lui infatti piaceva dipingere e fare sculture nel tempo libero, ed era solito leggere fumetti che spopolavano negli anni ’50-’60, come Flash Gordon, l’Intrepido e Tex

Io, seguendo il suo esempio, ho iniziato con Topolino, passando pomeriggi a disegnare i miei personaggi preferiti, ma anche illustrando storie di mia invenzione. Ho poi proseguito la collezione di mio padre, acquistando e rivendendo l’intera collana di Tex almeno una decina di volte.

A quattordici anni mi sono iscritto al liceo artistico e da lì è iniziato il mio percorso verso il fumetto.

La tua carriera è iniziata in Disney, giusto?

Sì. Avevo abbandonato gli studi universitari a causa di problemi di salute in famiglia e all’epoca ero impiegato in un ufficio che faceva progettazioni navali. Capitava anche che lavorassi in cantiere alla San Giorgio del porto, e fu proprio in quel periodo che feci amicizia con un collega il cui figlio lavorava in Disney.

Nonostante mi fossi allontanato per dovere di cose dal mio sogno artistico, mantenevo viva la mia passione sfruttando il tempo libero per disegnare, comprese le pause pranzo in ufficio. Questo signore diede un’occhiata ai miei lavori e decise di presentarmi al figlio, Enrico Faccini, che mi incoraggiò a fissare un colloquio con l’accademia Disney di Milano. 

Mi venne offerta l’opportunità di partecipare ai corsi di formazione al disegno in stile Disney sotto la guida di Roberto Santillo e G.B. Carpi e di lì a breve iniziai a lavorare per le collane di Topolino, delle Giovani Marmotte e di PK New Adventures

A ridosso dei primi anni Duemila fondai, insieme con alcuni colleghi, una società che si occupava di progetti e commissioni indipendenti per agenzie pubblicitarie e di edutainment, interrompendo così la mia prima parentesi con Disney. In quel periodo lavorai anche ad alcuni fumetti per il mercato francese e italiano come Jackie Foxxx e Monster Allergy.

Nel 2016, poi, ho ricontattato Roberto Santillo, il mio insegnante dell’epoca, che nel frattempo era passato dal ruolo di direttore dell’accademia a direttore creativo del team di Art Global Publishing, che produce pubblicazioni per il mercato internazionale. 

In bocca al lupo per il futuro, allora! Magari avremo modo di chiacchierare ancora dopo aver visto il film!

Volentieri!
Grazie Francesco, a presto.

Immagine di copertina:
Marco Forcelloni. Foto di Francesco M.


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