Rex

Il Rex, un sogno galleggiante durato troppo poco

A Genova è stato costruito uno dei più celebri transatlantici italiani del ‘900. Nel 1933 stabilì il primato mondiale per la traversata più veloce dell’Atlantico. Durante la guerra però, lo colse un destino fatale.
25 Ottobre 2020
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No, oggi non parliamo del commissario a quattro zampe, che risolveva le situazioni spinose lanciandosi sui cattivi. Rex è stato anche il nome del più grande transatlantico italiano per circa sessant’anni. Con una stazza di oltre 51mila tonnellate, ha avuto i suoi natali nei cantieri di Sestri Ponente. Il varo è avvenuto in piena estate 1931.

Ad accogliere l’enorme creatura di acciaio ci ha pensato una folla esultante di oltre centomila persone, oltre al re Vittorio Emanuele III e sua moglie Elena. Si è trattato della più grande manifestazione di popolo che la Superba avesse vissuto fino a quel momento.

In questo video dell’Istituto Luce si può percepire il fermento per la partenza della mastodontica imbarcazione verso l’America, avvenuta nel luglio del 1932.

In un periodo storico in cui l’intensificazione delle rotte marittime era prorompente, lo Stato Regio poteva sfoggiare una vera e propria perla del settore.

Realizzato con standard qualitativi di massimo livello, ha generato stupore per una ventina di anni, prima di subire un triste epilogo. Nel 1944 infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale, si trovava davanti alla costa dell’Istria quando venne preso di mira dalla flotta aerea della RAF che operava nell’Adriatico.

Una pioggia di razzi (oltre 120 pezzi) fece affondare la nave tra le fiamme e il fumo, facendola prima adagiare su un fianco. In seguito il Rex, quando era ormai un relitto, è passato sotto l’autorità dello stato jugoslavo, poiché si trovava nelle sue acque territoriali.

Un dato che dimostra la potenza di questo transatlantico è la vittoria del “Nastro azzurro”, il titolo consegnato allo scafo capace di coprire la distanza tra Gibilterra e New York nel minor tempo possibile.

Nel 1933 ci vollero appena quattro giorni, tredici ore e cinquanta minuti per stabilire il nuovo record mondiale, rimasto intatto per due anni. I motori lanciati al massimo potevano sprigionare una potenza di 140mila cavalli, mentre l’equipaggio superava le 850 unità. Un vero e proprio gigante dei mari, dotato di dodici piani e più di duemila posti per i passeggeri. 
Per due decenni ha rappresentato un orgoglio assoluto per la marina italiana, un sogno galleggiante durato troppo poco.

Rex
Il Rex. Fonte Corriere
Rex
Il Rex. Fonte Periodicodaily

Immagine di copertina:
Illustrazione di Martina Spanu


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Classe ’95. Laureato in Scienze Internazionali e in Storia contemporanea.
Innamorato del mondo e con un semestre in Norvegia alle spalle.
Nel giugno 2018 ha fondato il progetto editoriale Frammenti di Storia, che porta avanti quotidianamente insieme a giovani da tutta Italia. Appassionato di geopolitica, di trekking e di vita outdoor in genere. Sta poco fermo.

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