Fluxus Genova, sessant’anni dopo

Fluxus, sessant’anni dopo

Inaugura in questi giorni la rassegna su Fluxus, movimento artistico d’avanguardia, con un programma diffuso in tutto il centro storico.
15 Settembre 2022
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Perciò, e in una certa misura, i filosofi sono pittori; i poeti sono pittori e filosofi; i pittori sono filosofi e poeti. Colui che non è poeta né pittore non è filosofo. Noi diciamo giustamente che comprendere equivale a vedere forme e figure immaginarie; e comprendere è fantasia, perlomeno non è privo di fantasia[…]

In un articolo comparso nell’autunno 1978 su FlashArt, Dick Higgins usa questa citazione di Giordano Bruno per spiegare cosa in nuce fosse Fluxus, il movimento artistico che aveva contribuito a fondare e diffondere.

Difficile definire cosa sia stato un artista Fluxus

L’abbattimento dei confini tra arti, l’uso estensivo di tecnologie e mezzi di comunicazione, il ricorso pervasivo e spontaneo alla parola, alla musica e al video, l’esibizione organizzata in performance o, meglio ancora, estemporanea nell’happening, tutti questi fattori insieme hanno reso Fluxus un’idea di produzione culturale volutamente fuori dai formalismi e dalle rigidità da dizionario.

Quello che a sessant’anni di distanza ancora ci parla di questa illustre e strampalata avanguardia artistica è propriamente quell’idea di fluidità, che spesso andava a combinarsi con azioni al limite dell’assurdo o del grottesco, nel tentativo di stravolgere il modo di concepire estetiche, valori, precetti e preconcetti.

Fluxus Genova, sessant’anni dopo
“Manifesto fluxus” – fluxus, pubblico dominio. Fonte Wikicommons

C’è un luogo, oggi, dove raccogliamo inconsapevolmente l’eredità di Fluxus, e questo luogo è il web dei meme, di quelli che furono i tempi folli di Vine e Tumblr, di TikTok, dell’attivismo della generation Z dentro i musei.

Queste poche righe per invitarvi a visitare “Fluxus 1962-2022. Sixty Years in flux” (dal 14 settembre al 20 novembre al museo di arte contemporanea Villa Croce), una combinazione di mostra istituzionale e progetto diffuso a cura di Caterina Gualco, Leo Lecci e Francesca Serrati, che racconta la storia di questo incatturabile movimento artistico e lo stretto rapporto che Genova vi ha intrattenuto.

Nel solco dell’effetto straniamento tipico di Fluxus, non è ancora stato presentato un programma consultabile on line di tutte le attività sparse sul territorio; per cui eccovi un estratto dal comunicato stampa con tutte le inaugurazioni che seguono l’opening di ieri sera al museo di arte contemporanea Villa Croce:

15 SETTEMBRE

Ore 14:00
Palazzo Ducale, sala del Munizioniere 

The New Golden Age of Fluxus, rassegna di performance a cura di Mauro Panichella con la partecipazione degli artisti Eric Andersen, Philip Corner e Phoebe Neville, Charles Dreyfus, Bibbe Hansen e Sean Carillo, Sean Miller e Craig Coleman, Ben Vautier.

Ore 18:00
Biblioteca universitaria 

Fluxus Cardboard, concerto di Agnese Toniutti: piano e toy piano, musiche di Giancarlo Cardini, Philip Corner, Dick Higgins, La Monte Young, Mieko Shiomi.

SETTEMBRE
iniziative Fluxus in alcune gallerie genovesi

16 settembre:
Prisma Studio

performance omaggio a Josef Beuys di Eleonora Chiesa

16-28 settembre:
Guidi&Schoen

mostra collettiva Purge the World of Bourgeois Sickness a cura di Mixta

Dal 16 settembre:
Stupendo Gallery

mostra collettiva Fluxus e installazione di Mauro Panichella 

Dal 17 settembre:
Spazio Unimedia

mostra personale di Philip Corner

Dal 17 settembre:
Stella Rouskova

mostra personale di Dick Higgins

Per finire, ci concediamo di consigliarvi in modo accorato di partecipare a “Purge the World of Bourgeois Sickness” a cura di Mixta per Guidi&Schoen. La mostra raccoglierà le azioni, gli esperimenti e la produzione del gruppo di artisti contemporanei più interessanti in città, il collettivo Bronzo

Andateci e divertitevi, prendete tutto quello che vedrete molto sul serio per poi buttare via tutto, in pieno stile Fluxus.

Se non altro per ricordarvi che l’importanza di rivisitare il passato sta nel poter spingere ancora di più nel presente.

Immagine di copertina:
“Manifesto fluxus” – fluxus, pubblico dominio. Fonte Wikicommons


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