Ci credereste se vi dicessero che a Genova, in piena pandemia, in questo preciso momento, si sta svolgendo una residenza d’artista nel Ghetto Ebraico? Fareste meglio a rispondere sì!
Otto tra artisti e collettivi sono stati selezionati per partecipare alla fase preliminare del festival Divago, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, che avrà luogo nella primavera 2021, come di consueto, in via del Campo.
Martedì 9 e 16 febbraio, l’associazione Mixta di Arianna Maestrale, Silvia Mazzella e Giulia Ottonello, organizzatrici dell’evento, ha presentato a Palazzo Ducale il programma di residenze e la loro ragion d’essere.
I vincitori dell’open call indetta a ottobre 2020 sono stati suddivisi in due gruppi e invitati a risiedere una settimana nei luoghi del festival, in modo da elaborare un progetto ad hoc per la manifestazione. Laboratorio artistico in divenire, via del Campo rappresenta il fulcro delle attenzioni degli artisti coinvolti, che sono stimolati a osservarne le dinamiche, le contraddizioni e il fascino contemporaneo. Questo lavoro di interpretazione e assorbimento è coadiuvato, inoltre, dalle lezioni di etnografia di Lorenzo Domaneschi, docente di Sociologia dei Processi Culturali dell’Università di Milano Bicocca (e contributor di wall:out!).
Un approccio diretto al territorio risponde pienamente agli scopi principali di Divago, festival di arte contemporanea nello spazio pubblico, che non vuole semplicemente portare l’arte in una zona socialmente marginalizzata del centro storico, ma si propone di contribuire alla rigenerazione culturale dell’area, in un’ottica di rivalorizzazione dell’esistente e di collaborazione con le realtà attive nella zona – associazione San Marcellino, associazione Princesa, Arte in Campo, Comitato dei Cittadini di via del Campo, Via del Campo, 29 Rosso – Museo De André.
Alla ri-scoperta del Ghetto
Come se la perifericità di un quartiere centralissimo della città non fosse di per sé sufficiente a generare una moltitudine di riflessioni, Mixta si è spinta oltre e ha deciso di coinvolgere non solo artisti locali, ma anche non genovesi, di modo che le loro diverse esperienze possano trovare una dialettica tra punti di vista alla scoperta o alla ri-scoperta del Ghetto.
In collaborazione con la galleria Pinksummer Contemporary Art e il critico e curatore Gianluca Marziani, sono stati selezionati: Camilla Gurgone (Roma), Pengpeng Wang (Milano), Marina Arienzale (Firenze), Niccolò Masini (Genova), ATOMI con Letizia Artioli (Modena), Beatrice Caruso e Rebecca Sforzani (Bologna), Giuseppe Mirigliano (Genova), Mefistofeledocumenta (Genova).
Otto ambiziosi progetti che sono già in via di sviluppo grazie anche alla preziosa consulenza del curatore Stefano Antonelli.
Adesso non ci rimane che attendere per vedere l’esito di queste due settimane di residenza artistica, quando potremo esplorare una rinnovata e sorprendente via del Campo, ricca di curiosità e opere d’arte.
Appuntamento a primavera 2021!
Rebecca Sforzani Residenze Camilla Gurgone
Immagine di copertina:
Divago Festival
Fotografie di Beatrice Fanari, Michela Mosca e Virginia Pollesel courtesy of Mixta.
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