BOOM! Si inaugura un bene confiscato alla mafia che ora ha trovato un nuovo utilizzo socialmente utile!
BOOM! Un altro colpo messo a segno contro la criminalità organizzata!
BOOM! E’ la nuova BiciOfficina della Maddalena, in Vico Rosa 18 rosso, profondo Sestiere della Maddalena. Apre venerdì 22 settembre, con taglio del nastro dalle 16:30 alle 18:30.
BOOM! E’ un progetto della cooperativa sociale “Il Laboratorio” con sede in Piazza Cernaia, che dal 1985 promuove e gestisce servizi socio educativi per minori in pieno centro storico della nostra Città.
BOOM, BOOM, BOOM!
3 le mission della BiciOfficina:
1) Formazione sull’uso della bici e sulla sua riparazione, proponendo corsi specifici, perfino professionalizzanti;
2) Sensibilizzazione e promozione della mobilità sostenibile e del Codice della Strada;
3) essere luogo di aggregazione ed inclusione sociale.
Uno spazio quindi dove imparare, discutere e confrontarsi, scambiarsi pezzi e gadget: una piccola ‘isola felice’ della bicicletta, capace di far incontrare le persone, di farle sostare, proprio in un territorio dove si cerca di essere il più possibile di passaggio.
BOOM ha un vicino della porta accanto speciale: Mielaus, l’attività commerciale di Andrea Piccardo che del proprio impegno alla lotta quotidiana alla mafia si è reso primo testimone, ed è lui ad invitare tutte e tutti alla presenza all’inaugurazione.
BOOM ha un dirimpettaio davvero speciale: Peppino Impastato, che dalla sua finestra sulla Maddalena sorride, un pò enigmatico, a chiunque passi di lì, perché se è un controllo del territorio viene esercitato da presenze poco raccomandabili, beh, sai che c’è? Pure Peppino ti guarda e ti ricorda che certo ci sono solo 100 passi tra casa e l’illegalità.
È successo solo 15 anni fa
Proprio per questi vicoli il 3 giugno 2008 – raccontava Marco Menduni su Il Secolo XIX – si compì una tragica vicenda, in allora poco comprensibile e che poi invece, oggi a maggior ragione, divenne chiara a tutti: la mafia era già capillarmente diffusa nei caruggi del centro storico di Genova.
Ci vollero ancora 9 mesi prima che una voce, solitaria e coraggiosa, quella della Sindaca Marta Vincenzi, si sollevasse a dirlo urbi et orbi, e sembra invece siano passate ere zoologiche: è successo solo 15 anni fa.
«Gocce, strisce, chiazze tracciano l’itinerario di una fuga. Inseguito dai colpi, quattro, di una pistola di piccolo calibro, colpito ripetutamente alle gambe, un marocchino di 19 anni, si è accasciato qui. Contro il ferro di un tombino.», si legge così in un pezzo del 21 giugno 2016 su Il Secolo XIX.
Di aver sparato venne accusato Cecillo ‘Franco’ Zappone, figlio di ‘Don Salvatore’, boss della Maddalena e «Profondo conoscitore delle regole della ‘ndrangheta».
«Fondi, magazzini riattati ad appartamentino per ricevere i clienti. E poi c’è chi, per conto dei proprietari, fa il giro. Il giro è l’appuntamento per la riscossione: ogni ragazza paga, per lavorare lì. Dai cinquanta ai cento euro al giorno. Tremila euro al mese. Sembra uno sproposito, ma in realtà è quel che si guadagna in uno-due rapporti. Gli altri («dai dieci ai 15», rivelano le ragazze) sono tutto grasso che cola, denaro da mettere in borsa. Quello che fa il giro un po’ riscuote, un po’ controlla. A volte, chissà, ne approfitta.»
Ecco qui: l’uso dei bassi svolto dalla criminalità organizzata, ed ora quegli stessi bassi sono divenuti beni confiscati e, finalmente, in riutilizzo socialmente utile e lodevole.
E così il destino del bene di Vico Rosa si incrocia nuovamente con quello di altri due beni, confiscati anch’essi a quello Zappone, situati uno in Vico Cannoni e l’altro in Vico Boccanegra, tutti e tre destinati alla ciclo-mobilità, questi due all’interno di un progetto dell’ufficio Smart Mobility del Comune di Genova.
“Gli uffici si sono scordati di indicare come da regolamento che quei due beni sono Confiscati.”
BOOM!
Sempre dirette e chiare le parole di Andrea Piccardo.
“Una grave dimenticanza che ancora oggi non viene sanata e che in qualche modo danneggia e punta a cancellare quella storia di tensioni e paura vissuti da noi tutti.”
BOOM!
Ecco perché allora l’inaugurazione di un altro nuovo, sudato, ‘ri-conquistato’ bene confiscato è ancora oggi un evento significativo, che merita attenzione, presenza, testimonianza, comunità che si mostra e sorride, di autentica gioia, per ciò che fiorisce ove il marcio tanto ha inzozzato.
Per info:
Roberto 3492834876
Vico Rosa 18r, Genova.
BOOM nasce con il sostegno di: Comune di Genova nell’ambito del Piano Integrato Caruggi – Patto di Sussidiarietà del Centro Storico; 8xMille Valdese; e con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Re:azioni”.
Immagine di copertina:
Locandina Iniziativa da Il Laboratorio su grafica wall:out magazine
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