Spesso quando pensiamo a Emanuele Luzzati la mente va alle sue illustrazioni, i costumi e le scenografie; ciò che probabilmente non conosciamo − o almeno non conosciamo abbastanza − dell’autore è l’enorme quantità di manifesti a cui ha lavorato nella sua lunga carriera.
Dopo la mostra “Sipari incantati”, Casa Luzzati – cortile maggiore di Palazzo Ducale – presenta al pubblico questo aspetto forse un po’ dimenticato dell’artista genovese, esponendo più di cento manifesti da lui realizzati tra gli anni ’40 e i primi del 2000.
L’esposizione si articola in un itinerario suddiviso in diverse sezioni, seguendo un ordine cronologico, per stile e contenuto.
La prima tappa consiste in numerosi manifesti di spettacoli teatrali, rappresentati in città quali di Genova, Torino, Venezia, ma non solo. Particolarmente suggestivi e degni di nota i manifesti per l’”Agamennone” di Seneca per l’Istituto Nazionale del Dramma Antico e “Lo schiaccianoci” da Ciajkovskij, di Amodio, oltre che “Il rinoceronte” da Ionesco.
Il reparto seguente presenta invece manifesti creati per eventi legati alla vita cittadina come feste, convegni ed eventi culturali. È forse qui che lo spettatore resta maggiormente colpito, immaginando l’arte di Luzzati appesa per le piazze della propria città e regione.
Di grande impatto il manifesto “Per Genova che si rinnova” del 1985, o ancora quello per “Aquiloni in festa” del comune di Albisola del 1997, per non parlare dell’opera realizzata per il Festival di Sanremo del 1996.
In ogni manifesto, sia teatrale che non, emerge l’inconfondibile stile dell’artista, al tempo stesso così versatile
La smisurata fantasia dell’autore si mescola quindi a un’innegabile capacità riassuntiva, necessaria alla realizzazione di questo tipo di arte. Ciascuna opera riesce a veicolare il proprio contenuto in maniera immediata, riuscendo comunque a suscitare la curiosità e l’interesse del pubblico.
La mostra comprende poi una sezione parallela dedicata alla grafica editoriale, tra libretti di sala, copertine di riviste e libri.
Nel complesso, l’esposizione, curata da Matteo Fochessati e Sergio Noberini, riesce senza sforzo a intrattenere i fruitori, invogliandoli ad approfondire ulteriormente una figura eclettica come quella di Emanuele Luzzati.
La mostra, a ingresso libero, può essere visitata il giovedì e venerdì dalle 15 alle 19 o nei week-end dalle 10 alle 19, fino al 4 settembre 2022.
Immagine di copertina:
Foto di Bianca L.
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