Electropark presenta Museum of sound

Electropark presenta Museum of sound

Una preview del festival di luglio che celebra la condivisione e il silenzio, ed evidenzia la transnazionalità della manifestazione.
21 Giugno 2024
4 min
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Che Electropark, festival di musica elettronica e arti performative attivo dal 2012, stia seguendo un percorso di internazionalizzazione e di attenta ricerca delle proposte è ormai chiaro a chi si interessa di musica e cultura in città (Ne abbiamo già parlato qui).

Le ultime edizioni hanno visto sempre un numero maggiore di artisti internazionali e performativi. Il filo conduttore rimane pur sempre l’elettronica ma non solo la musica da ballare ma anche quella da ascoltare e sulla quale riflettere.

Per questo, in previsione del festival che si terrà il 12, 13 e 14 luglio, Electropark e Forevergreen con il Conservatorio Paganini e la Cattedra di Musica Elettronica presentano, in collaborazione all’Accademia Ligustica di Belle Arti, Museum of Sound.

L’evento si terrà dal 19 al 22 giugno nello spazio del Teatrino di Palazzo Ducale.
Spieghiamo meglio di cosa si tratta e il perché di questa scelta.

Museum of Sound: i protagonisti

Mika Vainio

A cui è ispirato Museum of Sound, ha avuto un indiscutibile impatto sulla musica elettronica, sia in Finlandia che nel resto del mondo. E’ stato anche un rispettato artista contemporaneo le cui installazioni sonore minimaliste erano note per la loro fisicità, il calore analogico e la durezza elettronica.

La sua carriera internazionale nel campo della musica elettronica ambient e noise è stata molto ampia. Il suo nome è diventato noto agli appassionati di musica elettronica grazie al duo Pan Sonic, fondato nel 1993 (fino al 1998 Panasonic).

Vainio ha tratto ispirazione da un’ampia varietà di fonti, dalla scienza, dai film, dai libri e dagli ambienti quotidiani. Lo stato d’animo è sempre stato fondamentale nelle sue creazioni, in cui i silenzi — le assenze di suono di memoria Cageana — sono importanti tanto quanto ciò che sentiamo.

Rikke Lundgreen 

È un’artista e curatrice di mostre ed eventi basati sul suono. Amministra lo studio, l’archivio e le collezioni di dischi e libri di Mika Vainio, che rimane a Oslo, dove ha vissuto con Lundgreen.

Come artista, Lundgreen lavora con una serie di tecniche come il suono, il film, il disegno e l’installazione. Un evento performativo è spesso il punto di partenza per le installazioni. Insieme all’artista Anna Carin Hedberg e attraverso il Nationalmuseum di Oslo, sta attualmente conducendo un progetto di ricerca sul disegno in ambito espanso.

Tommi Grönlund

È un artista e dirige l’etichetta discografica Sähkö Recordings, che ha fondato con Mika Vainio nel 1993. La sua pratica artistica, in collaborazione con Petteri Nisunen, utilizza una varietà di materiali e tecnologie, dagli oggetti alla luce e al suono.

Spesso utilizza correnti elettriche o semplici forze gravitazionali per creare opere silenziosamente evocative e di grande impatto formale.

Museum of Sound: il progetto

Museum of Sound (museo del suono) è un progetto nomade e in movimento, radicato nell’essenza del suono e dell’ascolto. Infatti è già stato ospitato nelle sale d’ascolto delle città di Porto (Fondazione Serralves), Barcellona (Fondazione Tapies), Berlino, Francoforte e Ginevra.

Gli artisti Tommi Grönlund e Rikke Lundgreen hanno ideato l’iniziativa durante la preparazione della mostra “Mika Vainio 50Hz” al Museo di Arte Contemporanea Kiasma di Helsinki, nell’autunno 2020. Il compianto Mika Vainio (1963-2017) aveva l’abitudine di invitare gli amici a casa sua, per far ascoltare loro registrazioni musicali in silenzio, con la massima concentrazione.

In Museum of Sound, gli autori hanno cercato di ricreare una situazione simile, una stanza vuota piena di suoni. Museum of Sound crea eventi e interazioni per intrecciare musica, altre arti e varie attività sociali. Il suo scopo è quello di presentare il suono in un campo esteso.

A Genova, in occasione dell’opening del 19 giugno, i visitatori hanno potuto sedersi in completo silenzio e ascoltare una selezione curata appositamente per il tema del festival intitolato Resonances.

Tommi Grönlund e Rikke Lundgreen hanno accompagnato il pubblico in una sessione di ascolto guidato, proponendo una selezione di brani che spaziano dal catalogo di Mika Vainios, che abbraccia diversi decenni.

I brani sono stati registrati sia a nome di Vainio che con i suoi pseudonimi Ø o Philus. L’evento, per i promotori, ha l’intenzione di riportare l’ascolto come attività focalizzata e prioritaria. Senza distrazioni, gli ascoltatori potranno, infatti, creare una narrazione a partire dalle proprie connotazioni e sperimentare il suono secondo le proprie sensibilità.

Electropark Genova
Electropark. Foto di Silvia Aresca

Resonances: il tema

Il titolo della 13° edizione di Electropark RESONANCES richiama l’ambito sonoro e musicale ma ruota anche intorno ambiti diversi, dalla fisica alla chimica, e rimanda all’effetto di risonanza, riverbero, amplificazione, oscillazione e vibrazione di suoni, ma anche di molecole, energie, campi magnetici e più in generale di azioni.

Tema unificante di RESONANCES sono infatti le pratiche collettive, ovvero azioni artistiche che vanno “in risonanza”, nei diversi ambiti disciplinari toccati dal festival: musica elettronica, arti visive, teatro, performance e danza.

Le pratiche collettive, infatti, possono essere la base di profonde trasformazioni in ambito culturale e non solo.

RESONANCES dà spazio a pratiche collettive e collaborative, consapevoli che le diverse emergenze che il pianeta sta attraversando – politica, ecologica, pandemica, umanitaria, economica, sociale – pongono l’umanità di fronte all’urgenza di prendersi cura del mondo e degli altri esseri umani e non, di entrare in relazione profonda, di immaginare futuri possibili attraverso azioni che possano entrare in risonanza.

Come nel dancefloor, inteso come spazio di condivisione: un unicum nella creazione di condizioni favorevoli per un agire performativo di riconoscimento reciproco senza giudizio e per la creazione di relazioni interpersonali attraverso movimenti corporei che generano e propagano una sinergia di forze nell’ambiente circostante, emanando senso di vicinanza e appartenenza, protezione e solidarietà generalizzata, performatività senza competizione.

Rimane facilmente intuibile perché Museum of Sound esperienza di ascolto condivisa e non verbale si intreccia indiscutibilmente con il tema del festival di questa edizione 2024.

Vi consigliamo quindi vivamente di partecipare e non perdervi questo piccolo assaggio di luglio.

Info

Dal 19 al 22 giugno
Teatrino di Palazzo Ducale

Ingresso libero, dalle ore 16 alle 20
Venerdì 21 giugno 2024 ore 17, listening room guidata

Immagine di copertina:
Foto di Silvia Aresca


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