dipinto cinese

Perché Genova è come un dipinto cinese?

Acqua, vento e montagna, vuoto e pieno: oggi scopriamo perché il nostro paesaggio è proprio come quello dei dipinti tradizionali cinesi.
28 Aprile 2020
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Il dipinto tradizionale cinese su carta di riso, realizzato con pennelli speciali e china ottenuta da un delicato sfregamento su una pietra apposita, si configura come un microcosmo in grado di riflettere un macrocosmo. Non è solo un oggetto di contemplazione, ma un ambiente di vita. La tanto determinante verità con cui la storia della figurazione occidentale non può evitare di fare i conti da sempre, è soppiantata qui dalla vitalità: il dipinto cinese è vivo, e non importa affatto quanto sia vero.

Dove si mette in atto la vitalità del dipinto cinese? Nel divenire tra vuoto e pieno, cioè nel fluire del C’hi. Mi Fu, pittore, poeta e calligrafo cinese di epoca Song (1100 d.C.), scriveva:

“Le nuvole sono la ricapitolazione del paesaggio, perché nel loro Vuoto inafferrabile si vedono molti tratti di montagna e di corsi d’acqua che vi si celano.”
Discorso sulla pittura del monaco Zucca Amara

Le nuvole di Mi Fu, mosse dal vento, mettono in relazione acqua (Yin) e montagna (Yang) – i due elementi fondamentali del dipinto – rendendo visibile il fluire del C’hi.

Francois Cheng in “Vuoto e pieno”, spiega che le nuvole nel paesaggio cinese sono per eccellenza l’elemento in grado di creare l’impressione di attrazione dinamica grazie a cui la montagna sembra tendere verso l’acqua e l’acqua verso la montagna; e il processo di reciproco divenire tra le due suscita il movimento circolare che il maestro Shitao, pittore e filosofo di epoca Qing, chiama zhouliu “fluire universale”, e huanbao “abbraccio universale”. 

Veniamo a Genova e osserviamo il nostro paesaggio: c’è acqua e c’è montagna. È già notevole, ma non basta: c’è il vento, un sacco di vento (a volte decisamente troppo), che lega mare e montagna muovendo le nuvole senza mai fermarle. Cos’è questo vento, se non C’hi, respiro? 

Appena potete, dedicate pochi minuti alla contemplazione di Genova da un punto panoramico, possibilmente sulle alture. È importante che cerchiate di contemplare senza pensare a nulla. Sono certa che mi confermerete che viviamo in luogo ideale per huanbao, l’abbraccio universale!

Immagine di copertina:
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Membro del duo curatoriale Mixta con il quale si occupa di progetti artistici che siano attivatori sociali. Ha curato mostre, rassegne e festival negli spazi pubblici, nelle periferie e nei luoghi istituzionali della città di Genova. È anche fondatrice e CEO di Wanda, associazione per la trasformazione culturale, che accorcia le distanze tra le nuove generazioni e la cultura.

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