All’alba di ogni primavera, come ogni anno, il popolo italiano arriva bello carico. Il primo sole ci stordisce un po’ e arrivati al primo livello di indigestione dei tormentoni di Sanremo iniziamo giustamente a perdere il senno. L’anno scorso, decisamente in circostanze straordinarie, iniziavamo a cantare sui balconi. Quest’anno già si intravedono le avvisaglie di un divertente-divertissement collettivo, coadiuvato dalle risonanze social di quello che è stato definito “il Festival di Sanremo più social di tutti i tempi” (ma pensa!).
Al centro della scena abbiamo il successo di Colapesce e Dimartino, già hit in testa alle classifiche, Musica leggerissima, che con la sua felice combo di testo e musica divertenti, ma anche curati, acuti, allegri ma non troppo, ha conquistato un vastissimo pubblico.
E che succede?
Che su Instagram e TikTok sempre più gente sta postando cover, scenette e balletti, al punto che lo stesso Colapesce ha caricato sul suo profilo un video in tedesco sottotitolato con le indicazioni ufficiali per la musica-leggerissima-dance (da vedere qui sotto!).
E poi ci siamo noi, i magnifici genovesi, che in fatto di social non capiamo un belino e che ogni tentativo di stare al passo è un’estrema manifestazione del nostro essere boomer dentro.
Noi vogliamo farlo strano, sempre, e allora, perché no, lo facciamo nei supermercati. Sarà che abbiamo sviluppato un feticismo particolare per i supermercati (Edoardo M. ce lo spiega in questo articolo), o che ci piace fare le cose assolutamente a caso, ma questo articolo su Genova Today fa un quadro precisissimo della genovesità:
«Anche a Genova sbarca il flash mob della “Musica leggerissima” al supermercato»
Curiosa e entusiasta cerco sul web “musica leggerissima flash mob” o “musica leggerissima supermercati”, ma non trovo nulla di vagamente significativo. Solo titoli che riportano a questo articolo, storia paradossale di un piccolo supermarket in via Trebisonda, che gira un video di 30 secondi per unirsi a qualcosa che ha tutta l’aria di assomigliare a una challenge, magari pure nazionale, ma che con tutta evidenza, in realtà, non esiste affatto.
Un atomo perso nell’universo, eccoci qui.
Nulla da aggiungere, solo guardare e sognare. Qui.
Immagine di copertina:
Foto di Nathália Rosa
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