Ada Colau revoca il gemellaggio tra Barcellona e Tel Aviv.

LABIBA |  Barcellona boicotta Tel Aviv

La revoca del gemellaggio tra le città di Barcellona e Tel Aviv rompe il silenzio europeo nei confronti della sistematica violazione dei diritti del popolo palestinese.
3 Marzo 2023
di
1 min
532 views

C’è chi la definisce una mera strategia elettorale, messa in atto per attirare i sostenitori della sinistra politica due mesi prima delle elezioni comunali. Poi, c’è chi non tarda a tacciare la mossa di antisemitismo, sottolineando la noncuranza dell’amministrazione comunale, dei sostenitori politici e dei cittadini nei confronti della recente commemorazione delle vittime della Shoah.

Ad ogni modo, il silenzio europeo nei confronti del conflitto israelo-palestinese è stato spezzato all’unisono, nella realtà comunale barcellonese, attraverso la voce di Ada Colau.

Ada Colau, sindaca di Barcellona, ha infatti ufficializzato l’interruzione del gemellaggio tra Barcellona e Tel Aviv.

La decisione, resa ufficiale l’8 febbraio 2023, è stata presa a seguito del referendum intitolato “Barcellona con l’apartheid, no“. In questa sede oltre 4000 residenti e più di 100 associazioni locali hanno manifestato la propria disapprovazione nei confronti delle politiche israeliane.

This is apartheid

Di queste politiche, Ada Colau ne cita alcune dichiarandosi favorevole alla soluzione a due Stati, critica aspramente la legittimità degli insediamenti israeliani nei territori della Cisgiordania e Gerusalemme est, spettanti alla comunità palestinese.

A tal proposito Davide Bondia, Difensore civico della città di Barcellona, aveva già esortato nel dicembre scorso il Consiglio Comunale a interrompere il legame di cooperazione che legava Barcellona alla capitale israeliana. Negli ultimi anni, infatti, Israele ha ricevuto accuse di discriminazione razziale verso la comunità palestinese da ben tre organizzazioni umanitarie:  Human Rights Watch, Amnesty International e Israel’s B’Tselem

Ada Colau scrive al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu che la decisione è stata presa “per incitare le autorità israeliane a interrompere le sistematiche violenze condotte nei confronti della popolazione palestinese”. La sindaca sottolinea l’importanza del rispetto degli obblighi sanciti dal diritto internazionale e delle risoluzioni adottate delle Nazioni Unite. “Non possiamo rimanere in silenzio”, aggiunge.

L’annuncio di una città popolarissima, nonché sede di una delle squadre di calcio più famose del mondo, rimane pregno di simbolismo che si aggiunge all’elenco di critiche sempre più numerose che contestano il sistema di oppressione di Israele nei confronti della popolazione palestinese.

Articolo di
Federica Sammali

Immagine di copertina:
Foto di Sohaib Al Kharsa


Scrivi all’Autorə

Vuoi contattare l’Autorə per parlare dell’articolo?
Clicca sul pulsante qui a destra.


Labiba vuole essere un ponte tra chi vive e chi ascolta. Racconta la Palestina attraverso le storie e la ricchezza dei luoghi. Labiba è un luogo sicuramente lontano ma esiste e, non è solo occupazione militare del suolo, ma anche land grabbing, water grabbing, sfruttamento delle risorse e dei lavoratori.

Io sono Confine. Una mostra sulle frontiere e le persone che le attraversano. A Palazzo Grillo dal 4 marzo.
Articolo Precedente

Io sono Confine. Una mostra sulle frontiere e le persone che le attraversano

Genova fuori rotta: uno sguardo antropologico sulla città e i suoi abitanti. Bottega Errante Edizioni
Prossimo Articolo

“Genova fuori rotta”: uno sguardo antropologico sulla città e i suoi abitanti

Ultimi Articoli in Small

La nuova Genova secondo Bucci?

La nuova Genova secondo Bucci?

La nuova vocazione di Genova è stata decisa dall’alto: turistica e logistica, persone e merci che attraversano la città. Ma a che prezzo?
TornaSu

Don't Miss