GruppoLimpido – Un teatro fatto di idee, incontri e lunghe traversate

GruppoLimpido – Un teatro fatto di idee, incontri e lunghe traversate

Un luogo per persone che sentono di dover esprimere qualcosa e che hanno voglia di essere guidate verso questo anonimato del vuoto da qualcuno che è in ricerca quanto loro.
14 Giugno 2024
5 min
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“Vi è un anonimato, quello del vuoto, ottenuto in prima persona, fatto non da ciò che “si sa“, ma da ciò che “io so”. È il risultato della rivolta personale, della nostalgia, del rifiuto, della voglia di trovare sé stessi e di perdersi. È la necessità di scavare così a fondo da trovare le caverne sotterranee, coperte dalla roccia e da centinaia di metri di terra compatta”

                         Eugenio Barba – La canoa di carta, Bologna, il Mulino, 1993 pp. 63-64

Passiamo anni dentro fortini comodi costruiti nella nostra mente, rinchiusi in recinti spinati pur di non sentirci sbagliati, pur di sentirci amati e parte di un gruppo. Passiamo la maggior parte della nostra vita portando sulla testa etichette, immagini interiorizzate e ereditate dal mondo e dalla società. 

Barriere, fortificazioni, carceri dove ci dimentichiamo di quello che siamo e ci accomodiamo in quello che il mondo ci chiede di essere.

Durante una conferenza, tenuta qualche mese fa da quattro meravigliose donne nella sede del Consultorio psicoterapia psicologi di Genova, mi ha colpita una riflessione della Dott.ssa Irene Malaspina: 

“In qualche modo diventiamo camaleonti, adulti, prendiamo posto nel mondo e nessuno ci può criticare ma noi ci siamo persi a noi stessi.” 

A tal proposito scrive Eugenio Barba, regista teatrale contemporaneo:

“La nostra voce è soffocata da tutto ciò che in noi è stato versato dagli altri, dalla cultura, dalla società, dalla tradizione che ci circonda. In questo caso si è anonimi perché le idées reçues ci hanno battezzato e dato un nome.”

Tutti questi luoghi sicuri dove ci accampiamo diventano quindi delle prigioni nelle quali dimentichiamo chi siamo destinati ad essere. Ed è qui che viene in nostro aiuto l’arte. 

GruppoLimpido – Un teatro fatto di idee, incontri e lunghe traversate
Foto di Matteo Fantini

Il teatro è tra le più antiche forme espressive di cui la storia umana è testimone in quanto invita l’uomo a mettere in scena sé stesso entro forme proposte dall’esterno come in un serissimo gioco “Facciamo finta che …”.

Attraverso questo liberarsi di sé per diventare un altro l’attore scopre quali sono le forme che sta abitualmente abitando per convenzione sociale o famigliare e così facendo le apre lasciando andare l’energia in essa intrappolata. Il sé, che non ha una forma fissata ma è un’essenza, viene invitata a praticarne molte altre e così facendo scopre gradi di libertà nuovi e profumi caratteristici. 

Così descrive il teatro la psicoterapeuta Irene Malaspina durante la presentazione del lavoro della formatrice teatrale e coach Raffaella Russo.

Personalmente, l’idea di iniziare un corso di teatro mi sfiorava, volevo mettermi in gioco, lasciarmi andare, rendermi ridicola, divertirmi e far venire fuori tutto quello che per anni è stato sepolto in chissà quale angolino del mio piccolo corpo.

Avevo voglia di espandermi e di urlare con il mio corpo che si, in questo mondo c’ero anche io. Avevo voglia di essere guidata verso quello che di me avevo dimenticato, di ritrovare dove mi ero persa. 

Ed è stato in questo momento che ho conosciuto il GruppoLimpido, un’associazione culturale Genovese.

“Vi è un anonimato, quello del vuoto, ottenuto in prima persona, fatto non da ciò che “si sa “, ma da ciò che “io so”…”

È questo anonimato del vuoto che Raffa, con il suo laboratorio, ci invita ad esplorare. 

Raffaella Russo è formatrice teatrale e coach del flusso, la sua formazione è avvenuta in modo totalmente indipendente. Ha iniziato il suo percorso come attrice ma dopo una decina d’anni ha iniziato a sentire che quell’ambiente le stava stretto, la stringeva verso l’interno, mentre lei non sentiva altro che il desiderio di espandersi. 

“Così, ho riunito un gruppo di persone e ho iniziato a “fare cose” in modo del tutto informale finché all’età di 26 anni mi è scattata la vocazione didattica, una vocazione nell’osservare l’altro in relazione a me” spiega Raffaela.

E da quel giorno del 1996, da un piccolo gruppo di persone che si vedevano per fare cose si è formato il “GruppoLimpido” un laboratorio di teatro e libera espressione formato attualmente da 60 persone divise in 4 corsi.

I corsi del primo e del secondo anno sono gestiti dall’associazione culturale del GruppoLimpido mentre i due corsi avanzati, terzo anno e Officina, sono gestiti come libera professionista da Raffaella. 

Il GruppoLimpido non vuole essere un percorso didattico tradizionale, spiega Raffaella, ma un percorso di ricerca personale espressiva e teatrale aperto agli altri. E questo, negli anni, ha fatto la differenza, in quanto si avvicinano a questo laboratorio persone con lo stesso intento, persone che sentono di dover esprimere qualcosa e che hanno voglia di essere guidati verso questo anonimato del vuoto da qualcuno che è in ricerca quanto loro. 

Durante questa formazione, Raffaella Russo, si avvale di due allievi storici del Limpido, Sara Sorrentino e Federico Alfano, che nel tempo hanno manifestato una vocazione didattica che li ha portati a diventare assistenti di Raffa.   

Arrivati a questo punto, qualcuno potrebbe chiedersi..

Ma quindi cosa si fa durante questo percorso teatrale Genovese?

Ci sarebbero tantissimi esercizi da raccontare ma quello che sicuramente arriva nella mia mente quando penso al percorso intrapreso in questi mesi è il grado di libertà che hai e ti permetti di avere durante questi esercizi.

Tagli le catene del tuo corpo, sbrigli la mente dai preconcetti e ti lasci andare senza giudizio a quello che ti viene richiesto.

Ricordo le prime lezioni, la luce si spegneva, chiudevi gli occhi e dentro di te la paura mista a curiosità saliva dalle dita sudate delle mani alla punta del naso per quello che da lì a poco sarebbe successo.

Nessun controllo, per alcuni, o eccessiva concentrazione per altri. 

Perché sì, una cosa sicuramente te la porti dietro ed è l’importanza del qui e ora. L’importanza di essere dove sei in quel frammento di tempo. In quei secondi, il tuo corpo e la tua mente si stringono facendo da scudo ai pensieri frammentati e confusi della vita che cercano di scalfire quell’istante che tu, ti stai ritagliando.

Espressività umana

Uno dei tanti aspetti su cui ti troverai a lavorare è la cura dell’espressività umana. Raffa ti porterà a riflettere sull’importanza del corpo, non estetico, ma espressivo.

In questi mesi ho visto il mio corpo espandersi, allargarsi, lasciarsi cullare dalla musica e non dalla vista, non dalla mente, non dal pensiero. Il mio corpo era presente, era energia e magnificenza pura. 

Iniziare questo percorso teatrale vuol dire ritagliare due ore e mezza alla settimana del proprio tempo per sé stessi e nessun altro. 

Per due ore e mezza alla settimana inviti te stesso a scendere nel profondo, a scavare e cercare quell’io autentico che è stato nascosto sotto centimetri di rocce e terra, quell’io nascosto che la società, la famiglia, le amicizie ritenevano di troppo. Quell’io nascosto che finalmente può ricominciare a respirare. 

Per due ore e mezza a settimana parti per un viaggio con chi, come Raffa, è alla ricerca dell’autentico e del magnifico da più di vent’anni. 

Quando si decide di intraprendere questo viaggio con il GruppoLimpido è bene dunque, essere a conoscenza che non si tratta del classico corso teatrale di dizione ma più che altro di un percorso introspettivo dove Raffa con il suo sperimentare e la sua curiosità ti conduce verso forme inesplorate, verso espressioni, voci, potenzialità che non sapevi minimamente di possedere e che nella quotidianità tieni a bada perché non conformi, perché non accettabili, perché non belli, perché esagerati, perché “qualcosa di troppo” rispetto a quanto il mondo oggi richiede.

Ti troverai, se vorrai, a ridere, a vergognarti, a pensare “ma come cavolo si fa.. adesso cosa mi invento?”

Ti troverai a giocare e a lasciarti andare per incontrare quel bimbo che avevi dimenticato in un angolino. Ma sicuramente ti troverai spaesato e incuriosito da quella stanza al terzo piano in via dei Giustiniani.

E infine, se sarai fortunato come me, ti troverai a condividere tutto questo con delle persone speciali che come te hanno deciso di mettersi in viaggio alla ricerca di loro stessi. 

Immagine di copertina:
Foto di Matteo Fantini


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Nata nel 1996 in un paesino del ponente ligure, da cui è scappata appena ha potuto per conseguire la laurea in Farmacia a Milano. Il richiamo del mare era troppo forte per fare finta di niente così da tre anni vive a Genova. Genova le ha permesso di ripartire, di meravigliarsi, di svelare tra le sue infinite possibilità chi voleva essere. Ama scrivere, poesie in particolare, leggere, perdersi, scoprire, essere libera e ovviamente il mare. Piena di idee, di curiosità e di creatività da scoprire. Perché non partire da Genova?

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