Al Teatro Ivo Chiesa, Teatro Nazionale di Genova, il 2025 si è aperto con Amleto², l’energica bomba esplosiva della prima produzione da regista di Filippo Timi, affiancato dalle inseparabili Lucia Mascino, Marina Rocco e con Elena Lietti e Gabriele Brunelli: il ritorno sulle scene avviene a 15 anni dalla tournée che ebbe un incredibile successo, sold out in tutta Italia.
Il debutto come regista consacrò l’attore Timi anche a deus ex machina dei suoi lavori successivi.
Circondato da una gabbia a semicerchio da circo dell’impossibile, con balle di fieno sparse a terra, una palla luminescente e girevole da discoteca che cala dal sopra palco, il mattatore domatore Timi/Amleto, vanitoso irridente, annoiato, siede sul suo trono con il frustino, in abiti da regina prima ed in calzamaglia poi, inizia la narrazione della sua storia, anche personale.
Con voce profonda e rauca ed ironica mette fin da subito in campo se stesso «A proposito di balbuzie, quando entro in scena, dico: “Essere …” e attacco a balbettare …».
Gli attori che si avvicendano in questo malefico, irriverente circo pop sono gli stessi della prima versione “Amleto² (il popolo non ha il pane? Diamogli le brioche)”:
Lucia Mascino è la disonorata e sboccata madre Gertrude, regina rock che sfida la capacità delle proprie articolazioni anche non verbali recitando, con innegabile bravura, il suo stravolto monologo in posizioni fisiche estreme; Marina Rocco, la quale rappresenta il fantasma del padre ucciso, in versione Marilyn Monroe, esalta una sensualità buffa in una coazione a ripetere, stufa della parte che da sempre le è stata affibiata; Elena Lietti, l’Ofelia che cerca di narrare la sua fine mentre tenta di replicare comicamente il suo annegamento, stringendo a sé un peluche di pantera rosa, mentre Amleto la assiste, seppur impotente. Sul palcoscenico anche Gabriele Brunelli, nel ruolo del giovane attore.
Insomma, l’anfitrione/domatore Timi riesce a catturare l’attenzione del pubblico con questa riscrittura del primo dei ruoli per antonomasia calcati su i palcoscenici del mondo intero; in modalità meta teatrale, irriverente, con improvvisazioni per nulla celate ad un pubblico divertito, e con una coscienza da Truman Show: ed è così che si rivolge ad Ofelia sussurrandole che tutto è una recita mentre il buio ci osserva e non siamo mai soli.
Una colonna sonora che irrompe e corrompe con la sua miscellanea di stili, da Battisti a Sinéad O’Connor, passando per Johann Sebastian Bach.
Filippo Timi, Premio UBU 2004 come miglior attore under 30, autore, drammaturgo, regista è anche scrittore. “Tuttalpiù muoio” suo primo libro, è una autobiografia un poco romanzata scritta a quattro mani con Edoardo Albinati, nella quale trasudano poesia e ferocia.
Con questa ripresa teatrale non abbandona il suo stile e scodella nuove pagine della commedia/tragedia di Shakespeare, entra ed esce dal personaggio, dalla sua follia, annoiato dalla dinamiche familiari, come da quella gabbia che viene costruita e che impedisce di essere felici, ma allo stesso tempo sostiene e imprigiona.
Conserva quell’irritualità che scompiglia le carte e fa sì ridere, ma vuole anche significare che il suo lavoro è un po’ come fare all’amore con il suo pubblico, e che tutto alla fine parte da lì, dall’essere riconosciuti per essere amati.
In un’intervista rilasciata prima della prima al Teatro Franco Parenti, che è anche il produttore dello spettacolo insieme alla Fondazione Teatro della Toscana, rivela:
“All’epoca del primo debutto da regista avevo 38 anni e implicitamente mi domandavo se fossi sinceramente un regista. Oggi me lo sono domandato di nuovo. Mentre prima effettivamente era una ricerca del proprio essere o non essere ora, al compimento dei cinquant’anni, dopo tutte le batoste ed i deserti che si è costretti ad affrontare con se stessi, ho compreso che il non essere è parte dell’essere e che occorre accettare che l’ombra e la luce sono la stessa cosa”.
La tournée proseguirà su varie piazze italiane fino a metà febbraio, mentre dal 13 gennaio Filippo Timi e Lucia Mascino saranno gli ormai noti protagonisti della dodicesima stagione de I delitti del BarLume, l’acclamata serie tv in onda su Sky Cinema e in streaming su Now Tv.
Immagine di copertina:
Credits Amleto2. Foto di Annapaola Martin
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