Hai tanto sentito parlare di questo distributore di libri a Genova e sei impaziente di provarlo. Mentre girovaghi per le vie della città pensi che sia proprio una figata, cioè dai, un distributore ma al suo interno invece di esserci cibo e bevande ci sono libri!
Chissà perché nessuno ci ha mai pensato prima.
Decidi però che non è il momento giusto per visitarlo, in pieno giorno l’idea non ti appare per niente romantica, né tanto meno poetica.
Ti prendi un caffè e ragioni su quanto sarebbe rivoluzionario averlo in posti in cui la gente tendenzialmente arriva e si annoia, sulla banchina delle stazioni quando arrivi di corsa e scopri che il treno è considerevolmente più in ritardo di te o quando aspetti un amico, quell’amico che sai già che in orario non arriverà mai.
Ecco, se in quel momento ti voltassi, vorresti vedere lì lui, il distributore di libri o anche il custode di storie che ti aspettano una volta superato il varco: la tastiera su cui digitare il numero del prescelto e il comodissimo aggeggio per i pagamenti contactless. Certo che magari mettere anche una bocchetta per i contanti non sarebbe stato male, però si procede a gamba tesa verso il futuro.
Sufficiente tempo è passato affinché l’incontro programmato sembri casuale, un soccorso che corre in tuo aiuto nel momento di estremo bisogno.
Sai a occhio e croce dove è posizionato, ma non lo hai mai visto, quindi ti avvicini al luogo pattuito con circospezione e, al tempo stesso, finta noncuranza, ricordiamoci per l’appunto che è un incontro del tutto casuale questo.
Lo vedi da lontano e in un secondo lo riconosci, è lui, non può che essere lui e gli occhi ti brillano, inumiditi; anche lui ti ha visto e senti che ti sta guardando nello stesso modo.
Con un pretesto qualunque ti avvicini continuando però ad essere il più cauto possibile, non sia mai che l’occasione scappi se messa alle strette da un approccio troppo diretto.
Le prime interazioni sono più che soddisfacenti, o almeno così le reputi, quando improvvisamente ti accorgi di una cosa che ti fa storcere il naso: è pieno.
Ma come è possibile, ti chiedi, se tutti ne parlano mi aspetterei almeno che qualcuno avesse comprato qualcosa, e invece no, all’appello mancheranno forse tre o quattro libri e questo ti lascia piuttosto sconcertato.
Guardi i titoli e pensi di capire, guardi i prezzi e capisci ancora di più, ti guardi intorno e la conclusione non potrebbe essere più lampante. Che delusione.
Come in un appuntamento andato male, paghi il conto, accenni un sorriso che più forzato non si può e vi promettete che rimarrete in contatto, che è stata proprio una bella serata, per poi andare a casa pensando che sembrava davvero la svolta questa e invece è stato solo l’ennesimo buco nell’acqua.
Immagine di copertina:
Foto di Tom Hermans
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