È da poco terminata la stagione dello Scorpione, il secondo segno d’acqua che incontriamo nella fascia zodiacale.
Stavo per chiederti cosa ti ha lasciato la stagione appena trascorsa ma, mentre scrivo, mi rendo conto che la domanda giusta da porti è:
Tu, cos’hai deciso di mollare?
Mollare è una parola che mi piace. Parola regalatami da un’amica qualche settimana fa, amorevole Scorpiona dotata di un suggestivo tempismo oltre ogni immaginazione.
Mollare è una parola azzeccata per pensare a ciò che è accaduto in questo mese appena trascorso.
Mollare è sinonimo di allentare la presa, lentamente, quando basta per liberare e liberarsi. Penso anche ai ceci che necessitano di qualche ora di ammollo prima di ammorbidirsi e decidere di trasformarli in hummus. Che magia.
Mollare significa un sacco di cose; per esempio trasformare. Apprendere che non esiste un tempo preciso e definito perché ogni cosa è dettata dalla propria percezione, dal proprio sentire e dai bisogni personali che non possono né devono mai essere messi in discussione. Né da altrə né da noi stessə.
Mollare significa anche ascoltarsi. Non serve dare spiegazioni. Molla il controllo.
Controllo
Il controllo è una tematica molto cara al segno dello Scorpione.
Quanto controllo puoi avere realmente sulla tua vita? Come ti fa sentire vivere in ambienti (specialmente lavorativi, ma non solo) che ti impongono l’idea di dover trovare sempre una soluzione per raggiungere un risultato e non mollare la presa fino al raggiungimento dello “scopo” a prescindere da tutto? Quanta attenzione riponi al controllo della vita delle altre persone? Davvero vogliamo illuderci di poter controllare tutto piuttosto che fare i conti con la nostra impotenza?
La Scorpione ci insegna che la presa di coscienza è un percorso lungo e, a tratti, terribilmente doloroso. Abbiamo la possibilità di aprirci al dialogo e al confronto, di provarci, di chiedere aiuto e di prendere tempo. Il tempo del quale pensiamo di avere bisogno.
Ci sono tantə Scorpio che gravitano intorno alla mia vita (uno tra i miei segni preferiti) e una tra le caratteristiche che ritrovo nelle persone e che più amo di loro è la naturalezza con la quale riescono a farti parlare di cose che ti piacciono e che ti fanno stare bene.
La profondità dei valori scorpionici rende possibile un continuo scambio vitale che ci permette di risentirci e ritrovarci quando neanche ci siamo accortə di essercene andatə.
Vulnerabilità
La vulnerabilità è un’altra parola chiave che accompagna lə Scorpio. Decidono di condividere qualcosa perché sei tu e non perché si sentono in dovere di farlo.
Nell’astrologia mainstream il segno dello Scorpione viene spesso definito come manipolatorio o vendicativo, presunti giudizi non veritieri. Lo Scorpione parla di libera espressione, non di manipolazione.
Rivendicare il diritto di piangere e di condividere qualsiasi altra emozione non ha niente a che vedere con la persona che hai di fronte ma parla di te. Nessunə può dirti come devi sentirti. E lo sai quando ti senti liberə di essere te.
La tematica del desiderio viene spesso associata al segno dello Scorpione alludendo sempre e solo alla sfera sessuale.
Per chi ha forti valori Scorpio il desiderio è terrificante. Desiderare qualcunə significa che può farti male andando via.
Lə Scorpio ci aiutano a ricordare che non ce ne facciamo nulla della convalida dellə altrə. L’autostima ha a che vedere con l’avvicinarsi ai propri principi. Lə Scorpio vengono spesso definite come ombre, questo perché riescono a illuminare senza artifizi ciò che abbiamo dentro noi.
Dedico questo articolo alla cucina vegetariana di Riccardo che per amorevolezza ha iniziato a dimenticare i tavoli e cenare per terra di fianco a me, ai disegni di Niccolò che da anni riempiono i muri di casa, i quaderni, le chat, le mail, insomma, la vita tutta.
A Beatrice che riesce a percepire il cuore, i libri e quando cambia l’aria, ed essere oltre.
Neanche da dire, tuttə e tre Scorpio. Buona rilettura del mese appena trascorso. Approfondisciti. Siamo tuttə complessə.
Siamo persone.
Immagine di copertina:
Grafica wall:out magazine su foto di Chiara S.
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