Pentema è una piccola frazione di Torriglia, nell’entroterra Genovese, abitata da neppure due dozzine di persone, (almeno secondo Wikipedia). Il più famoso di questi abitanti è Bacci Musso da Pentema, che incontrai una prima volta al “Casone” di Stella San Martino in occasione di un Weekend Pertiniano di qualche anno fa, e poi di nuovo un’estate a Sassello.
Bacci è il tipico personaggio macchiettistico che si può incontrare nelle trattorie dell’entroterra: quello che, fra un bicchiere di vino e l’altro, racconta pettegolezzi di paese come fossero tragedie shakespeariane. Ed è proprio il caso di dirlo visto che i protagonisti dei suoi racconti si rivelano essere proprio Amleto, Romeo e Giulietta: Bacci ne reinterpreta le vicende in modo comico e un dialetto un po’ italianizzato ad uso e consumo del pubblico, con tempi scenici alla Govi. (leggi l’articolo di wall:out Gilberto Govi e l’arte di far ridere genovesi e “foresti”)
Infatti Bacci non è un qualunque pensionato che tiene banco al paesello, ma è il protagonista degli spettacoli teatrali scritti da Pino Petruzzelli e recitati Mauro Pirovano.
Pirovano
Attore nato a Genova e formatosi presso il Teatro Stabile (oggi Nazionale), è apparso in varie fiction televisive (Don Matteo, un medico in famiglia, negli sketch di Sensualità a corte e recentemente in un docufilm su Michelangelo; a Genova è da tempo co-curatore del Festival Teatrale dell’Acquedotto e si occupa del corso di teatro in lingua genovese del Teatro dell’Ortica. Nel 2004 è stato insignito dall’associazione A Compagna del premio Marzari per aver dato dignità alla nostra lingua genovese con gli spettacoli di cui stiamo parlando, e nel 2008 ha ricevuto il premio Govi dal comune di Genova.
Petruzzelli
Nato in Puglia, formatosi a Roma, ma da anni genovese d’adozione, è regista, autore e attore, nonché fondatore del Teatro Ipotesi. Alcuni dei suoi spettacoli sono legati alla Giornata della Memoria, in particolare al Porrajmos, l’Olocausto dimenticato delle popolazioni romaní; altro tema molto frequentato dall’artista è quello del rapporto fra uomo e territorio, sia attraverso il lavoro sia attraverso l’arte. Il suo è un teatro di denuncia che tocca temi quali guerre, migrazioni, emarginazione sociale.
Ad un primo sguardo i monologhi comici di Bacci Musso sembrano distanti dalle tematiche d’impegno sociale solitamente affrontate da Petruzzelli, ma credo che -in fondo- in questo stesso impegno rientri a pieno titolo anche riuscire a suscitare riflessioni profonde attraverso il riso, dando lustro teatrale al dialetto e conducendoci alla riscoperta di un entroterra dimenticato e spopolato, come i luoghi di aggregazione di Pentema e di molte altre località che hanno subito la stessa sorte e dove fino al secondo conflitto mondiale sorgevano negozi, osterie e scuole e dove oggi non restano che edifici senza vita.
Anche per evitare che altri luoghi subiscano un’analoga triste sorte è fondamentale che il teatro e attività culturali siano presenti nei centri minori, contribuendo a farne luoghi di attrazione e aggregazione.
Speriamo di poter rivedere presto sulle scene questi due artisti del teatro con il loro nuovo spettacolo in cui Bacci, in occasione con il 700° anniversario dalla morte di Dante, ci racconterà di un omonimo foresto, che gestisce un’antica trattoria che guarda caso si chiama “Il Convivio”. E chissà come il nostro prenderà le critiche del grande poeta ai genovesi (ne pose perfino uno ancora vivo mentre scriveva, Branca Doria, all’inferno).
E ora che la nostra curiosità è stata risvegliata non ci resta che aspettare per poter cogliere l’occasione di rispolverare un classico che forse al liceo non avevamo saputo apprezzare.
Immagine di copertina:
Mauro Pirovano in Bacci Musso. Foto albengacorsara.it
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