A partire dal 1988 si celebra oggi, 1 Dicembre 2020, la giornata mondiale contro l’AIDS. Siamo in un periodo storico in cui di virus se ne sente parlare di continuo: il coronavirus ha cambiato le nostre vite ormai da mesi. È però importante continuare a parlare anche di quei virus, come quello dell’HIV, contro cui la lotta non è ancora finita.
Iniziamo facendo un po’ di chiarezza per capire di cosa stiamo parlando perchè HIV e AIDS non sono la stessa cosa:
L’HIV, Human immunodeficiency virus, è un virus che attacca e distrugge alcuni globuli bianchi (linfociti CD4) per noi estremamente importanti perché responsabili della nostra risposta immunitaria.
L’AIDS, Acquired immune deficiency sindrome, invece è la “manifestazione” dell’HIV, o meglio uno stadio clinico avanzato dell’infezione da HIV che si sviluppa dal momento in cui i nostri globuli bianchi citati prima iniziano talmente a scarseggiare che non riescono più a difenderci da altre infezioni.
Quando il nostro organismo entra in contatto con il virus (HIV) non è detto che si manifestino subito le sue condizioni, anzi, si può continuare a vivere per anni senza avere nemmeno un sintomo e senza rendersi conto quindi di essere venuti in contatto con il virus: è proprio per questo che è estremamente importante che tutti si sottopongano al test HIV, perchè a volte è l’unico modo per scoprire l’infezione.
Come è possibile che nonostante la nostra apparente salute e la totale assenza di sintomi, solo attraverso il test si può confermare o meno la presenza del virus nel nostro organismo?
Perchè nel nostro sangue saranno presenti degli anticorpi anti-HIV che altrimenti non ci sarebbero. La sieropositività al virus non si scopre attraverso le comuni analisi del sangue, ma attraverso il Test HIV. La diagnosi precoce, ossia scoprire la propria sieropositività subito, ha dei vantaggi: ricevere le cure adeguate immediatamente e prevenire la possibilità di trasmettere il virus ad altre persone.
Per sconfiggere il virus infatti è necessario che le persone ancora inconsapevoli di aver contratto l’HIV si sottopongano al test.
Come posso contrarre il virus?
L’HIV ha diverse vie di trasmissione, quella ematica, quella sessuale attraverso rapporti non protetti e verticale, da madre a neonato sia durante la gravidanza, durante il parto che durante l’allattamento. Ognuna di queste vie di trasmissione prevede la contrazione del virus solo attraverso quelli che si chiamano liquidi biologici come sangue, sperma e liquidi vaginali.
Se riflettiamo per un attimo e mettiamo insieme quello che abbiamo detto finora è abbastanza logico comprendere che, poichè il virus può non essere scoperto subito se non con il test HIV e si può contrarre in determinate condizioni, tutti potremmo allora essere in potenza sieropositivi e non facendo il test continuiamo a garantire l’aumentare dei contagi.
Dato che in Italia, e in Liguria, la trasmissione sessuale è la via di trasmissione più diffusa, rispondi a queste domande:
Hai mai fatto il Test HIV? Hai mai chiesto al/alla tuo/tua partner se lo ha mai fatto?
Se la risposta è no, usate delle barriere per contrastare l’infezione?
Ah sappi che la pillola contraccettiva, la spirale, il diaframma, il coito interrotto, le lavande vaginali non ti proteggono dal virus. Dovresti usare i condom, i femidom profilattici femminili e il dental dam (per la prevenzione contro alcuni rapporti orali).
Dopo questa severa ma giusta ramanzina è corretto sottolineare che non bisogna avere paura di fare il test, è doveroso farlo per la propria salute per iniziare subito ad essere seguiti da un’equipe medica e anche per il rispetto e la salute degli altri e per sconfiggere il virus.
A partire dal 1996 grazie all’introduzione delle terapie antivirali si è verificato subito un abbassamento sia delle diagnosi di AIDS che della mortalità. Oggi grazie alla scoperta di nuovi farmaci è garantita un’aspettativa di vita esattamente paragonabile al resto della popolazione e le terapie sono in grado di diminuire la capacità infettiva del virus con un enorme riduzione di possibilità di trasmettere l’HIV.
Si può diventare genitori, si può condurre una vita normale pianificando ogni tipo di traguardo sia lavorativo che familiare, quindi non abbi paura a fare il test, la tua vita continuerebbe quasi allo stesso modo!
Dove posso fare il test e quando?
Esistono diversi tipi di test HIV specifici. Ognuno ha un proprio periodo finestra: il test non è in grado di rilevare l’infezione nei giorni immediatamente successivi al contagio, per ottenere quindi un risultato attendibile occorre che dall’ultimo comportamento a rischio trascorra un determinato periodo di tempo detto appunto periodo finestra.
I test si possono effettuare sia negli ospedali che nei centri Asl, nei centri prelievi accreditati e nei centri di cura I.S.T. (infezioni sessualmente trasmissibili).
A Genova per il test ematico è possibile rivolgersi gratuitamente a diversi ambulatori, qui di seguito ne trovate alcuni
- Clinica Malattie infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino presso il padiglione Patologie Complesse;
- Ente Ospedaliero Ospedale Galliera, Struttura Complessa Malattie Infettive presso il padiglione A1;
- Istituto Pediatrico Giannina Gaslini, sezione di immunoematologia e Medicina Trasfusionale presso il padiglione 12 (solo età pediatrica).
Esiste anche la possibilità di comprare dei Test rapidi in farmacia: sono test per l’autodiagnosi che possono essere effettuati su goccia di sangue tramite una puntura sul dito o su saliva ottenendo un risultato entro pochi minuti. Naturalmente sia in caso di risultato dubbio o positivo è necessaria una conferma tramite i test con prelievo ematico.
L’HIV non si trasmette tramite la saliva o gli abbracci, le lacrime o il sudore, con carezze o baci, non si trasmette se si mangia dallo stesso piatto o si beve dallo stesso bicchiere, se si condivide l’utilizzo della doccia, lo stesso lato del tavolo o sedile sull’autobus. Non bisogna avere paura delle persone positive al test ma piuttosto bisogna avere paura di chi non vuole farlo e magari non vuole usare le protezioni durante i rapporti sessuali, di chi non tutela se stesso e noi, di chi non ne parla e di chi preferisce non sapere.
Immagine di copertina:
Foto di Deon Black
Scrivi all’Autorə
Vuoi contattare l’Autorə per parlare dell’articolo?
Clicca sul pulsante qui a destra.