Fermз tuttз! Questo sabato inaugura una mostra d’arte contemporanea curata da due giovani curatrici, con ventidue artistз emergenti dall’Italia e dall’estero, tre gallerie, e moltз curatorз e collettivi curatoriali chiamatз ad ampliare il percorso espositivo.
Le due curatrici sono Virginia Lupo e Marta Orsola Sironi, e lз artistз: Flavia Albu, Sveva Angeletti, Simona Barbera, Thomas Berra, Jonny Briggs, Nicole Colombo, Daniele Costa, Gaia De Megni, Matteo De Nando, Inside Job (Ula Lucińska & Michał Knychaus), Rada Koželj, Davide La Montagna, Eleonora Luccarini, Agnieszka Mastalerz, Claudia Petraroli, Fabio Ranzolin, Nuvola Ravera, Jacopo Rinaldi, Davide Sgambaro, Marco Siciliano, Elio Ticca, Jonathan Vivacqua.
La mostra è ospitata nei sette ambienti del piano nobile di Palazzo Franzone Spinola di Luccoli, nel centro storico di Genova, ed è aperta al pubblico a partire da sabato 5 marzo fino al 10 aprile 2022.
Le tre gallerie coinvolte sono Ncontemporary, White Noise e UNA, tutte non genovesi. Suggerimento: insieme alla vasta partecipazione dellз artistз, l’ampio respiro del progetto mira a rompere i confini della città e aprire il dialogo tra dentro e fuori.
L’esposizione si costituisce come evento zero per il nascente Genova Art to Date, in collaborazione con Untitled Association, motivo per il quale, all’interno del Palazzo, per questa domenica (6 marzo) alle 11.30 è stato organizzato un talk di presentazione del progetto Genova Art to Date in cui Danilo Ruggiero, fondatore di Untitled Association e Arianna Maestrale, referente sul territorio (Mixta e wall:out) racconteranno l’idea e la volontà di tessere una rete di relazioni a Genova e tra Genova e le altre città italiane.
A seguire, la presentazione della mostra da parte delle curatrici Marta Orsola Sironi e Virginia Lupo.
Paradise is exactly like where you are right now, only much, much better è uno statement:
Nasce dalla volontà di dimostrare il valore delle ricerche artistiche e curatoriali che animano la scena contemporanea, dando loro voce e investendo su di esse, a fronte di un sistema avvertito troppo spesso come sofferente e classista.
È inoltre un format: un’azione di valorizzazione attiva, tanto di un bene architettonico dimenticato come Palazzo Franzone Spinola di Luccoli, quanto del tessuto artistico e culturale della città in cui si inserisce.
Le curatrici continuano: la mostra prende spunto dalla stretta correlazione che a oggi si riscontra sempre più tra giustizia ambientale e sociale, e dalle ricerche in materia di sex ecologies e femminismo intersezionale. Propone l’applicazione di un approccio transdisciplinare, non-binario, non-eteronormativo, non-antropocentrico, non-maschiocentrico, in favore di un ripensamento della normatività umana e della stessa pratica curatoriale. Attraverso il rifiuto di ogni categorizzazione, stereotipo o divisione, il percorso espositivo vuole abbracciare la complessità del mondo, auspicando uno spazio dedicato alla collettività e alla pluralità di voci e visioni.
Lз artistз presenti in mostra, infatti, sono accomunatз dalla volontà di mettere in questione lo status quo e aprire nuovi spazi di discorso critico che suscitino una coralità di domande e chiamino il pubblico a interfacciarsi in prima persona con la complessità.
Elemento ancor più notevole, va detto, è che l’evento è completamente autoprodotto da un team di professionistз unitзsi con la volontà di portare a compimento un progetto su vasta scala, che parta dall’evento di Palazzo Franzone Spinola di Luccoli per poi interessare l’intera città.
Il Palazzo è un edificio situato nel centro storico di Genova, in via Luccoli 23, nella zona del Mercato di Soziglia, appartenente alla lista dei palazzi iscritti ai Rolli, è un rilevante esempio di Barocco genovese. Ad oggi, l’edificio è di proprietà privata. La famiglia Bassi, che lo gestisce da generazioni, ha deciso di ospitare il progetto e sostenere l’iniziativa, secondo la volontà di valorizzare la città di Genova e promuovere un’offerta culturale a servizio di tuttз.
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Immagine di copertina:
Paradise is exactly like where you are right now, only much, much better. Credits le curatrici e Manuela Nobile
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