124 frammenti marmorei di varie dimensioni, una parete di otto metri e un museo genovese. Questi gli elementi al cuore del progetto “Rinasce un capolavoro: il Monumento Fieschi al Museo Diocesano di Genova”.
Le maggiori istituzioni politiche, culturali e religiose, importanti enti privati e un team scientifico composto da architetti, professori di storia dell’arte e restauratori: questi gli attori della suddetta iniziativa, volta a ricomporre e presentare al pubblico in una nuova modalità espositiva uno dei più grandiosi e complessi monumenti funerari medievali: tomba del Cardinale Luca Fieschi (1270 – 1336).
Martedì 9 novembre 2021 si è tenuta la Conferenza di mid-term per presentare un aggiornamento dei lavori fino ad adesso svolti.
Ad aprire l’intervento è stato padre Mauro de Gioia, direttore dell’Ufficio Beni Culturali. Sono poi intervenuti Massimo Bertoletti, della Soprintendenza, Nicoletta Viziano, del Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo e l’assessore Barbara Grosso del Comune di Genova, tutti d’accordo nell’affermare l’impegno delle rispettive istituzioni nel sostenere il progetto e nel valorizzare e rendere fruibile questo bene comunitario.
Ha poi preso parola Paola Martini, direttrice del Museo Diocesano di Genova, che si è dichiarata entusiasta di quella che ha definito “un’avventura complessa ed entusiasmante”.
Per realizzare un progetto talmente elaborato ed ambizioso sono stati fondamentali i contributi di vari sostenitori, fra cui Fondazione Compagnia di San Paolo, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, la Camera di Commercio di Genova, Coop Liguria, Fondazione Conservatorio Fieschi, Conferenza Episcopale Italiana e RAEL srl, e la collaborazione con alcuni enti territoriali, come il Comune e l’Università di Genova.
Il progetto si configura quindi come strettamente legato al proprio territorio, prevedendo anche tra i futuri sviluppi quello di diffondere l’iniziativa in altri luoghi legati al nome della famiglia Fieschi, come Crocefieschi, Cogorno, Montoggio e Pontremoli.
Dopo questa prima introduzione, la discussione si è fatta più tecnica con gli interventi dell’équipe scientifica che ha presentato i lavori svolti nell’ultimo anno
L’architetto, progettista e direttore dei lavori Giovanni Tortelli ha raccontato brevemente la tormentata vicenda del monumento, realizzato nel Trecento per la Cattedrale di San Lorenzo, smontato e rimontato più volte, conservato parzialmente nella Chiesa di Sant’Agostino e poi riunito nel deposito sotterraneo del Museo Diocesano nel 1991.
Con questa premessa, ha affermato che la ricostruzione completa del Monumento è impossibile, sia perché non se neconoscono le fattezze originarie, sia perché il monumento è giunto a noi in modo piuttosto frammentato. Pertanto, quello che il progetto mira a realizzare è l’evocazione dell’artefatto attraverso un attento studio dei frammenti, il loro restauro e la progettazione di una nuova modalità espositiva.
Tortelli ha inoltre mostrato le fotografie dei lavori in corso della sala dove la tomba verrà ricostruita: per permettere ai visitatori di avere un’idea più vicina alla realtà di quello che un tempo era l’aspetto del monumento, è stato abbattuto un soffitto realizzato negli anni Novanta per creare una parete di 8 metri e dare spazio alla ricostruzione.
Il professor Clario Di Fabio, ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Genova e consulente scientifico-artistico del progetto ha sottolineato l’importanza scientifica del progetto.
Questo lavoro di riordino e ricomposizione è un’occasione unica per approfondire la conoscenza del monumento e al tempo stesso contribuire all’aggiornamento degli studi sulla scultura italiana medievale. Il professor Di Fabio ha infatti dichiarato che lo studio del Monumento funebre Luca Fieschi è inserito nel progetto MemId “Memoria e identità. Riuso, rilavorazione e riallestimento della scultura medievale in Età moderna, tra ricerca storica e nuove tecnologie”.
Uno degli obiettivi previsti di questo progetto finanziato dal MIUR è la realizzazione di un convegno internazionale a Genova previsto per il 2023 che promuova anche i risultati scientifici intorno alla tomba Fieschi.
Infine sono intervenuti i restauratori Iacco Morlotti e Romana Albini, che hanno illustrato i restauri effettuati. L’azione si è divisa in due procedimenti: da una parte la pulitura per riportare alla luce le tracce di policromia sui frammenti ed eliminare dannosi sedimenti e dall’altra lo studio e assemblamento dei 124 frammenti.
“Rinasce un capolavoro: il Monumento Fieschi al Museo Diocesano di Genova” si configura come un progetto articolato ed ambizioso, che prende vita grazie alla cooperazione di forze di natura diversa. Oltre a produrre importanti avanzamenti circa la conoscenza di un’importantissima opera d’arte italiana, ne permette la restituzione alla comunità e ne migliora la fruizione.
Al momento, i lavori stanno dando ottimi risultati e si attende con impazienza un nuovo aggiornamento sul work in progress e ovviamente l’inaugurazione finale.
Immagine di copertina:
Foto Museo Diocesano di Genova
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