Il termine “nostalgia” deriva dalle parole di origine greca nostos (ritorno) e algos (dolore o tristezza), letteralmente “dolore del ritorno” e compare nel vocabolario verso la fine del 1700, quando uno studente di medicina dell’Università di Basilea, Johannes Hofer, parlò di tale condizione nella sua tesi di laurea.
La mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo che si tiene dal 25 aprile a Palazzo Ducale di Genova non è solo un’esposizione sulle nostalgie, ma un percorso che scava dentro l’animo umano, un viaggio emozionante disposto in undici sezioni nella storia dell’arte, con centoventi opere che spaziano dal Rinascimento ai giorni nostri.
Nostalgie
Il percorso “nostalgico” dell’esposizione parte con la sala intitolata “Nostalgie” in cui ci mostra il sentimento inteso come impossibilità del ritorno, uno dei concetti cardine della mitologia greca.
Uno dei dipinti più conosciuti è senz’altro il ritratto di Ugo Foscolo fatto da François-Xavier Fabre, che è presente in questa sala, ricordandoci il componimento A Zacinto scritto dal poeta in cui paragona la sua condizione, ovvero l’impossibilità di far ritorno in patria, a quella di Ulisse lontano da Itaca.
Nelle sale successive vi sono anche opere moderne, come quella di Adrian Paci del 2007, intitolata “Centro di permanenza temporanea”, in cui sottolinea la condizione e il dolore dei migranti del dover lasciare la propria terra, sempre in bilico fra il ricordo di casa e il trovare una nuova speranza altrove.
Il sentimento di nostalgia collettiva, nato prima in età romantica, è stato sfruttato poi nell’età propagandistica.
L’atteggiamento cambia: nel romanticismo si cerca di evadere dal presente deludente intraprendendo viaggi per visitare le rovine del mondo antico, simulando un ritorno ad un passato magico e poetico; i regimi totalitari invece, sentendosi minacciati dal progresso scientifico, cercano di insinuare nelle menti del popolo il ritorno del passato per poter controllare le masse.
Ciò si evince nell’arte e nei manifesti, le immagini raffigurano scene di lavoro dei campi, famiglie numerose e la figura della donna sempre accompagnata da un bambino che tiene in braccio.
L’ultima sala è l’espressione della nostalgia moderna, quella logorante e lucida perché quello che è passato è perduto, la consapevolezza amara che siamo piccoli nell’infinità dell’universo, quell’emozione che non riusciamo ad esprimere ma che tutti sentiamo.
Info
Palazzo Ducale
Piazza Matteotti 9, 16123
Orari
martedì- venerdì 11:00- 19:00
sabato e domenica 10:00- 19:00
Biglietti
intero 14€
ridotto 12€
ridotto speciale per i possessori della Membership Card Ducale+ 10€
ridotto giovani, dai 6 ai 18 anni 8€
ridotto under 27, il martedì (escluso i festivi) 8€
Immagine di copertina:
Nostalgia, Cristoforo Marzaroli. Foto di Erika F.
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