L’estate genovese custodisce i suoi tesori per chi meglio sa cercarli. Vale per le calette distanti dalla ressa, per i locali più accoglienti e meno appariscenti, per le strade in cui arriva un’insperata brezza marina anche nelle giornate più afose.
Questo spirito accompagna l’esperienza che offre Lilith Festival, donando occasioni per il pubblico della nostra città di scoprire voci meno onnipresenti nel panorama musicale mainstream: quelle delle cantautrici.
Non perché non si tratti di artiste molto note e molto capaci, ma perché lo spazio loro dedicato spesso resta in subordine rispetto a quello di altre figure, ben più adatte al fallocentro della nostra società.
Giunto ormai alla quattordicesima edizione, la rassegna dedicata alla Musica d’Autrice è cominciata a giugno con una serie di iniziative di rilievo al Chiostro di Sant’Andrea, dove l’offerta di eventi prosegue per tutto il mese di luglio, e vede il suo fulcro nella tre giorni prevista a Villa Durazzo Bombrini.
Cominciano Angela Baraldi ed Elli de Mon, tra rock e folk, con apertura di La Noce che anticipa lo stile elettropop protagonista della serata successiva, venerdì 25, dove a esibirsi saranno Beatrice Antolini e Giulia Mei, introdotte da MARE, mentre la conclusione di sabato 26 è affidata a Samu L. (opening), Francamente, Leyla El Abiri ed Emilya Ndme.
Alle tre serate seguirà un quarto importante appuntamento, sempre a Villa Bombrini, venerdì 1° agosto con le statunitensi CocoRosie e un dj set conclusivo di VAMdj.
Per conoscere meglio la storia di questo progetto prezioso abbiamo chiesto alle curatrici, Sabrina Napoleone, Cristina Nico e Cristina Cavalli di raccontarcelo.
Artist* emergenti:






Com’è nato il Festival della Musica d’Autrice e come ha vissuto queste ormai quattordici edizioni?
Il Lilith Festival è nato nel 2011 preceduto da alcune rassegne che come collettivo di cantautrici formato da me (Sabrina Napoleone), Cristina Nico e Valentina Amandolese avevamo organizzato in maniera più informale, ancora prima di costituirci associazione.
Potremmo dire che l’istanza iniziale sia stata la voglia di contarci e conoscerci.
In quegli anni infatti cominciavamo a scoprire che le cantautrici a Genova erano parecchie, ma che mancavano le occasioni per esibirsi e, quindi, anche per farci conoscere.
Abbiamo presto scoperto che il fenomeno era diffuso in tutta Italia e quindi già la seconda edizione è stata ricca di colleghe da tutta Italia.
La scelta di Genova e dei luoghi degli eventi a cosa si deve?
Genova è la nostra città e come ti dicevo il luogo da cui è partita la scintilla. Negli anni abbiamo fatto qualche data off in giro per l’Italia, ma la parte principale del Lilith Festival si è sempre svolta a Genova.
In fondo ci sembra giusto che una città che si fregia di essere la “città dei cantautori”, a un certo punto abbia dovuto fare i conti anche con le sue cantautrici.
Negli anni il Lilith Festival si è spostato in giro per la città. Le prime edizioni si erano tenute tra Palazzo Ducale e Piazza Matteotti, poi in Piazza De Ferrari per diversi anni, Poi al Porto Antico. Un paio di edizioni le abbiamo fatte ai Giardini Luzzati e poi siamo arrivate a scoprire lo spazio bellissimo di Villa Durazzo Bombrini.
Da qualche anno i luoghi del festival sono due, il Teatro del Chiostro, all’interno del Chiostro di Sant’Andrea in pieno centro e il parco di Villa Durazzo Bombrini a Cornigliano.
Entrambi sono luoghi di primario interesse storico e architettonico oggetto di azioni di riqualificazione. In entrambi i luoghi riusciamo a realizzare una manifestazione ricca di contenuti e arte e circondata dalla bellezza.
Cosa fa parte dell’anima di Lilith, quali sono le urgenze, i desideri che muovono il vostro lavoro?
Naturalmente tutto nasce dalla musica e dalla necessità di fare il punto, incontrarsi, contarsi e ridurre il gender gap in campo musicale, offrendo occasioni di visibilità e di lavoro a tante colleghe. Poi c’è la volontà di fornire dei modelli alle nuove generazioni; intendo modelli che possano essere anche alternativi a quelli proposti altrove. La musica può diventare un lavoro anche senza passare per la TV, si può portare avanti una carriera anche libera dai clichès, e così via.
Artist* headliner:






Dal programma di quest’anno emerge un’attenzione alla poliedricità, alla pluralità dei linguaggi: corrisponde a una scelta precisa?
Il Lilith Festival ha sempre rappresentato molti linguaggi musicali, e che cerchiamo di dare un contesto coerente, distribuendo questa ricchezza in varie serate quasi tematiche.
L’edizione 2025 ospita molte artiste che hanno grande esperienza e che si sono cimentate con successo in più campi.
Ad esempio Angela Baraldi è anche una nota attrice di cinema e TV, Beatrice Antolini è diplomata anche in teatro, oltre a essere una polistrumentista eccezionale, le CocoRosie si sono cimentate in una marea di forme espressive tra danza, moda e performance varie.
Si tratta di artiste che hanno le idee molto chiare che hanno fatto un grande lavoro sulla ricerca espressiva.
Come raccontereste Lilith a chi non lo ha mai vissuto?
Racconterei che si tratta di un festival dove si può sentire musica di grande qualità in un bel contesto e dove si possono conoscere nuove proposte sorprendenti accanto ad artiste affermate che hanno tantissime cose da dire e da suonare.
Lilith Festival della Musica d’Autrice
24-26 luglio e 1° agosto 2025
Villa Durazzo Bombrini (Genova Cornigliano).
Apertura cancelli alle h.18.30.
Area ristoro e area bimbi in loco.
Info e programma su lilithfestival.it
Prevendite su DICE
Immagine di copertina:
Fonte Lilith Festival
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