Patriarcout

#PATRIARCOUT

È giunto il momento che wall:out si metta in gioco e faccia la sua parte nella lotta al patriarcato. Scendiamo in campo al grido di: PATRIARCOUT!
8 Marzo 2021
2 min
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Signore, signori, signorɜ,
È con grande onore e moltissimo piacere che vi diamo il benvenuto alla prima settimana tematica di wall:out! patriarcout

A partire da oggi, lunedì 8 marzo, fino a domenica 14, wall:out cambia veste e si cala con più intensità in uno degli argomenti che ci stanno più a cuore: la parità di genere.

Sebbene il momento migliore per iniziare una discussione pubblica tanto urgente sia ieri – e a ben vedere molti dei nostri pezzi hanno già direttamente riguardato questa tematica e i suoi corollari –, abbiamo trovato evocativa la coincidenza di questo lunedì che è anche la Giornata Internazionale della Donna: il calendario ci ha servito la scusa per spingere sull’acceleratore su un piatto d’argento. E allora, abbuffiamoci senza remore!

Ecco il menù che lə chef ha preparato per voi:

  • articoli di approfondimento sui temi del femminismo e della lotta per l’uguaglianza e il riconoscimento dei diritti, visti da diverse prospettive, dall’autobiografico al sociale, dall’urbanistica all’informazione, dall’uso del linguaggio inclusivo al problema della sottorappresentazione statistica del femminile
  • presentazione di tredici opere d’arte  legate, direttamente o indirettamente, alla dimensione del femminile, accompagnate dall’intervista alle tre artiste Alice Schivardi, Ambra Castagnetti e Silvia Mazzella
  • trasformazione dei nostri canali social in spazi liberi di condivisione di esperienze, impressioni, pensieri vicini al femminismo (per saperne di più, andate a vedere le nostre storie su Instagram!)

Un paio di disclaimer prima di dare il via alle danze:

Linguaggio

Abbiamo deciso di utilizzare forme di linguaggio inclusivo in modo da cercare di tenere dentro ai nostri ragionamenti un’eguale rappresentazione di tuttɜ, senza dare la consueta priorità linguistica al genere maschile.

Abbiamo studiato il dibattito che ruota intorno all’italiano inclusivo e abbiamo convenuto che la formula che ci convince di più sia lo schwa ( al singolare e  al plurale). Siamo consapevoli che questa scelta potrebbe creare qualche difficoltà di lettura, ma siamo certɜ che sia una fatica che ben ripaga: se siete curiosɜ e volete approfondire meglio la questione, domani non perdete l’articolo di Virginia che vi spiegherà l’intera faccenda con precisione e puntualità!

Punto di vista

Nonostante la scelta linguistica, figlia della discussione intorno all’inclusione di tutte le identità di genere, nei contenuti che vi proporremo abbiamo privilegiato la questione femminile rispetto alle battaglie del mondo LGBT+, seppur vicine e spesso congruenti.

Questo è dipeso in parte da una scelta consapevole e dalla volontà di dare un taglio specifico alla trattazione dei vari argomenti, in parte dall’onestà intellettuale che ci ha impedito di trattare tematiche così complesse da un punto di vista, il nostro, ancora troppo poco formato rispetto al mondo rainbow, pur considerandoci senza ombra di dubbio suoi alleatɜ.

Lo stesso vale per altre battaglie intersezionali che riguardano razza, classe e abilismo, per esempio. State tranquillɜ, però, sono tutti temi che non esiteremo a trattare al più presto!o! Come sempre, stay tuned.

Ora che sapete cosa aspettarvi, non vediamo l’ora di condividere con voi tutto quello che abbiamo preparato. Noi siamo carichɜ ed entusiastɜ per la settimana che si sta aprendo e speriamo che questo palinsesto sarà il pretesto per iniziare un dialogo e confrontarci anche con voi che ci leggete!

Che l’occasione di oggi, 8 marzo, sia per ognunə l’inizio di una lotta necessaria e urgente, da combattere ora e ogni giorno, dentro se stessɜ e ovunque ve ne sia bisogno. Noi ci impegniamo qui pubblicamente a sostenerla con i mezzi che ci sono propri: scrittura, riflessione, documentazione, informazione e una buona dose di spensieratezza.

Benvenute, benvenuti e benvenutɜ, questo è: PATRIARCOUT!

Immagine di copertina:
wall:in media agency con illustrazione di Martina Spanu


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